Karol Wojty?a, il papa del “Totus tuus” distintosi per i suoi documenti magisteriali a carattere mariano, è stato prediletto e guidato dalla Madonna in tutti i momenti cruciali della sua vita e del suo pontificato e a Lei deve la sua santità da “gigante”.
Il titolo di questo articolo vuole essere una sorta di provocazione a varie dicerie e insinuazioni provenienti da più parti a distanza di quasi vent’anni dalla morte del Papa polacco. Ci riferiamo principalmente a diverse accuse mosse dai mass media o da una frangia cattolica tradizionale riguardo a quelle “concessioni” o “permissioni” che si sarebbero diffuse durante il ministero petrino di san Giovanni Paolo II. Il pericolo principale è quello di cadere in giudizi temerari che dal particolare potrebbero estendersi fino alla condanna generale. Sia le accuse dei mass media – di evidente impronta politico-ideologica – sia quelle dei tradizionalisti più “allergici” al Concilio Vaticano II sembrano voler dimenticare la grandezza spirituale di quest’uomo che ha governato la Chiesa in un periodo della storia decisamente delicato e difficile. Risulterebbe pertanto più conveniente astenersi da ogni giudizio, lasciandone la formulazione a chi ne ha l’autorità: il sostenere che Giovanni Paolo II non sia santo, sulla base di “voci di corridoio”, è solamente frutto di ignoranza e mancanza di contestualizzazione storico-teologica.
Più che soffermarci sulle singole accuse ed entrare in questioni e polemiche che non porterebbero a nessuna soluzione, vorremmo riportare alla nostra memoria quel 13 maggio 1981, giorno che vide Karol Wojty?a vittima di un attentato nel quale egli sperimentò l’intervento miracoloso della Madonna: la pallottola sparata dall’attentatore, infatti, si fermò a pochi centimetri dal suo cuore. Ciò possiamo ritenerlo un segno che Ella voleva conservarlo ancora a lungo sul soglio di Pietro. Quella pallottola, allora, diviene più eloquente di mille dibattiti e discussioni; essa, così piccola, esprime in modo inequivocabile come Egli sia stato da Lei prediletto, prediletto da Colei che a Fatima apparve per preannunciare quegli errori che il comunismo avrebbe diffuso in tutto il mondo.
Fu Lei, dunque, la Madonna, a scegliere un papa “polacco” nel contesto politico alquanto difficile di quegli anni.
Fu Lei a salvargli la vita durante quell’attentato. Ricordiamo, a tal proposito, che il 13 maggio 1982, solo dopo un anno dall’attentato, Giovanni Paolo II si recò a Fatima per donare alla Madonna quel proiettile che voleva fosse incastonato nella sua corona in segno di riconoscenza, e che, contestualmente, dichiarò: «Ho visto in tutto ciò che mi stava succedendo una speciale protezione materna della Madonna. In questa ora, qui nel santuario di Fatima, voglio ripetere adesso davanti a tutti voi: “Totus tuus, tutto tuo, o Madre!”».
Fu Lei, ancora, a fare di lui il principale strumento del crollo incruento del comunismo che ebbe inizio con l’abbattimento del muro di Berlino. Perfino Michail Gorba?ëv, l’allora presidente dell’URSS, il 3 marzo 1992, scrisse: «Oggi, possiamo dire che tutto quello che è successo in Europa orientale in questi ultimi anni non sarebbe stato possibile senza la presenza di questo Papa, senza il grande ruolo, anche politico, che lui ha saputo giocare sulla scena mondiale».
Fu ancora Lei a farlo sempre più “suo”, affinché risplendesse viva in lui un’anima sempre più mariana e insieme sempre più conforme al Cristo Crocifisso, attraverso le lunghe e umilianti infermità che lo accompagnarono fino alla fine e attraverso tutte le indicibili sofferenze morali che dové sopportare.
Infine, fu sempre Lei a guidarlo nella stesura di documenti magisteriali a carattere mariano, incentrati sul ruolo materno e corredentivo di Maria Santissima, in linea con la Tradizione e volti alla proclamazione di dogmi mariani apportatori di molteplici grazie a tutta la Chiesa.
Concludiamo con il seguente insegnamento del “Papa del Totus tuus”: «Chi è integralmente fedele a Cristo è integralmente fedele anche alla sua Madre Maria. L’adesione a Cristo lo inclina, direi “naturalmente”, quasi per moto spontaneo, a riconoscere e a considerare la Madre di Cristo anche come propria Madre ». Ciò ha insegnato e ciò ha vissuto. Pertanto, san Giovanni Paolo II non solo è da considerarsi santo, ma “santissimo”... un gigante, la cui santità scopriremo solo in Paradiso.