RISPOSTA AI LETTORI

Onniscienza di Dio e libertà dell’uomo
dal Numero 9 del 5 marzo 2017

Gentile Redazione, volevo chiedere aiuto per una questione di fede. Sono nata e cresciuta in un ambiente cristiano, e ho sempre cercato di fare miei gli insegnamenti ricevuti, insomma ci tengo a Gesù e al Vangelo, nonostante la difficoltà di vivere controcorrente in questa nostra società così contraddittoria. Frequento il secondo anno di Liceo classico e spesso mi trovo in posizioni di disaccordo con dei miei professori. Sono infastidita soprattutto dal modo di fare di una mia professoressa, che non perde mai occasione per sbandierare a tutti noi studenti il suo ateismo e, in genere, il suo cavallo di battaglia è sempre lo stesso: dice che chi crede in Dio sostiene di essere libero ma non lo è, perché se Dio è onnisciente, cioè conosce già tutti gli eventi umani futuri in modo infallibile, all’uomo non resta che compierli, senza nessuna libertà. Anche se è molto difficile poter prendere la parola se si è contro qualche sua opinione, io vorrei provare a farlo. Mi potreste aiutare sugli argomenti da portare?
Carolina P.

RISPOSTA AI LETTORI

Messe feriali lampo...
dal Numero 9 del 5 marzo 2017

Salve, mi chiamo Anna, ho 27 anni e sono iscritta all’Adorazione perpetua che si tiene nella cattedrale della mia città. In questi ultimi anni, grazie anche ad alcune belle pubblicazioni, sto scoprendo sempre più il tesoro nascosto dell’Eucaristia. Il mio proposito e impegno, oltre al turno di adorazione settimanale, è quello di partecipare alla Santa Messa quotidiana. Però nella Messa feriale della mia parrocchia il tempo della celebrazione non supera i venti minuti. Spesso torno a casa un po’ disgustata e con l’amaro in bocca dato che sembra si corra per celebrare la Messa entro il tempo stabilito e non si concede neanche un po’ di tempo per il ringraziamento dopo la celebrazione perché il parroco ha fretta di chiudere la Chiesa. Penso che un po’ più di grazia e di dedizione a Nostro Signore presente nell’Eucaristia potrebbe favorire una fede un po’ più profonda nei fedeli. Che fare?
Anna G.

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Catechismo a memoria?
dal Numero 49 del 18 dicembre 2016

È sbagliato imparare il Catechismo a memoria come si faceva un tempo? Mi sembra che adesso, con i metodi nuovi, bambini e adulti spesso sono ignoranti in materia di fede... Per non parlare dei catechisti, che tante volte vivono in uno stato in completa contraddizione con quello che insegnano (conviventi, non partecipano alla Messa domenicale, ecc.).

Vincenza G.

RISPOSTA AI LETTORI

“Buona fede”... fino a che punto giustifica?
dal Numero 46 del 27 novembre 2016

Mi sembra si abusi molto oggi dell’espressione “buona fede”. Tanti delitti e comportamenti sbagliati sono giustificati per il semplice fatto della “buona fede”. Così però non si costruisce una società ordinata ma si mantiene volontariamente l’errore dell’ignorante per poterlo giustificare. Se la buona fede è una tavola di salvezza (le parole di Gesù sono chiare: “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”), tuttavia le esortazioni alla “retta fede” e a combattere l’errore sono molto scarse in rapporto ad una mal compresa “misericordia”...

Remo D.

RISPOSTA AI LETTORI

Cosa sarà il Paradiso?
dal Numero 42 del 30 ottobre 2016

Qualche settimana fa, il 1° ottobre, è morta la mia nonna materna, in seguito ad alcune complicazioni di salute. Nonostante avesse già 83 anni, era molto lucida e la sua presenza a casa era molto sentita. Ho sofferto tanto per questa separazione, anche perché sono praticamente cresciuto con lei, e con lei ho imparato anche a pregare e a credere in Gesù. Negli ultimi tempi pregava sempre, e mi diceva che avrebbe sempre pregato per me. Io credo che dal cielo continui a farlo e a volte mi soffermo a lungo a pensare: chissà cosa provano quelli che vanno in Paradiso? So che è un luogo di felicità piena, ma si sa qualcosa di più?

Marco G.

