“Oggi sarai con me in Paradiso”. La meravigliosa metamorfosi del buon ladrone /1
dal Numero 14 del 3 aprile 2022
di Don Eugenio Bernardi
Il malfattore vede Gesù sconfitto e sfigurato accanto a sé, e lo confessa Dio. Lo ammira, lo difende, lo ama. Cosa è avvenuto nella salita al Calvario e sulla croce da poter così profondamente impressionare e convertire quest’uomo? Il buon ladrone è per noi il testimone non solo della grandezza sovraumana di Cristo crocifisso, ma anche dell’immensa potenzialità di salvezza che da quell’ora ogni breve istante porta con sé.
“Oggi sarai con me in Paradiso”. La meravigliosa metamorfosi del buon ladrone /2
dal Numero 14 del 3 aprile 2022
di Don Eugenio Bernardi
Meravigliosa potenza della grazia! Niente è impossibile al Signore. Né il tempo, né le circostanze aggravanti del passato, possono costituire un ostacolo per il Signore. La potenza della sua grazia e della sua misericordia supera tutte le resistenze opposte dalla natura e dalla malizia. Basta solo credere in quella sua grazia, in quella sua bontà e misericordia. «Tutto è possibile per colui che ha fede». Fu possibile al ladrone, è possibile anche a noi.
“Oggi sarai con me in Paradiso”. La meravigliosa metamorfosi del buon ladrone /3
dal Numero 14 del 3 aprile 2022
di Don Eugenio Bernardi
Gesù, riserva anche a me la grande, la bella Parola della speranza cristiana! Tutto quello che promette il mondo è nulla di fronte a questa tua grande promessa: «Oggi sarai con me in Paradiso».
Il quarto calice. Quello che Gesù non fece nell’Ultima Cena e perché
dal Numero 14 del 3 aprile 2022
di Paolo Risso
Esploriamo l’affascinante legame tra il tradizionale “quarto calice” di vino a conclusione della Pasqua ebraica e il Sacrificio pasquale di Cristo (dall’Ultima Cena alla morte in Croce) che si rinnova nel Mistero eucaristico.
Noi siamo davvero figli delle sue lacrime
dal Numero 14 del 3 aprile 2022
di Padre Stefano M. Manelli, FI
“Lei ci ha misticamente generati ai piedi della Croce attraverso il più atroce martirio che cuore di madre abbia mai conosciuto. Noi siamo veramente figli delle sue lacrime” - San Leopoldo Mandic
La gioia dove non esiste gioia. Un Natale segreto nel gulag
dal Numero 46 del 19 dicembre 2021
a cura di Carlo Codega
Il 24 dicembre 1952, nel campo dov’era prigioniero da ormai 6 anni, padre Placid festeggiò la Vigilia di Natale insieme ai suoi compagni ungheresi. La letizia di quella veglia clandestina fu indimenticabile. E non solo per loro...
Salviamo il Natale! Con Papà Settimio e Mamma Licia
dal Numero 46 del 19 dicembre 2021
a cura di Rito Cascioli
Entriamo, attraverso i ricordi di alcuni figli, nel focolare domestico della famiglia di Papà Settimio e Mamma Licia, per assaporare lo spirito del Natale cristiano e prendere qualche spunto. Come sarebbe bello se tutti i genitori si impegnassero a rendere il Natale dei loro figli ricco di fede oltre che di gioia! Il Natale vissuto santamente in famiglia è la migliore apologia di questa festa cristiana, e nessun documento potrebbe mai cancellarlo.
“Vivere Betlemme” meditando sul Vangelo di san Luca
dal Numero 46 del 19 dicembre 2021
del servo di Dio Pier Carlo Landucci
Semplici e solenni, le parole dell’Evangelista raccontano a tutti i secoli la nascita del Dio Bambino a Betlemme. La profonda umiltà e la dolce pace che traspira da tutta la narrazione, ben introducono nel clima della santa Grotta, e riflettono mirabilmente le corrispondenti disposizioni di Gesù, Maria e Giuseppe, consegnandoci il grande insegnamento del Natale cristiano.
Dalla cattedra alla mangiatoia. Il Natale di 4 Dottori serafici
dal Numero 46 del 19 dicembre 2021
di Padre Ambrogio M. Canavesi
Nessun timore a discendere dall’altezza della loro sublime scienza teologica per venire a contemplare la piccolezza e l’umanità del Bambino Gesù adagiato nella grotta di Betlemme: la sola conoscenza non soddisfa l’anima francescana, se non diventa vita e amore, nutrimento spirituale e contemplazione.
Il Natale del pellegrino in Terra Santa
dal Numero 49 del 22 dicembre 2019
di Lazzaro M. Celli
Contemplato nel luogo dove si è avverato, il mistero dell’Incarnazione del Verbo divino trasporta il pellegrino al centro del suo essere e risponde in silenzio alle sue più intime e urgenti domande. è infatti lì che comincia e termina ogni storia umana.