Tutta la terra esulta di gioia per la nascita di Maria Santissima, da cui, infatti, è sorto Cristo, il Sole di giustizia. L’antifona al Magnificat che si canta ai Vespri di questa festa ben esprime questo gaudio immenso, e la melodia gregoriana ne mette in risalto tutta la solennità.
La bella antifona al Magnificat, Nativitas tua, che si canta ai Vespri della festa della Natività della Beata Vergine Maria, ha origini molto antiche. Forse non tutti sanno, infatti, che essa è tratta da un Apolytikion, o “Tropario” greco, cantato nella liturgia ortodossa il giorno della nascita della Madonna. Tradotto dal greco – ? ???????? ??? ??????? – Nativitas tua esprime il gaudio immenso di tutto l’universo per la nascita di questa creatura prediletta. Eccone il testo: «La tua nascita, o Deipara, ha rivelato la gioia a tutta la terra: da te infatti sorgerà il sole di giustizia, Cristo Dio nostro; egli, ponendo fine alla maledizione, ha donato la benedizione; e distrutta la morte ci ha donato la vita eterna».
Sì, la nascita di questa Bambina prediletta da Dio fu una gioia per tutta l’umanità, non solo di allora, ma di ogni uomo fino alla fine del mondo e in Paradiso. Concepita senza peccato, fu piena di grazia, predestinata dall’eternità ad essere la Madre del Verbo Incarnato, il sole di giustizia. Fin dal suo primo giorno sorpassò, nelle perfezioni, tutte le altre creature. Eletta ad una vocazione unica, quella di essere la Madre del Salvatore del genere umano, del Figlio di Dio fatto uomo, fu chiamata a cooperare col suo divin Figlio alla salvezza del genere umano e a diventare la Regina del Cielo e della terra.
Con Adamo la maledizione e l’ombra del peccato avevano avvolto la terra. La nascita di Maria fu annuncio della prossima fine delle tenebre dell’errore e il principio del tempo della grazia. Ella fu la benedizione di Dio per l’uomo, la collaboratrice del Redentore nel distruggere la morte e nel donare la vita eterna. Satana, che aveva soggiogato i nostri progenitori, era divenuto il principe e il signore di questo mondo e tutta la terra gemeva sotto la sua schiavitù. Ma ecco che la natività di Maria fu come l’aurora che annuncia il Sole: quel giorno fu veramente un giorno di terrore e di spavento per il demonio e i suoi satelliti. Fin dalla sua culla, Maria fu per i demoni come Colei che «sorge come l’aurora, bella come la luna, terribile come un esercito schierato in battaglia» (Ct 6,10). Per questo sant’Anselmo scrive che la nascita della Vergine “è cagione di gioia all’universo intero, ha rinnovellato gli elementi tutti, ha salvato gli uomini, ha abbattuto i demoni, ha ristabilito, nella sua integrità, l’ordine angelico”.
La suggestiva melodia greca del testo originario del Tropario rispecchia i canoni della liturgia ortodossa: spesso eseguito con l’accompagnamento di una sorta di falso bordone a note lunghe, tipico soprattutto della musica liturgica orientale, il canto si snoda su poche note, con melismi che seguono le divisioni delle frasi.
Il rivestimento melodico gregoriano, nella liturgia latina, è in primo modo che, secondo Adàn de Fulda, “si presta a ogni sentimento”. La ripetizione di un medesimo modulo melodico, a scala discendente, si trova soltanto su alcune parole, per mettere in risalto alcuni temi del testo liturgico:
- Annuntiavit: l’annuncio per eccellenza della vera gioia per l’uomo fu la nascita di Maria. Essa, infatti, non fu altro che annuncio di quella che, per mezzo di Lei, sarebbe stata la nascita del Redentore.
- Sol iustitiæ: san Giovanni Paolo II afferma che «Maria, in effetti, è la luce che annunzia la prossimità del sole che sta per nascere, che è Cristo. Dove è Maria, presto apparirà Gesù. Con la sua presenza luminosa e splendente, la Vergine santissima inonda di una luce che ridesta la fede, prepara la speranza e accende la carità» (Omelia del 31 gennaio 1985).
- Donavit nobis: per mezzo della Vergine Maria, è donata a noi la vita eterna. Quale gioia più grande?
Come non ringraziare, dunque, il Signore, per averci donato questa Santa Bambina!
Ricorriamo a Lei e a Lei affidiamoci: come sconfisse l’antico serpente, così continuerà a fare in ogni nostra prova e necessità, se sapremo invocarla con fede e amore.
La tua Natività, o Maria, Madre di Dio, ha annunciato al mondo un gaudio immenso!