MARIA SS.
Il mese di maggio con i tre Pastorelli
dal Numero 19 del 12 maggio 2024
di Suor Ostia del Cuore Immacolato

A Fatima, durante la visione dell’Angelo con la spada di fuoco, la Madonna ha indicato ai suoi figli il Rosario quale arma potente. Impariamo anche noi dai Pastorelli a recitare con devozione il santo Rosario e a salvare così tante anime.

Sia a Lourdes come a Fatima la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza, e il mese di maggio ci invita – oggi più che mai – ad avvicinarci a Lei, rispondendo alle sue richieste per la salvezza delle anime. 
Già alla prima apparizione a Fatima, quel fatidico 13 maggio, la Madonna cercava “collaboratori”, in riferimento alla forte espressione di san Paolo: «collaboratori di Dio» (1Cor 3,9). La sua preoccupazione materna era quella della salvezza delle anime, e lo è ancora. La Regina del Santo Rosario si rivolse a tre piccoli bambini, e senza tanti discorsi chiese loro di aiutarla. Già alla prima apparizione, infatti, disse così ai Pastorelli: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?». Suor Lucia, ormai anziana, ripensando a quella domanda così importante ha sottolineato «come Dio rispetti il dono della libertà che ci ha dato e non ci costringa ad accettare una missione speciale che Lui voglia affidarci». La risposta dei bambini fu immediata: «I pastorelli senza preoccuparsi delle sofferenze che il Signore gli avrebbe inviato, si offrono totalmente alla volontà di Dio e, senza saperlo, perché ancora non conoscevano le Scritture, risposero seguendo Cristo quando disse: “Eccomi, Padre, per fare la tua volontà”. Qualunque essa sia e come Tu vuoi, disponi di me a tuo piacimento. E come Maria rispose all’Angelo quando le annunziò l’Incarnazione del Figlio di Dio: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38), così i pastorelli diedero la loro risposta dicendo “Sì, vogliamo”». Queste parole, così semplici ma sapienziali, sono modello per ogni nostra risposta personale all’appello che la Madonna ci fa ogni giorno, nella volontà di Dio quotidiana, in quel saper accettare momento per momento ogni contrarietà come ogni piccola o grande croce della vita. Questa penitenza, unita al nostro impegno di compiere i doveri quotidiani nel miglior modo possibile e per puro amore, è la miglior forma di penitenza da compiere, ad imitazione di Giacinta, Francesco e Lucia. 


A Fatima, poi, c’è stata la grande visione dell’Angelo con la spada di fuoco minacciosa verso la terra, in quel grido accorato di «penitenza, penitenza, penitenza!». Il testo scritto da Lucia – e rivelato solo nel 2000 – descrive «un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza!». La Madonna, quindi, fermò la spada di fuoco con il suo braccio, ponendo davanti ad essa il suo Cuore Immacolato. Infatti, una volta rivelata questa parte del Segreto, Lucia si sentì in dovere di spiegare che la Madonna fermava la spada di fuoco con la mano destra, con il Cuore nella mano, mentre con la sinistra impugnava il Rosario, indicandolo quale arma ai suoi figli. Fu chiesto alla veggente il significato di quel Cuore nella mano della Madonna, e così rispose: «È un segno di amore che protegge e salva. È la Madre che vede i suoi figli soffrire e soffre con essi, anche con quelli che non l’amano. Perché vuole salvare tutti e non perdere nessuno di quelli che il Signore le ha affidato. Il suo Cuore è un rifugio sicuro. La devozione al Cuore Immacolato di Maria è il mezzo di salvezza per i tempi difficili della Chiesa e del mondo». 


Davanti alla grandezza di tale messaggio, se da una parte riconosciamo tutta la nostra debolezza e impotenza personale, dall’altra siamo sollecitati ad “entrare” nel Cuore Immacolato, per dare il nostro piccolo ma importante contributo e diventare in tutto e per tutto “proprietà sua”. Cosa fare? Come collaborare? 


La Madonna ha scelto tre bambini proprio per non farci scoraggiare, e possiamo guardare a loro, alla loro trasformazione interiore dopo essere stati investiti dalla grazia e dalla luce del Cuore Immacolato di Maria. Anche il santo Rosario, che prima recitavano senza neanche formulare l’Ave Maria completa e con la fretta di andare a giocare, è diventato poi il loro mezzo principale per aiutare la Bianca Signora a salvare le anime dall’inferno. 


Anche a santa Bernardetta, la Madonna ha insegnato a recitare bene, con amore e devozione, il santo Rosario. Sappiamo dunque cosa fare. Questo mese avviciniamoci ai Pastorelli per recitare il Rosario con loro affinché ci insegnino a non allontanare la sofferenza, ma a trasformarla come mezzo di salvezza per tantissime anime. Quando tutto ciò ci pesa o ci sembra difficile ricordiamoci che «molte anime vanno all’inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro».   

Casa Mariana Editrice
Sede Legale
Via dell'Immacolata, 4
83040 Frigento (AV)
Proprietario: Associazione CME Il Settimanale di Padre Pio. Tutti i diritti sono riservati. Credits