I FIORETTI
«In tutto compiacere questa benedetta Madre»
dal Numero 39 del 20 ottobre 2024

Dal mese di aprile 1911, san Pio subisce attacchi violenti del demonio, il quale tenta in tutti i modi di farlo cadere, soprattutto nei «pensieri d’immondezza e di disperazione», sino a farlo sentire «nelle mani del demonio» che vuole strapparlo «dalle mani di Gesù» (Ep. I, n. 33). Il ricorso al padre spirituale lo anima nel combattimento e lo spinge a fare una «bella confessione generale», quale sorgente rigeneratrice di grazia. Nonostante l’offerta continua di sé e l’abbandono incondizionato al volere di Dio, le vessazioni diaboliche non cessano di tormentarlo e il povero cappuccino ancora una volta ricorre al suo padre Benedetto (Ep. I, n. 37). Pietrelcina, 2 giugno 1911 J.M.J.F. Mio carissimo padre, [...]. Il comune nostro nemico seguita a muovermi guerra e finora non ha dato segno alcuno a volersi ritirare e darsi per vinto. Egli mi vuole perdere ad ogni costo; mi va presentando dinnanzi alla mente il quadro doloroso della mia vita e quel che è peggio mi va insinuando pensieri di disperazione. Ma molto sono obbligato alla comune nostra madre Maria nel respingere queste insidie del nemico. La ringrazi anche lei questa buona madre per tali grazie singolarissime, che tutti i momenti mi va impetrando ed intanto mi suggerisca qualche nuovo mezzo, affinché io possa in tutto compiacere questa benedetta Madre. Il segno più grande di amore che potrà addimostrarmi sarà appunto nel sapere che anche lei ringrazi per me la Madonna. Ciò che mi rende più faticosa e più noiosa la vita in questi giorni sono massimamente i dolori del torace. Il medico mi ha suggerito queste parole: non ho che farti. Questa dichiarazione non mi rattrista affatto: sento anzi sempre più il grande bisogno di abbandonarmi con più fiducia alla divina misericordia e riporre in Dio solo l’unica mia speranza. [...]. In attesa di ottime notizie le bacio la mano e le chieggo la sua benedizione. Il suo fra Pio L’astuzia del demonio è sottile. Cerca, infatti, di insinuarsi nella mente con ricordi della vita passata, spesso alterandoli, ingigantendoli e addirittura falsificandoli. Il suo intento è quello di portare le anime non solo allo scoraggiamento ma fino alla disperazione. Padre Pio ci insegna un mezzo infallibile per respingere e vincere ogni insidia diabolica: il ricorso alla Vergine Maria. Sono grazie singolarissime, scrive il Santo stimmatizzato, quelle che la Madonna dona ogni momento a coloro che a lei ricorrono ed è per ringraziare questa benedetta Madre che padre Pio chiede al suo padre spirituale qualche nuovo mezzo per compiacerla. Alle prove spirituali si aggiungono, per il povero cappuccino, anche quelle fisiche, per le quali anche i medici si reputano incapaci di aiutarlo. Ma ciò non lo scoraggia, al contrario, si abbandona con ancora più fiducia alla divina misericordia e pone solo in Dio la sua speranza. San Pio ci dona dei preziosi insegnamenti con questo suo scritto. Innanzitutto ci insegna a non lasciarci mai suggestionare o accecare dalle tentazioni che il demonio ci presenta, anche se fossero le peggiori o anche se nel nostro passato avessimo commesso gravi colpe. I peccati del nostro passato devono servire come mezzo per non più ricadere, per crescere nell’impegno di santificazione, per sostenere altri che possono trovarsi nei nostri stessi pericoli. Dunque, mai disperarsi ma reagire subito. Come? Ecco il secondo insegnamento: ricorrendo alla Mediatrice di tutte le grazie, che è soprattutto nostra Madre e non esita nemmeno un istante a venire in nostro soccorso. Come san Pio, anche noi dobbiamo cercare ogni mezzo per poterla ringraziare per le tante grazie che ci concede, senza che a volte nemmeno ce ne accorgiamo. Il ricorso a Lei è segno sicuro di vittoria, perché Ella schiaccia sempre la testa al serpente ed è sempre vittoriosa sul male. Infine, padre Pio ci insegna a saper far tesoro anche delle sofferenze fisiche, accettandole con rassegnazione e pazienza, come manifestazione della volontà di Dio, il quale, spesso, utilizza la malattia per farci ravvedere o per aiutarci a salire più in alto nel cammino della santità.

Suor M. Cecilia Pia Manelli

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