FEDE E RAGIONE
Il libero arbitrio. La confusione dello scientismo riduzionista
dal Numero 11 del 16 marzo 2014
di Antonio Farina

Non serve la scienza, basta l’individuale esperienza per appurare il nostro libero arbitrio. Che dire allora di quegli scienziati che pretendono dimostrare “scientificamente” il contrario? Chi crede di essere libero è davvero un illuso?

Il Signore Dio Onnipotente ci ha creati a sua immagine e somiglianza e perciò siamo creature intelligenti, razionali, senzienti e dotate di Volontà libera. L’Alighieri afferma che la Libertà è «lo maggior don che Dio per sua larghezza fesse creando» (Par. V, 18).
Il Concilio Ecumenico Vaticano II nella Costituzione Gaudium et Spes al n. 17 precisa: «Dio volle infatti lasciare l’uomo “in mano al suo consiglio” (Sir 15,14), così che esso cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, con l’adesione a Lui, alla piena e beata perfezione». I filosofi di tutti i tempi (salvo qualche rara eccezione) hanno sempre riguardato l’Uomo come creatura di alta dignità e libera di intendere e di volere. D’altronde non c’è bisogno di invocare somme conoscenze, è ben vero che siamo oppressi da mille condizionamenti e certe volte costretti dal bisogno, però ciascuno di noi è libero di scegliere tra il Bene e il male, tra il fare una cosa o non farla, optare tra Dio e il mondo, seguire un’idea politica piuttosto che un’altra, e perfino tifare per una squadra e non per un’altra. Sono tutte manifestazioni della nostra libertà antropologicamente assodata.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica all’art. 3, n. 1732 sviscera bene il problema: «Finché non si è definitivamente fissata nel suo bene ultimo che è Dio, la libertà implica la possibilità di scegliere tra il bene e il male, e conseguentemente quella di avanzare nel cammino di perfezione oppure di venir meno e di peccare. Essa contraddistingue gli atti propriamente umani. Diventa sorgente di lode o di biasimo, di merito o di demerito». La libertà rende l’Uomo responsabile delle sue azioni davanti a Dio e agli uomini ed è la base dell’Etica cioè della filosofia della morale. Pertanto suona quanto mai dissonante e stridente con la fede e finanche col buon senso la pretesa di alcuni scienziati di dimostrare (scientificamente?) che il libero arbitrio non esiste e che è solo un’illusione della mente.
In un “post” pubblicato su internet a firma di John Horgan, insegnante dello Stevens Institute of Technology, giornalista scientifico, ed ex redattore senior di Scientific American, si legge quanto segue: «Negli esperimenti effettuati nel 1980 lo psicologo Benjamin Libet aveva chiesto ai suoi soggetti di premere un pulsante in un momento a loro scelta, segnando il momento della decisione su un orologio. Le onde cerebrali dei soggetti, monitorate da un elettroencefalogramma (EEG), mostravano un picco di attività quasi un secondo prima che i soggetti decidessero di premere il pulsante. Questo e altri risultati mostrano, secondo Crick [un noto studioso della “coscienza”], che le nostre decisioni coscienti sono letteralmente “ri-pensamenti”. L’EEG è una misura grezza dell’attività neurale, ma i neuroscienziati guidati da Itzhak Fried hanno recentemente replicato i risultati di Libet con elettrodi impiantati nel cervello. Il gruppo di Fried inserisce elettrodi nel cervello di soggetti epilettici per individuare l’epicentro delle loro crisi, che viene poi rimosso chirurgicamente. Mentre raccoglievano queste informazioni cliniche, i ricercatori hanno ripetuto l’esperimento dell’orologio di Libet. Gli elettrodi hanno rilevato una raffica di attività nell’area motoria supplementare del cervello – che si ritiene sottostante alla decisione di agire – fino a un secondo e mezzo prima che i pazienti premessero effettivamente il pulsante. “Dunque, si scopre che nel cervello ci sono neuroni che sanno che stai per fare un movimento un secondo buono prima che lo sappia tu stesso”, hanno osservato gli scienziati cognitivi Daniela Schiller e David Carmel su Scientific American. “Si potrebbe essere tentati di concludere che il libero arbitrio è un’illusione”».
