La Maternità spirituale di Maria e la sua Mediazione poggiano su solidi fondamenti biblici, ma ci sono riferimenti espliciti nel Magistero e nei Padri della Chiesa. Tutto questo deve aiutare la nostra fede nell’invocare Maria Santissima, nostra vera Madre, in ogni necessità.
La cooperazione di Maria alla Redenzione è il fondamento della sua attuale attività nell’applicazione dei frutti di tale opera. Perciò, Maria è la nostra Madre spirituale sul piano soprannaturale della grazia. Dunque, Ella è la nostra Mediatrice, comunemente invocata sotto il titolo di “Mediatrice di tutte le grazie”. Questo titolo mariano non è frutto della sola pia credenza dei semplici cristiani. Anzi, la dottrina sulla Maternità spirituale di Maria, assieme a quella della sua intercessione, si è evoluta lungo i secoli in seno alla Chiesa, fondandosi su delle solide argomentazioni, nonché sulla Tradizione e sul Magistero della Chiesa.
Per quanto concerne i fondamenti biblici, tre sono quelli fondamentali, ossia: il “sì” dell’Annunciazione, l’intercessione materna alle nozze di Cana e l’affidamento di san Giovanni a Maria Santissima sotto la Croce. In effetti, quando la Vergine Maria diede il suo consenso al messaggio dell’Angelo che le annunciava il mistero dell’Incarnazione, concepì nel suo seno il Verbo Incarnato, ma, insieme a Lui, concepì anche le membra del suo Corpo mistico che siamo noi. Dunque, Maria è Madre di Cristo che è Capo del Corpo mistico, ma è anche Madre nostra, in quanto ne siamo le membra.
Il secondo fondamento biblico della Maternità spirituale di Maria lo troviamo nell’episodio delle Nozze di Cana. In questo episodio Maria Santissima ci appare mossa da un grande amore materno verso i due sposi, ma non solo: in questo contesto vediamo quanto grande è il suo potere di intercessione presso il Figlio, tanto da modificare l’ordine previsto dal piano divino: «Non è ancora giunta la mia ora» (Gv 2,4). Inoltre, in questo episodio, possiamo scorgere la premura straordinaria della Madre di Dio nel suo intervento personale a favore dei figli bisognosi, dimostrando, in questo modo, non solo di essere Madre di Dio ma anche di essere Madre nostra.
L’ultimo fondamento biblico della Mediazione è l’affidamento di san Giovanni a Maria Santissima sotto la Croce. Questo è certamente il più conosciuto, proprio per la sua immediatezza allegorica nel quale siamo abituati a immedesimarci, vedendo, appunto, san Giovanni quale rappresentante di tutti noi cristiani. Perciò, non è difficile concludere che Maria, dando il suo consenso all’Angelo, ci concepisce assieme a Gesù, mentre, sotto la Croce, ci partorisce nel dolore.
Nella Tradizione della Chiesa, la verità della Maternità spirituale non fu sviluppata fin dall’inizio. Questo era dovuto al fatto che i primi Padri si erano concentrati sulla difesa e propagazione di altri privilegi mariani come la Maternità divina, la Verginità perpetua, l’Assunzione, ecc. Tuttavia, non si può assolutamente dire che il tema della Maternità spirituale di Maria nei nostri confronti sia stato del tutto assente agli inizi della Chiesa, anzi troviamo questa dottrina – anche se in germe – già in san Giustino († 165), in sant’Ireneo († 200) che asseriva che «Maria è la nuova Eva che rigenera gli uomini a Dio», in sant’Epifanio († 403) il quale chiama Maria «la Madre dei viventi», ecc.
Nel Magistero la prima allusione esplicita all’intercessione materna di Maria compare solo alla fine del XIV secolo con Papa Bonifacio IX († 1404) e più tardi con Benedetto XIV in una Bolla per le Congregazioni mariane (1748). Di grande importanza è stata la Bolla Ineffabilis Deus per la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione, dove sono presenti le più belle espressioni filiali di riconoscenza verso Colei che è denominata «la dolcissima Madre» dal Papa Pio IX. Da Leone XIII a Pio XII l’insegnamento pontificio sulla intercessione di Maria e il suo collegamento con la Maternità spirituale diventa sempre più frequente e incisivo. Anche il Magistero “moderno”, a partire dal Concilio Vaticano II, non ha tralasciato di ribadire questa consolante verità. Non ci dimentichiamo poi, del grande Papa polacco san Giovanni Paolo II con il suo “Totus tuus”.
Che Maria sia nostra Madre è una verità scritta nei nostri cuori, e la comprendiamo facilmente proprio perché la vera maternità è sempre presente, cosciente, attiva e operosa nel donare la vita, nutrirla, formarla, farla crescere fino alla maturità completa. Perciò, la Maternità di Maria è qualcosa che non si può non sperimentare ogni giorno attraverso la grazia che pervade l’esistenza del vero cristiano.