Uomini e donne: molto più diversi di quanto si creda
dal Numero 05 del 30 gennaio 2022
di Francesca Romana Poleggi
Ogni cellula, ogni organo del nostro corpo ha il suo sesso costitutivo fin dall’origine dell’embrione. Questo perché, al di là dei geni X e Y, un terzo del nostro genoma si comporta in modo molto diverso negli uomini e nelle donne.
Più RU486, più corse al pronto soccorso
dal Numero 02 del 9 gennaio 2022
di Francesca Romana Poleggi
Le politiche sanitarie degli ultimi anni hanno impresso una forte accelerazione alla pratica dell’aborto domestico con RU486. Ma i danni per la salute della donna – se del bambino non si vuol parlare – sono sempre più rilevanti. Lo dimostrano le statistiche e gli studi scientifici. Eppure nessuno ne parla.
Animali tutelati come persone? Il Ddl avanza in Parlamento
dal Numero 43 del 21 novembre 2021
di Francesca Romana Poleggi
Siamo alla prima approvazione per un Disegno di legge volto a rafforzare la tutela di ambiente e animali intervenendo su alcuni articoli della Costituzione. Ma all’occhio attento le modifiche proposte appaiono inquietanti: viene tacitamente capovolto un altro principio base dell’ordine naturale.
Se con la scusa degli abusi, vogliono cambiare il sacramento
dal Numero 41 del 7 novembre 2021
di Fabrizio Cannone
In Francia il pressing sul sigillo sacramentale si fa audace e cavalcando la nobile causa della lotta agli abusi chiede l’impossibile. La segretezza inviolabile della Confessione, infatti, proviene direttamente dal diritto divino rivelato e si radica nella natura stessa del sacramento, ragion per cui non sono ammesse eccezioni né in ambito ecclesiale, né tantomeno in quello civile.
Porto di Trieste: faro del popolo italiano
dal Numero 40 del 31 ottobre 2021
di Lazzaro M. Celli
La protesta di Trieste ha smosso le coscienze, ha ridestato la fiducia di milioni di lavoratori italiani, ha dato vita a un movimento pacifico di resistenza alla norma illegittima del green pass per lavorare. Protesta non solo lecita ma doverosa, sicuramente più imponente e più importante di quel che può apparire seguendo la grande stampa italiana.
Proteggi abbastanza i tuoi figli?
dal Numero 40 del 31 ottobre 2021
di Francesca Romana Poleggi
Con i lockdown e la Dad, nell’ultimo anno i nostri bambini e adolescenti sono ricorsi in modo massiccio all’uso del web e dei social come unico mezzo di socializzazione possibile. Ciò li ha esposti a un grosso pericolo: quello dell’ipersessualizzazione. Si tratta dell’emergenza educativa più attuale e sottovalutata. Contro l’assuefazione e per la sensibilizzazione, ha preso il via la nuova campagna “TuteliAMOli in rete”.
A ridosso del vaccino
dal Numero 39 del 24 ottobre 2021
di Lazzaro M. Celli
La chiusura ermetica e ostinata nei confronti di un’alternativa diversa dal “vaccinare tutti” è sintomo inquietante di una politica e di un’informazione che hanno perso di vista il reale obiettivo dell’intervento sanitario e perseguono altri scopi, a danno degli italiani.
Scontro Ue-Ungheria: se tutto è famiglia, non c’è più famiglia
dal Numero 37 del 10 ottobre 2021
di Riccardo Pedrizzi
L’Ungheria bandisce per legge film, libri e pubblicità con riferimenti omosessuali e transgender per proteggere i minori. L’UE si scandalizza per quella che definisce una “vergognosa violazione dei diritti fondamentali” e minaccia provvedimenti. Ma le obiezioni alla legge ungherese non reggono. Ecco alcune risposte razionali ai luoghi comuni circolanti.
I mille occhi di Xi Jinping
dal Numero 36 del 3 ottobre 2021
di Pietro Maria Nieri
Oltre alle telecamere sempre più presenti in luoghi pubblici e privati, con la pandemia ci siamo abituati a passare numerosi controlli biometrici. Vantaggi a parte, dobbiamo sapere che il mercato della videosorveglianza è in mano a poche aziende, soprattutto cinesi. Dove finiscono i nostri dati? Potrebbero essere usati contro di noi? Una nuova guerra fredda è in corso e i dati sono il terreno di battaglia.
La morte per legge, un pendio pericoloso
dal Numero 35 del 26 settembre 2021
di Francesca Romana Poleggi
Guardiamo ai Paesi dove l’eutanasia è legge: l’esperienza insegna che i “paletti” normativi posti per limitare i casi vengono di fatto puntualmente abbattuti. Se si riconosce il “diritto a morire”, la morte diventa un “bene”, e per il famoso principio di uguaglianza dovrà essere riconosciuto a tutti.