I santi, con il loro esempio, ci insegnano ad accettare le sofferenze e i dolori per purificarci in terra e andare dritti in Paradiso. A riguardo, leggiamo cosa accadde a santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia, convocata un giorno al Giudizio di Dio.
Nel Diario di santa Faustina Kowalska leggiamo che dieci anni prima di morire la Santa della Misericordia fece la terribile esperienza di essere convocata al Giudizio di Dio. Si trovò davanti a Gesù piagato e grondante sangue come nella Passione. La Santa, in quel momento, vide lo stato della sua anima come la vedeva Dio stesso. Il momento è descritto come un qualcosa di terribile; scrive infatti: «Vidi chiaramente tutto quello che a Dio non piace. Non sapevo che bisogna rendere conto al Signore anche di ombre tanto piccole. Che momento! Chi potrà descriverlo? Trovarsi di fronte al tre volte Santo!».
In quel momento Gesù-Giudice le chiese: «Chi sei?» e le disse che doveva scontare un giorno di fuoco nel Purgatorio. Santa Faustina avrebbe voluto gettarsi subito nel Purgatorio, ma Gesù le disse di scegliere se andare subito in Purgatorio per soffrire un giorno oppure soffrire un po’ di tempo sulla terra. La proposta era a libera scelta di suor Faustina. E qui è importante valutare come suor Faustina avesse iniziato il suo percorso di vita religiosa da pochi anni e che doveva viverne altri dieci. Dal Diario e dalle biografie, inoltre, sappiamo che quei preziosissimi dieci anni in terra sono stati ricchi di grazie per lei e per il mondo intero, con le rivelazioni della Divina Misericordia che oggi conosciamo ovunque. Dall’altra parte, però, sappiamo anche che furono dieci anni di intensissima e progressiva sofferenza, con malattie, calunnie, incomprensioni e purificazioni interiori che poche anime sono in grado di sopportare. Questo era il “prezzo” in terra di quel semplice “giorno in Purgatorio”: un prezzo così santificante che l’ha resa una delle più popolari e grandi sante del nostro tempo, per il suo apostolato mirato soprattutto alla salvezza dei peccatori più disperati e dei moribondi. Questo “giudizio” improvviso e anticipato è stato allora fatidico nella vita di suor Faustina, è stata una grande grazia. Si noti poi come lei stessa non voleva scegliere né il Purgatorio, né il vivere ancora un po’ sulla terra, ma voleva soffrire il più possibile sia in Purgatorio che sulla terra, anche fino alla fine del mondo. Il suo unico desiderio vero era quello di fare la volontà di Dio in tutto, decisa a scegliere quello che Lui più avrebbe preferito a sua gloria. Già solo questa sua scelta ci fa vedere come il grado di santità a cui era giunta era già avanzato, e tutto quello che venne poi fu un arricchimento enorme che ora è motivo di gloria eterna per lei e per tutte le anime a lei affidate.
Poco dopo questo evento santa Faustina si ammalò di tisi e iniziarono tanti atti di pazienza e di rinnegamento della volontà anche solo per riuscire a compiere i suoi doveri quotidiani.
Scrive poi la Santa: «Gesù quando intende purificare un’anima, usa gli strumenti che vuole. La mia anima si sente completamente abbandonata dalle creature. Talvolta l’intenzione più retta viene interpretata male dalle suore. Questa è una sofferenza molto dolorosa, ma il Signore la permette e bisogna accettarla, perché questo ci fa assomigliare maggiormente a Gesù». Questo grande insegnamento della Santa della Misericordia è molto utile anche per la nostra vita quotidiana. Quante volte ci lamentiamo per questo o per quello, oppure passiamo anche mesi pensando e ripensando a qualche contrarietà o offesa! Santa Faustina ci fa capire, invece, che nulla, nell’economia della Misericordia, va perduto, ma è mezzo di santificazione. L’importante, come lei stessa ci indica, è accettare momento per momento la volontà divina anche in quelle cose più nascoste e che magari ci fanno star male senza che possiamo replicare.
I santi, per aiutarsi nel superare incomprensioni e dolori di ogni genere, attingevano le grazie dalla Passione di Gesù, nella meditazione e in quel raccoglimento che ci permette di vedere sempre le cose in modo soprannaturale, senza cadere nell’impazienza e farci perdere grandi meriti per il Paradiso. Sì, ogni santo è colui che in terra ha scelto di “assomigliare maggiormente a Gesù” e nel meditare la sua Passione trova la forza e la grazia per non sprecare nessuna occasione. Più saremo simili a Gesù sulla terra, più lo saremo in Cielo; tutto il resto è solo un mezzo per aiutarci a saltare il Purgatorio e andare direttamente in Paradiso...! Possa la Madonna, la Personificazione della Misericordia, ottenerci questa grazia.