RISPOSTA AI LETTORI

Cosa succede quando si passa sotto la Porta Santa?
dal Numero 39 del 9 ottobre 2016

Spettabile Redazione, vorrei presentare una domanda da parte di mia moglie. Premetto che non è una cattolica praticante, ma si interessa di religione. Tempo fa in occasione di un nostro viaggio a Roma, ci siamo trovati ad assistere allo spettacolo di una fila di persone che passava sotto la Porta Santa. Ho spiegato a mia moglie che siccome siamo nell’Anno del Giubileo della misericordia, chi passa con fede attraverso le “porte sante” ottiene l’annullamento dei peccati... mia moglie ha riso di gusto e io non ho saputo che dire. Potreste spiegarci che senso ha questo gesto legato al Giubileo?

Roberto B.

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Dopo la Comunione mi sento sempre la stessa
dal Numero 21 del 29 maggio 2016

Sono Alice, ho 19 anni e mi sento molto attratta dalla spiritualità francescana, soprattutto da santa Chiara di cui ho letto la vita e le lettere. Mi attrae molto il suo rapporto con Gesù eucaristico e spesso durante la settimana cerco di trascorrere del tempo in adorazione al Santissimo e fare la Santa Comunione tutte le volte che posso. Noto però che nonostante io riceva il Signore così spesso, sono sempre la stessa. Un sacerdote mi ha detto di perseverare nell’impegno perché anche se non li vedo o sento, la Comunione ha sempre degli effetti positivi sull’anima. Potreste dirmi quali?
Alice N.

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Un “dialogo” a rischio
dal Numero 16 del 24 aprile 2016

Salve, mi chiamo Mariano e ho trentotto anni. Da alcuni anni affianco mio zio nel suo lavoro e, in un futuro ormai prossimo, dovrò prenderne il posto. Mio zio è quello che si può definire un cristiano d’altri tempi, senza compromessi. Per anni ha diretto l’attività editoriale da lui fondata, che lo ha messo in contatto con diversi scrittori e giornalisti di diverso calibro, cultura e convinzioni religiose. Il suo parlare franco e la sua intransigenza in fatto di contenuti e messaggi trasmessi nei libri da pubblicare, ha più volte incrinato rapporti di lavoro e compromesso collaborazioni importanti, incidendo anche sul profitto dell’azienda. Certamente è giusto testimoniare con fermezza la propria fede, ma ritengo che in certi ambiti si debba possedere una certa elasticità mentale e favorire quel “dialogo” religioso che può arricchire tutte le parti. D’altronde Cristo non ha dialogato con gli uomini del suo tempo? Mio zio dice che è molto rischioso... secondo me vale la pena rischiare...

Mariano de’ P.

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Quelle visite in Chiesa con mio nonno...
dal Numero 4 del 24 gennaio 2016

Salve, mi chiamo Giulio, vivo a Verona e ho 31 anni. Ricordo che da bambino, mio nonno materno, durante le nostre passeggiate, mi portava spesso in Chiesa per sostare qualche minuto davanti al Tabernacolo. Mi faceva fare il segno della croce e una breve preghiera a “Gesù che è presente nel tabernacolo”, poi lui si concentrava in una preghiera silenziosa mentre io restavo a guardarmi intorno, finché non si usciva. Ciò che pensavo fosse una passione personale di nonno, ho scoperto di recente che è, o almeno era, una pratica comune, cosiddetta “visita al Santissimo Sacramento”. Potrei avere qualche informazione circa questa pratica e la sua necessità visto che oggi nessuno ne parla e i tabernacoli sono relegati in parti secondarie della Chiesa e non hanno neppure banchi o inginocchiatoi per sostarvi davanti? Si direbbe che nelle Chiese moderne non sia più prevista la pratica della visita al Sacramento... (Giulio G.)

RISPOSTA AI LETTORI

Se Dio è libero, può fare anche il male?
dal Numero 50 del 20 dicembre 2015

Cara Redazione, faccio da anni la catechista in parrocchia e la vostra rivista mi è spesso molto utile per approfondire la fede che sono chiamata a “trasmettere” ai ragazzi. Recentemente, ho ricevuto una domanda che mi ha spiazzata. Riflettendo sull’Onnipotenza di Dio, un ragazzino molto sveglio mi ha chiesto se Dio può fare tutto quello che vuole ed anche il male. Ho risposto che Dio non fa mai il male, ripugna il solo pensarlo, però come giustificare l’assoluta libertà di Dio? (Gabriella T.)

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