Nonostante le numerose persecuzioni che san Pio subì in vita, il suo amore verso la Chiesa non fu mai scalfito: egli si sottomise in tutto. L’insegnamento che il Santo ci lascia è quello di rimanere sempre ancorati al Magistero e alla fede dei nostri Padri. Seguiamo il suo esempio.
San Pio, il grande stimmatizzato del Gargano, in tutta la sua vita era pervaso dal soprannaturale. Sin da bambino aveva apparizioni – che nella sua ingenuità fanciullesca considerava “ordinarie – di Gesù, della Madonna, degli angeli, ma anche vessazioni del demonio.
Da quando vestì l’abito francescano la sua vita divenne una preghiera continua. Egli amava definirsi così: «Sono un povero frate che prega». In questa affermazione possiamo dire che c’è tutto padre Pio.
Eppure, la sua fede fu messa a dura prova, sia interiormente che esteriormente, e nel suo Epistolario ne abbiamo molte attestazioni: «Una infinità di timori mi assale in ogni istante. Tentazioni intorno alla fede e che vuole spingermi a tutto negare. Padre mio, quanto è difficile il credere! Il Signore mi aiuti a non gittare l’ombra del sospetto su ciò che a lui è piaciuto svelarci. Chiedo la morte in sollievo delle mie afflizioni. Me l’accordi presto il Signore Iddio, ché non ne posso proprio più» (Ep.I, n. 326).
Anche la sua fede verso la Chiesa e la fedeltà nei confronti delle autorità ecclesiastiche fu estremamente provata dalle numerose persecuzioni che dovette subire: fu condannato cinque volte dal Sant’Uffizio, fu definito “disgraziato” e “fanatico”, per un lungo periodo non poté confessare né celebrare la Santa Messa in pubblico. Eppure, il Santo, per amore alla Santa Madre Chiesa, come figlio obbediente, si sottomise in tutto. Quando molti laici si ribellarono alle misure restrittive stabilite dal Sant’Uffizio, il Santo scrisse al vescovo locale per esprimere il suo dissenso: «Mi rivolgo quindi, come figlio umilissimo e del tutto obbediente alla Chiesa cattolica... Con profonda umiltà bacio il suo anello sacro e mi professo a Sua Eccellenza suo figlio umilissimo e obbediente».
Questo suo grande amore e fedeltà alla Chiesa si riversò in un’appassionata difesa del suo Magistero e delle verità di fede. Il Santo, infatti, proprio grazie al suo ministero sacerdotale di confessore e direttore spirituale, illuminò e convertì tante anime, rassodandole nella fede e rappresentando un grandissimo esempio e punto di riferimento per molti. Il periodo in cui visse, con i venti burrascosi del Concilio Vaticano II e l’ingresso del modernismo nella Chiesa e con la distruzione della vita consacrata, non fu certamente un periodo facile: per questo possiamo considerare san Pio come il santo dei nostri tempi difficili e sofferenti, da pregare e invocare affinché si risolvano presto le tempeste che oggi la Chiesa e il mondo sta vivendo. Come conferma a quanto scritto, riportiamo ciò che segue.
Un giorno, a seguito della Confessione di una figlia spirituale, le disse queste parole: «Quando verranno quei tempi... i Comandamenti di Dio, preghiere del mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, catechismo, i santi e fate tutto nella fede dei nostri padri, nella fede dei nostri padri!... nella fede dei nostri padri!». Con queste parole dal tono profetico e quasi “apocalittico”, il Santo intendeva rivolgersi non solo a quella figlia spirituale, ma anche a tutti coloro che sarebbero venuti dopo di lei e che si sarebbero trovati in un contesto ecclesiale e sociale difficile, così come oggi ci troviamo noi. Egli ribadisce dunque l’importanza di rimanere ancorati al Magistero, alla Tradizione perenne della Chiesa, ai sacramenti da cui scaturisce ogni grazia, alla Legge di Dio e agli esempi dei santi, i nostri modelli per il Paradiso.
Per tutte quelle anime che invece offendevano Dio, calpestavano la sua Legge e distruggevano così la Chiesa, egli si offriva come vittima. Dopo la celebrazione della Santa Messa, questa era la preghiera che innalzava a Dio: «O Signore, ti supplico di voler versare sopra di me i castighi che sono preparati ai peccatori e alle anime purganti; moltiplichi
pure sopra di me, perché converta e salvi i peccatori e liberi le anime del purgatorio». Egli ardeva dal desiderio di consumarsi per le anime, perché sapeva che esse, sebbene lontane dalla Chiesa, erano state redente dal Sangue di Gesù e dunque hanno un valore infinito. La sua offerta come “corredentore” si fonda sulla consapevolezza della sua vocazione religiosa e sacerdotale francescana: come san Francesco doveva sorreggere il Laterano, la Chiesa cadente.
Imitiamo anche noi il santo modello di padre Pio, attacchiamoci alla Madonna, alla vita di grazia, alla fede dei nostri Padri. Solo così potremo superare incolumi ogni burrasca e arrivare sani e salvi al porto del Paradiso.