SPIRITUALITÀ
Nella “gloria” di padre Pio
dal Numero 35 del 22 settembre 2024
di Suor Ostia del Cuore Immacolato

Anche dopo la morte, padre Pio è sempre rimasto un mistero. Pochi giorni prima di essa, infatti, le stimmate sanguinanti scomparvero dalle sue mani, ma in Paradiso noi tutti le contempleremo come segni di gloria. Chiediamo dunque l’intercessione di questo grande Santo, certi che egli, anche dal Paradiso, non ci abbandonerà mai.

Quando padre Pio diceva di essere “un mistero a se stesso” (cf Ep. I, n. 449) non scherzava per niente: il suo abbandono al soprannaturale era tale da “lasciarsi fare” in tutto e fino alla fine. Portando continuamente nel corpo i patimenti di Gesù morente, viveva nella carne una vita che era segno visibile della vita che viveva nella fede: non era più lui a vivere, ma il Signore viveva così pienamente in lui da portarlo ad essere addirittura confitto fisicamente con Cristo in Croce. E questo soprattutto nel mistero della Santa Messa. Se pensiamo solo al fatto che gli ultimi giorni di vita, dopo cinquant’anni di stimmate visibili e sanguinanti, Nostro Signore abbia misteriosamente tolto i segni della crocifissione dalle sue mani, rendendole visibilmente normali, anche la scienza dovrebbe stupirsi ed interrogarsi: i segni dei chiodi non c’erano più e anche l’ultima Santa Messa l’ha visibilmente certificato. Ma come mai? 
La lunga missione di con-crocifissione con Gesù era terminata, e san Pio poteva, finalmente, volarsene nel suo tanto desiderato Paradiso... Il “prodigio nel prodigio” era una sorta di profezia dell’imminente morte del Santo. A questo punto, però, nasce una domanda spontanea: come vedremo san Pio in Paradiso? Avrà ancora il segno delle stimmate? 


In Paradiso non si soffre più e la sua missione di crocifissione era ormai terminata con la sua morte: quindi perché pensarlo ancora come eravamo abituati a contemplarlo, lo Stimmatizzato del Gargano, anche nell’eternità? La risposta è molto semplice ed è lo stesso padre Pio a darla. Una volta, infatti, gli è stato chiesto a bruciapelo: «“In paradiso, Padre, vi contempleremo crocifisso?”. “Per vostra maggior gloria”», rispose san Pio. Questa è una risposta molto più ampia di un “sì” o di un “no” poiché ci riguarda da vicino e per l’eternità. I segni della conformità al Cristo Crocifisso li contempleremo anche in Paradiso come segni di gloria, di luce e di irradiazione, di grazia. Se i martiri vantano la palma del martirio e le vergini la corona della purezza, per san Pio la gloria di riconoscimento è l’identificazione gloriosa avuta in terra con Gesù Vittima e Sacerdote. Ecco che “il mistero padre Pio” continua anche nell’eternità, in una glorificazione che trasfigura la somiglianza del Santo con quella stessa di Gesù. 


Ma nella risposta del Santo c’è anche una nota di familiarità e dolcezza verso i suoi figli. Dice infatti: “Per vostra maggior gloria”. Qui, infatti, non parla di sé, ma di noi, di tutti i suoi figli e “nipoti” spirituali. E capitava che qualche figlio spirituale gli dicesse: «Non ci abbandonate», allora lui rispondeva: «Io, dopo avervi generato alla grazia, non vi posso abbandonare. Il Signore vi ha messo nelle mie mani. La mamma non abbandona il suo parto. Io non sono una mamma senza cuore. Se voi vi volete allontanare, siete liberi di farlo, ma io no. Io non vi abbandono». Essere “figli” di san Pio da Pietrelcina, pertanto, è un rifugio nella luce gloriosa delle sue stimmate glorificate. Anche dal Paradiso, così come lui stesso rassicurava in vita, egli segue ogni suo figlio, momento per momento, con una maternità che è tutto dono della Madonna. Una maternità-paternità, quella di san Pio, veramente grande. 


Una volta, una figlia spirituale gli chiese: «“Padre, è grande il tuo gregge?”. “È immenso”» , rispose il Santo. La gloria che questo “gregge immenso” contemplerà e di cui sarà partecipe in Paradiso, ci ricorda l’impegno di fedeltà a quel “testamento spirituale” che san Pio ha lasciato a tutti coloro che vogliono essere suoi figli: «Nella mia azione sacerdotale – dice il padre – io ho avuto un solo esemplare, un solo punto di riferimento: la Madonna. E credo che non potevo agire diversamente. Non potevo tradire la Mamma. E per la preghiera, come ho cercato di tenere io i miei occhi negli occhi della Mamma Celeste, così vorrei che facessero i miei figli spirituali... Così vorrei volare io verso il paradiso ai richiami della Vergine Santissima e così vorrei che volassero i miei figli spirituali. Senza altri inciampi e senza altri riferimenti». 
San Pio da Pietrelcina ci ha lasciato come testamento spirituale da seguire l’amore e la confidenza alla Madonna. Se sapremo in vita tenere “gli occhi negli occhi della Mamma Celeste”, ci sarà semplice riconoscere i suoi richiami materni per volare in Paradiso, nella gloria di san Pio da Pietrelcina, laddove la grande famiglia dello Stimmatizzato del Gargano è numerosissima!  

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