SPIRITUALITÀ
Nel Purgatorio con santa Veronica Giuliani
dal Numero 40 del 27 ottobre 2024
Suor Ostia del Cuore Immacolato
Santa Veronica Giuliani andò varie volte in Purgatorio, addossandosi le sofferenze delle anime purganti. Lei stessa ci esorta ad impegnarci nella liberazione di queste anime, con l’offerta delle croci quotidiane, con la Santa Messa e le indulgenze.
Santa Veronica Giuliani si recava sovente nel Purgatorio per sollevare e liberare le anime penanti. In verità, si potrebbe dire che tutta la speciale vocazione espiatrice di questo «gigante di santità» (Papa Pio IX) era indirizzata a patire al posto degli altri, e tra questi le anime purganti avevano un posto privilegiato. La Santa era abituale a soddisfare alla Giustizia divina così da liberare le anime dalle pene da loro meritate, e la sua preghiera e generosità di offerta era continua, notturna e diurna. Aveva molta compassione per i loro tormenti, convinta che se «un’anima del purgatorio potesse tornare sulla terra, essa si precipiterebbe in una fornace ardente, affronterebbe tutti i martirii pur di risparmiarsi il purgatorio». Nel suo Diario, una volta comunicò al suo confessore dicendo: «Scrivo dal purgatorio» e il mese successivo precisò che si trovava nel Purgatorio e che pativa tanto. In tre giorni di intenso patire a favore di queste anime così scriveva: «Io andrei gridando per tutto il mondo: Fate penitenza, o creature tutte, fuggite le colpe, fate del bene; vi aspetta il Purgatorio e l’inferno, secondo come sarete vissute. Non capite che cosa sono le pene del Purgatorio? Sono tormenti così atroci, che mente umana non può capire. O Dio! Che pene, che tormenti! Si vive e si muore nel morire... Dico e ridico, che le pene anche più minime del Purgatorio è impossibile raccontarle. Più si dice, meno se ne dice... Ora, di notte e di giorno, sto in continue pene; le ho in me, le sento in me, sto in mezzo ad esse; ma non posso spiegarle, e non vi è modo... Sto, con tutta pace e ferma nella divina volontà, penante nel Purgatorio; di tutto ciò che la Divina Giustizia manda sopra di me, sono contenta; mi esibisco a più pene, non solo per quest’anima, ma per tutte le anime del Purgatorio». Una volta, dopo tanto patire per un’anima, santa Veronica la vide venire presentata ai piedi di Maria Santissima attorniata da tanti santi che supplicavano e porgevano offerte. La Santa vide la Santa Vergine darle la benedizione e subito quell’anima si trasformò tutta, in uno splendore grande che pareva al pari di tutti i santi lì presenti. Questa visione significava la liberazione di quell’anima, dopo suppliche e offerte generose a cui anche i santi e la Madonna non erano rimasti indifferenti. Quest’ultimo episodio ci mette davanti alla preziosità di una sola anima davanti agli occhi di Dio: la sua premura, la sua attenzione e la sua volontà di portarla in Paradiso il prima possibile. Ecco che la divina Bontà non si dimentica di nessuno e ogni anima gli è cara come se fosse l’unica, sia nel pellegrinaggio terreno che anche dopo la morte, finché non è giunta nel pieno della felicità. Certo, la nostra intercessione è tanto importante e se fatta con amore e generosità è tanto efficace per accelerare la sospirata liberazione di tantissime anime che anelano al Paradiso. Ecco che la Giuliani, facendo personalmente l’esperienza di quanto costa riparare la giustizia di Dio offesa dal nostro egoismo, si rivolge a tutti e chiede: «Invito tutte le creature del mondo a pene, a croci ed a tormenti per le anime del Purgatorio: Su, venite, venite, creature tutte; tutto si peni, si patisca per queste povere anime. Noi mortali non sappiamo che cosa sia il fuoco del Purgatorio. Si chiama così per modo di dire. Pensate che pene e che tormento sia a quelle povere anime! Sono nel fuoco come lo stesso fuoco, sono incorporate in esso, e nelle sue fiamme ardenti bruciano e si consumano senza pietà. La Divina Giustizia fa l’officio suo rettissimamente; niuno può fuggire; ivi si deve stare sino a che si è purgato ogni minimo neo. Tutto ciò che si è fatto di offesa a Dio, ogni minimo neo. Tutto il braccio di Dio, la Divina Giustizia li punisce con retto e giusto giudizio; e tutti dobbiamo passare sotto questo braccio potente, e sentirne in noi la potenza divina». Questo è l’invito della «procuratrice delle anime del purgatorio» ad andare incontro a tante anime sofferenti e bisognose del nostro aiuto, con tutti i mezzi che la Chiesa da sempre ci dà per poter intercedere per loro. La Santa Messa, le indulgenze, il santo Rosario, le elemosine, e tutte le piccole e grandi croci quotidiane possono ottenere la liberazione di anime che attendono da tanto tempo il nostro personale aiuto, così che anche loro possano poi aiutare noi nel nostro pellegrinaggio terreno e al punto fatidico del nostro rendiconto finale.
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