RELIGIONE
Il santo segno della Croce di Cristo
dal Numero 33 del 1 settembre 2024
di Fra Gerardo M. Pio da Osimo

La festa dell’Esaltazione della Santa Croce ci ricorda che il segno distintivo di ogni cristiano è il segno di Croce, che esprime i due misteri principali della fede: l’Unità e la Trinità di Dio. Se fatto con fede e devozione, le benedizioni di Dio sulle nostre azioni non tarderanno a venire.

Nel mese di settembre la Chiesa universale commemora una festa particolarmente significativa per il cristiano: l’Esaltazione della Santa Croce. Il 14 di questo mese, la sacra liturgia invita i fedeli a rivolgere la propria mente e il proprio cuore verso questo preziosissimo mistero che ciascun fedele è chiamato a vivere nella propria vita, sul mirabile esempio del divin Maestro che, per nostro amore, lo ha scelto come mezzo della nostra Redenzione e santificazione. Per questo motivo, la santa Croce di Cristo è il segno del cristiano per eccellenza, mediante il quale, spiega il Catechismo della dottrina cristiana del Papa san Pio X, «professiamo ed esprimiamo i due misteri principali della Fede» (n. 32), e nel quale «con le parole esprimiamo l’Unità e Trinità di Dio, e con la figura della Croce la Passione e la Morte del Nostro Signor Gesù Cristo» (n. 34). Approfondendo il significato di questo gesto “distintivo” del cristiano, il sacerdote Giuseppe Mortarino, autore delle Istruzioni catechistiche, spiega che «dicendo la parola al singolare “in nome” (e non “nei nomi”), ricorda l’“Unità di Dio” nell’essenza; dicendo “del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo”, ricorda ed esprime la “Trinità delle Persone”: professa cioè di credere che in Dio sono tre Persone realmente distinte l’una dall’altra. Portando la mano destra dalla fronte al petto, noi ricordiamo che il Padre non ha principio, ma Egli è il principio delle altre Persone; e ricordiamo pure che il Figliuolo è generato dal Padre, e che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figliuolo. Portando poi la mano alla spalla sinistra e alla destra, veniamo a descrivere la “figura di una croce”; e con questa esprimiamo il “secondo Mistero” della nostra Fede: professiamo cioè di credere che il Figliuol di Dio si è incarnato e fatto uomo, patì e morì sulla Croce». 


Anche il recente Catechismo della Chiesa Cattolica conferma tale insegnamento, riconoscendo che «i cristiani sono battezzati “nel nome” – e non “nei nomi” – del Padre del Figlio e dello Spirito Santo; infatti non vi è che un solo Dio, il Padre onnipotente e il Figlio suo unigenito e lo Spirito Santo: la Santissima Trinità» (n. 233). Nonostante questa grandissima importanza del segno di Croce che in brevissimo tempo riassume in noi i due principali e più sublimi misteri della nostra fede, bisogna purtroppo ammettere che oggi, come tristemente aveva già rilevato il padre Dragone nella sua Spiegazione del Catechismo di San Pio X, «è forse l’atto di religione più strapazzato nelle parole e nel gesto» (n *34, Rifl.). Eppure questo semplice gesto contiene in sé numerosi benefici, che il sacerdote Mortarino riassume in cinque punti: «1°) Serve a “onorare la SS. Trinità” […]. 2°) Serve ad attestare il nostro “rispetto e la nostra riverenza” per la Croce di Gesù Cristo […]. 3°) Serve pure a “vincere le tentazioni” del demonio […]. 4°) Il segno di Croce serve ancora a “vincere il rispetto umano” […]. 5°) Infine il segno di Croce “chiama le benedizioni di Dio su noi e su le nostre azioni”». A questi cinque benefici, il Mortarino aggiunge un’ammonizione molto importante da ricordare: «E se da esso pochi ne ricavano frutto, questo avviene perché pochi sono quelli che lo fanno bene, con fede e devozione». 


Come, dunque, si deve fare il segno di Croce? A questa domanda il sacerdote Mortarino risponde elencando quattro elementi che devono concorrere insieme nell’atto di compiere il segno di Croce, affinché tale gesto possa essere definito corretto e meritevole di tutti i vantaggi sopra esposti: 1°) anzitutto la lingua deve pronunciare chiaramente e distintamente tutte le parole; 2°) la mano deve formare bene un vero segno di Croce, portandosi alla fronte, sotto al petto, alla spalla sinistra e poi alla destra; 3°) la mente deve fissarsi nel ricordo della Santissima Trinità, quindi a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo; 4°) la volontà deve orientare la sua intenzione all’onore di Dio, alla consacrazione a Lui dei pensieri, degli affetti e delle opere, e di soffrire pazientemente per suo amore tutto quello che Lui permetterà ci accada. 
Ecco come ogni figlio di Dio deve compiere bene il segno di Croce per ricavarne i ricchi e preziosi frutti di grazia. Se, poi, ci si chiedesse quando è bene fare il segno di Croce, allora san Pio X nel suo Catechismo spiega che «è sempre bene fare il segno della Croce, ma specialmente prima e dopo ogni atto di religione, prima e dopo il cibo e il riposo, e nei pericoli dell’anima e del corpo» (n. 36). 
Tale gesto dev’essere tanto frequente che «il cristiano – spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica – incomincia le sue preghiere e le sue azioni con il segno della croce “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.”» (n. 2166). Il padre Dragone aggiunge che «quanto maggiori sono i vantaggi che vogliamo trarre dal segno della croce, tanto più dobbiamo farlo spesso e con devozione» (n. 35, I). Infatti non è un caso se questo segno prodigioso è largamente utilizzato fra i “sacramentali” nelle benedizioni. Spiega il Catechismo che «ogni benedizione è lode di Dio e di preghiera per ottenere i suoi doni […]. Per questo la Chiesa impartisce la benedizione invocando il nome di Gesù, e facendo normalmente il santo segno della croce di Cristo» (n. 1671). 


Pertanto, arricchiti con questi preziosi insegnamenti, da oggi proponiamoci di fare bene il segno di Croce, offrendo lo sforzo di farlo al meglio per riparare tanti “strapazzi” che molti cristiani abitualmente compiono.   

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