Maria Santissima è modello per tutte le spose, e il suo casto matrimonio con san Giuseppe può offrire tanti insegnamenti ai coniugi di oggi: il matrimonio è un’offerta a Dio e se vissuto santamente porta in Paradiso.
Il Matrimonio è una vocazione, è un sacramento voluto da Dio. Eppure, ai nostri giorni la sua importanza è vilipesa e calpestata dagli uomini con tante immoralità come: il divorzio, l’aborto, i tradimenti e così via. Molti, purtroppo, si sposano nella più completa ignoranza dei propri doveri e soprattutto nella più completa lontananza da Dio. E come possiamo poi pretendere che da questi matrimoni sorgano sane e sante famiglie?
Perciò, occorre guardare a Colei che è la Santa per eccellenza e che per volontà di Dio ha santificato anche lo stato matrimoniale, ossia alla Madonna. La Vergine Maria è il modello sublime della consacrazione verginale, ma lo è anche di tutte le spose. Nel leggere il racconto del santo matrimonio tra Maria Santissima e san Giuseppe nella Vita della Vergine Madre di Dio di Maria di Gesù d’Agreda, colpisce, innanzitutto la celestialità di questo Sposalizio. Si tratta ovviamente di un matrimonio tutto casto, nel quale Dio aveva già predisposto un disegno e un fine che si differenziano dal matrimonio “ordinario”.
In effetti, tanto la Madonna quanto san Giuseppe avevano fatto voto di castità consacrandosi interamente a Dio. Si legge, infatti, che la Madonna rivolse al suo castissimo sposo queste parole: «Nella mia tenera età [...] mi consacrai a Dio con voto d’essere casta nell’anima e nel corpo [...]. Accettate, signore e sposo mio, questa santa determinazione e confermatela con la vostra, perché come offerta gradita al nostro Dio eterno, egli ci riceva entrambi quale sacrificio di soave odore, e ci conceda di giungere insieme ai bene eterni che aspiriamo». San Giuseppe a sua volta rispose alla Vergine Maria: «Signora mia, dichiarandomi i vostri pensieri e casti propositi, avete aperto e sollevato il mio cuore [...].
Voglio, signora, che sappiate che a dodici anni anch’io ho fatto promessa di servire l’Altissimo in castità perfetta. Così ora torno a confermare il medesimo voto, per non invalidare il vostro».
Mediante un’attenta riflessione, scorgiamo in questo bellissimo dialogo tra Maria Santissima e il suo casto sposo Giuseppe alcuni insegnamenti per la nostra vita. Innanzitutto ci permette di ravvivare la nostra fede nella veridicità della Verginità perpetua di Maria, definita Dogma di fede dal Concilio Lateranense nel 649, ricordando che questa definizione è infallibile e irriformabile.
La castità, così come l’hanno vissuta la Madonna e san Giuseppe, non è richiesta a tutti gli sposi, anche se non bisogna mai dimenticare che vi è una castità matrimoniale da vivere anche tra le coppie legittimamente sposate. Tuttavia, nel dialogo tra la Madonna e san Giuseppe vi è un insegnamento che può essere valido per tutti gli sposi, ossia: il Matrimonio è «un’offerta gradita al nostro Dio eterno, egli ci riceva entrambi quale sacrificio di soave odore, e ci conceda di giungere insieme ai bene eterni che aspiriamo».
Marito e moglie dovrebbero vivere insieme con lo scopo di formare una santa famiglia, che dia gloria a Dio in terra e tanti santi in Cielo, così come fecero ad esempio i coniugi Marie-Azélie Guérin e Louis Martin, genitori di santa Teresina. Un matrimonio, che non è improntato su questa solida base non può essere gradito a Dio. Ricordiamo che la felicità, che tanto aspiriamo per le nostre famiglie, non la troveremo mai se non nell’adempimento della volontà di Dio attraverso l’osservanza del Decalogo e anche nella frequenza assidua ai sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione.
Solo nel compimento e nella fedeltà perfetta degli obblighi matrimoniali possiamo sperare che anche per noi valgano le parole di Maria Santissima a san Giuseppe: che Iddio «ci conceda di giungere insieme ai bene eterni che aspiriamo», ossia al Paradiso.