Dalla corte al calvario, dal calvario al Cielo Sant’Elisabetta d’Ungheria
dal Numero 42 del 10 novembre 2024
di Giuseppe M. Casadei
Santa Coletta di Corbie, riformatrice delle Clarisse, nel suo testamento spirituale difende con grande ardore l’ideale della povertà serafica, perla preziosa da pochi amata, ma che ci conforma in tutto a Gesù Crocifisso e povero.
dal Numero 41 del 3 novembre 2024
di Giuseppe M. Casadei
Il nichilismo? La dissoluzione dei nostri tempi!
dal Numero 41 del 3 novembre 2024
Corrado Gnerre
La beata Mattia di Matelica
dal Numero 39 del 20 ottobre 2024
Giovanni M. Cedro
La follia di perdere tempo nella vita
dal Numero 38 del 13 ottobre 2024
Corrado Gnerre
L’esperienza della Verna: tra luci e ombre, il sangue e la gloria
dal Numero 34 del 15 settembre 2024
di Mario Caldararo
Per entrare nel mistero della festa dell’Impressione delle stimmate di san Francesco contempliamo questo momento solenne nel dipinto di Gentile da Fabriano, in cui tutto è investito dalla luce che proviene dal Serafino in cielo, e accostiamo quest’opera artistica alla lettura di un inno della liturgia di questa solenne celebrazione.
Il santo segno della Croce di Cristo
dal Numero 33 del 1 settembre 2024
di Fra Gerardo M. Pio da Osimo
La festa dell’Esaltazione della Santa Croce ci ricorda che il segno distintivo di ogni cristiano è il segno di Croce, che esprime i due misteri principali della fede: l’Unità e la Trinità di Dio. Se fatto con fede e devozione, le benedizioni di Dio sulle nostre azioni non tarderanno a venire.
Maria Bambina: gioia di tutta la terra
dal Numero 33 del 1 settembre 2024
di Karis Alan
Tutta la terra esulta di gioia per la nascita di Maria Santissima, da cui, infatti, è sorto Cristo, il Sole di giustizia. L’antifona al Magnificat che si canta ai Vespri di questa festa ben esprime questo gaudio immenso, e la melodia gregoriana ne mette in risalto tutta la solennità.
L’acqua fa meno fatica a scendere per un miglio, che a salire per un centimetro
dal Numero 31 del 4 agosto 2024
di Corrado Gnerre
Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli.
La Passione di Santa Cristina La Santa che fu battezzata da Cristo
dal Numero 29 del 21 luglio 2024
di Cristina Siccardi
Santa Cristina da Bolsena, di nobile famiglia, rifiutandosi di sacrificare agli dei pagani, subì maltrattamenti e torture di ogni sorta da parte del padre. Il suo eroismo nell’affrontare i supplizi è di modello in questi tempi di depravazione e apostasia dalla fede.