San Francesco scelse Santa Maria degli Angeli come terra natale per l’Ordine Francescano; qui egli raggiunse la perfezione spirituale. Nella Porziuncola c’è il segreto per la nostra santificazione: se la “riproduciamo” nella nostra anima vivendo intimamente la presenza della Madonna, diventeremo grandi santi e porteremo grazie a noi e al mondo intero.
Quando pensiamo alla chiesetta della Porziuncola ci viene subito in mente la grandissima basilica che la sovrasta, con i suoi marmi lucenti e gli spazi ampi. Ai tempi di san Francesco, però, non c’era nulla di tutto questo, ma solo boscaglia e cielo aperto. La chiesetta si presentava diroccata e appariva ancora più piccola nel suo abbandono, tanto che il Santo fu ispirato a ripararla. Essa divenne il luogo prescelto dal Poverello d’Assisi, la terra natale dell’Ordine Francescano. Lui che era «piccolo di statura, umile di spirito e minore di professione, mentre viveva qui sulla terra scelse per sé e per i suoi una piccola porzione di mondo»: il Poverello intuì subito che la “piccola porzione di mondo” da lui scelta non era come tutte le altre. La chiesetta, non a caso, si chiamava fin dall’antichità Santa Maria degli Angeli proprio perché era abitata abitualmente dagli angeli. Era, insomma, una piccola porzione tra terra e Cielo dove gli angeli salivano e scendevano lodando Dio e la loro Regina.
«Il Santo amò questo luogo più di tutti gli altri luoghi del mondo. Qui, infatti, conobbe l’umiltà degli inizi; qui progredì nelle virtù; qui raggiunse felicemente la meta. Questo luogo, al momento della morte, raccomandò ai frati come il luogo più caro alla Vergine». Anche il Perdono d’Assisi che ogni anno attendiamo è un dono ottenuto dal Poverello, per “portarci tutti in Paradiso” come lui stesso avrebbe voluto, conoscendo e avendo fatto esperienza personale della bontà inesauribile della Madre della misericordia.
San Bonaventura ci dice che in questa minuscola chiesetta, abitata dagli angeli, san Francesco raggiunse la meta. La meta raggiunta è la perfezione evangelica, in quei tre gradi che tutti noi dobbiamo attraversare se vogliamo percorrere l’itinerario della santità: il Dottore Serafico parla della purificazione, dell’illuminazione e della perfezione. Certamente, l’itinerario di ognuno è personale e irripetibile, ma passa universalmente attraverso queste tre tappe di purificazione-santificazione. In verità sono molto poche le persone che prendono seriamente tale invito, eppure non c’è altra via per giungere alla meta e questo ce lo insegnano tutti i santi. Che fare allora…? San Francesco ci viene in aiuto anche in questo e ci indica la piccola Porziuncola come il segreto della nostra santificazione personale. Con la sua rapida e serafica ascesa alle vette della santità, ci mostra come la Madonna sia il segreto della nostra trasformazione interiore. Egli «circondava di un amore indicibile la Madre di Gesù... a suo onore cantava lodi particolari, innalzava preghiere, offriva affetti tanti e tali che lingua umana non potrebbe esprimere». Allora, la piccola porzione che dobbiamo riprodurre nella nostra anima è come una sorta di umile Porziuncola dove circondare con amore indicibile la Madre di Gesù. Anche la Porziuncola della nostra anima si presenta forse spiritualmente “diroccata”, circondata da “boscaglia” e senza protezioni esterne, come ai tempi di san Francesco. Il modo per ripararla è quella di vivere la presenza della Madonna nel nostro intimo, con amore filiale. Nella Porziuncola san Francesco “progredì nelle virtù e raggiunse felicemente la meta” e così anche noi, vivendo la presenza di Maria Santissima nella nostra anima, possiamo fare come lui e come tutti i santi che l’hanno imitato.
In una delle più conosciute elevazioni alla Madonna, composte da san Francesco, egli scrive: «E saluto voi tutte virtù che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo siete infuse nei cuori dei fedeli, affinché le rendiate, da infedeli, fedeli in Dio». Quante volte il Poverello avrà pregato e forse cantato questo passo nella Porziuncola d’Assisi! Questa preghiera ci invita a desiderare e chiedere la grazia che la Madonna possa infondere le sue virtù nella nostra anima, per opera dello Spirito Santo e con l’intercessione degli angeli – messaggeri di Dio –, sempre attenti alle nostre preghiere. Gli angeli che salgono e scendono nella Porziuncola vogliono quindi salire e scendere nella nostra anima per rivestirci di quelle virtù che ci portano alla santificazione, purificandoci da tutto ciò che è mondo e peccato. San Bonaventura definiva la Madonna Purificatrice, Illuminatrice e Perfezionatrice nell’itinerario della nostra santificazione.
Circondiamo anche noi di amore indicibile Colei che vuole accendere nella nostra anima lo stesso incendio d’amore serafico che ha donato a san Francesco e a schiere e schiere di santi che l’hanno seguito nei secoli, cantando lodi alla Vergine in compagnia dei santi angeli. La Porziuncola della nostra anima potrà allora diventare una piccola porzione di Paradiso.