La Confessione frequente consigliata da San Pio
dal Numero 5 del 4 febbraio 2018
Abituata fin dalla mia fanciullezza a sentire i predicatori e confessori che raccomandavano la Confessione settimanale per vivere una vita cristiana impegnata nell’acquisto delle sante virtù, mi chiedo adesso (da ottantenne) dove è andato a finire quell’insegnamento sentendo i predicatori e confessori che, invece, parlano della Confessione una volta al mese, senza rendersi affatto conto dell’invasione ormai mondiale di tutti i peccati più brutti e più infami (si pensi ai molti milioni di aborti ogni anno... e quanti ogni giorno?... siamo tutti assassini) [...]. (Laura M.)
Il perdono dei peccati
dal Numero 44 del 12 novembre 2017
Niente può opprimere interiormente più dell’ossessione dei peccati commessi con tale malizia consapevole da ritenersi ormai impossibilitato ad ottenere il perdono da Dio. Al riguardo, ho parlato e discusso con persone qualificate, e mi pare che l’appello alla misericordia del perdono da parte di Dio non può che cedere di fronte all’ostinazione che afferra il cuore dell’uomo diventato una sorta di demonio o di Giuda Iscariota che finì nella disperazione, quale «figlio della perdizione» (Gv 17,12) [...]. (Aniello A.)
Perché non siamo esauditi?
dal Numero 41 del 22 ottobre 2017
[...] Si pregava a lungo, si sperava, si insisteva, si supplicava per lo zio..., ma il male avanzava sempre, inesorabile, senza che tutte le specie di cure mediche, di medici e ospedali diversi, riuscissero a bloccare l’avanzata del male, di giorno in giorno, di settimana in settimana, senza scampo... La famiglia, intanto, sfiorava la disperazione... Perché tanta preghiera e tanta speranza non venivano esaudite? (Rita V.)
Poter vedere la Madonna
dal Numero 39 del 8 ottobre 2017
[...]. A leggere che Padre Pio comunicava molto spesso – con estasi e visioni – con la Madonna, vien da chiedermi: come mai soltanto in pochissimi si può arrivare a vedere la Madonna?... Se è vero – come è verissimo – che la Madonna è la nostra Mamma divina, non dovrebbe essere piuttosto facile poterla vedere anche noi figli sulla terra, almeno qualche volta durante la nostra vita?... (Lucia B.)
Ostilità verso la consacrazione alla Madonna
dal Numero 38 del 1 ottobre 2017
[...] Ho sentito parlare della consacrazione alla Madonna. Non sembra possibile vivere la consacrazione in un mondo come questo, così ostile a tutto ciò che vi è di sacro e di soprannaturale. Anche in chiesa dal mio parroco mi è capitato di sentire solo discorsi sul bene comune, sul senso civico, sull’aiuto dei più poveri... ma dov’è il senso del soprannaturale nelle nostre chiese? Sembra che tutto si consumi nell’assemblea. Una volta finita l’assemblea liturgica, tutto il resto sembra superfluo. Non credo che si voglia più dare spazio all’impegno interiore della consacrazione mariana... (Cinzia G.)
Quando il Nome di Dio è pronunciato invano?
dal Numero 31 del 6 agosto 2017
Vorrei chiedere un chiarimento a proposito del Secondo Comandamento: “Non nominare il nome di Dio invano”. Al Catechismo ci hanno insegnato che si pecca contro questo comandamento quando si bestemmia o si usano parole scandalose verso Dio, la Madonna, i santi e gli angeli; e anche quando si parla del Signore con ironia e mancanza di rispetto. Tante volte sento da persone intorno a me, e spesso capita anche a me di pronunciare il nome di Dio in circostanze impreviste o spiacevoli sorprese, senza però aggiungere niente di negativo, come un’invocazione che si fa senza pensarci, una specie di sfogo (ad esempio: Oddio! Santo Cielo!). Quando lo faccio, sento che sarebbe meglio togliermi questo “vizio” ma è più forte l’abitudine! Mi chiedevo se anche in questo caso si manca a questo precetto.
(Paolo T.)
Amo la matematica ma anche la mia Fede...
dal Numero 29 del 23 luglio 2017
Cara Redazione, sono un ragazzo di Rimini e, oltre a quella innata per il calcio, ho la passione per la matematica e le scienze esatte. L’anno prossimo finirò il liceo e mi iscriverò a matematica. Ciò che mi spaventa un po’ è l’ambiente ateo e ipercritico nei confronti della Fede che generalmente viene coltivato in questi ambienti. Io sono cattolico e non voglio mettere in dubbio la mia Fede, ma nemmeno vorrei rinunciare a questa mia passione. Veramente le cose sono incompatibili? E perché per credere bisogna rinnegare la propria intelligenza?
Matteo D.
Cosa significa “libertà di religione”?
dal Numero 27 del 9 luglio 2017
La Chiesa Cattolica riconosce la libertà di religione, giusto? In cosa consiste esattamente? Ciò significa che tutti hanno il diritto di manifestare esteriormente la propria confessione di fede, con oggetti ed altro, senza che gli si possa dir nulla? Se a lavoro una mia collega indossa un ciondolo che indichi una “forza”, un’energia positiva di non so quale credenza, o un idolo, o un simbolo ebraico, o un piccolo budda sulla sua scrivania, ciò dev’essere da me cattolica accettato, benché non condiviso? Se invece si tratta di un amico più intimo, il quale dovesse chiedermi di accompagnarlo in un luogo di culto non cattolico, lì la cosa cambia? Aspetto quanto prima una risposta. Grazie.
(Fabiana L.)
Il mistero delle Confessioni di Padre Pio
dal Numero 25 del 25 giugno 2017
Le persone che Padre Pio si rifiutava di assolvere se morivano prima di ricevere l’assoluzione andavano all’inferno? E in questo caso, pur potendo Padre Pio sapere il futuro e che magari non sarebbero morte subito senza confessarsi, perché Padre Pio negava l’assoluzione mentre ammoniva gli altri sacerdoti a non negarla?
(Tommaso G.)
Decidere per la cremazione...
dal Numero 21 del 28 maggio 2017
Mia nonna era una persona pia, con i suoi difetti senza dubbio, ma aveva fede e pregava ogni giorno. Credeva sicuramente alla risurrezione del corpo, sebbene non glielo abbia mai chiesto. Comunque, molto prima di morire (io l’ho saputo solo dopo la sua morte) ha espresso la sua volontà di essere cremata, solamente qualora nel cimitero non vi fosse stato posto accanto alla bara di suo marito, perché desiderava esservi sepolta accanto. E di fatto, non essendovi stato posto nel cimitero, l’hanno fatta cremare. So che di recente la Congregazione per la Dottrina della Fede ha emanato un documento con il quale la Chiesa rende lecita la Cremazione ma solo a particolari condizioni. Considerando quello che dice questo documento, questo di voler essere sepolta vicino al marito, può essere un desiderio lecito per richiedere la cremazione?
Giulia T.