I risultati di questo esperimento – a nostro avviso – non provano proprio niente, tranne il fatto che ci può essere un certo ritardo tra la “presa di coscienza” di una decisione assunta dalla Volontà (una delle potenze dell’Anima) e i fenomeni bio-fisici ad essa connessi. Cose analoghe avvengono anche quando si frena improvvisamente un’automobile in presenza di un pericolo. In quel caso il “riflesso” è automatico e non interpella un atto esplicito volitivo: i neuroni “frenano” prima che siamo coscienti di frenare. Quel che più preoccupa invece è la presa di posizione intellettuale di alcuni scienziati che negano il libero arbitrio sulla base di considerazioni di fisica teorica. Tra questi possiamo annoverare la dottoressa Sabine Hossenfelder, professore assistente di fisica delle alte energie e fisica nucleare presso il Nordic Institute for Theoretical Physics (NORDITA) di Stoccolma. Anche questa studiosa affida al Web le sue improbabili considerazioni che però sono largamente condivise dall’establishment scientifico mondiale ormai apertamente “riduzionista”. Ecco uno stralcio delle sue affermazioni: «...stando alle migliori conoscenze attuali delle leggi della natura, non abbiamo il libero arbitrio. Partiamo dai fatti. Fatto 1: Tutto nell’universo, compresi noi e il nostro cervello, è costituito da particelle elementari. Quello che fanno queste particelle è descritto dalle leggi fondamentali della fisica. Tutto il resto, in linea di principio, deriva da questo [...]. Fatto 2: Tutte le leggi fondamentali conosciute della natura sono o deterministiche o casuali. Per quanto ne sappiamo attualmente, l’universo si evolve grazie a una miscela di entrambe, ma quali siano le esatte proporzioni della miscela non sembra rilevante per quanto segue. Detto ciò, devo spiegare cosa intendo esattamente per assenza del libero arbitrio: a) Se le tue decisioni future sono determinate dal passato, non hai il libero arbitrio. b) Se le tue decisioni future sono casuali, significa che nulla le può influenzare, e quindi non hai il libero arbitrio. c) Se le tue decisioni sono una qualsiasi combinazione di a) e b), non hai il libero arbitrio. In quanto precede, si può leggere “tu” come “qualsiasi sottosistema dell’universo”, i dettagli non contano. Dal Fatto 1 e dal Fatto 2 segue direttamente che – secondo la definizione di mancanza di libero arbitrio in a), b), c) – il libero arbitrio è incompatibile con ciò che conosciamo attualmente della natura [...]».
Seguono altri otto “fatti” che – ad opinione della Scienziata – suffragherebbero l’ipotesi che noi non siamo realmente “liberi” o per lo meno non in base alle nostre conoscenze attuali anche se ci sembra di esserlo. Secondo lei il nostro agire o è determinato dalle condizioni al contorno come le soluzioni matematiche di certe equazioni, oppure è intrinsecamente “casuale” come vuole la “Meccanica Quantistica”... Queste considerazioni oltre ad apparire alquanto irrituali, nel senso che si tratta di affermazioni non espresse in linguaggio formalizzato, ma in una sorta di meta-linguaggio scientifico, rivelano il pensiero di molti studiosi che negano ogni forma di meta-fisica e di trascendenza. Questo è il vero problema. Si vuol dare risposta ad interrogativi profondi inerenti la sfera spirituale dell’Uomo attingendo alle conoscenze, limitate, provvisorie e sempre in evoluzione della sfera materiale e immanente. Così facendo non si fa altro che una grande confusione ed il tutto appare come una sorta di “delirio di onnipotenza” dello scientismo riduzionista, come una vera e propria invasione di campo di una disciplina sull’altra. Sarebbe meglio credere in Dio, alla sua Parola Rivelata, alla dignità dell’Uomo («fatto poco meno degli angeli») e lasciare che le teorie fisiche spieghino il funzionamento di atomi e molecole e non della nostra Anima.

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