La vita francescana, che è vita di piena conformità a Cristo mediante l’osservanza del santo Vangelo, tocca il vertice della sua perfezione nell’Immacolata. Questa marianità, che investe il francescanesimo “ab intus”, è stata posta in luce da padre Stefano M. Manelli, grande riformatore della vita francescana del XX secolo, sigillandola nel Voto mariano.
Altro grande santo del XX secolo è stato padre Pio da Pietrelcina, cappuccino, che con il suo fervente amore alla Madonna e con la recita di più di cento corone del Rosario al giorno, combatté indefessamente contro il diavolo strappandogli un numero incalcolabile di anime. Inoltre, egli visse quasi tutta la sua vita religiosa nel convento e chiesa di Santa Maria delle Grazie, non lontano dal Santuario di San Michele Arcangelo. San Pio ricevette le stigmate il 20 settembre 1918, primo giorno della novena a san Michele arcangelo. Ma circa un anno prima, il 1° luglio 1917, dopo aver celebrato la Messa a Monte Sant’Angelo, all’altare di san Michele, avvenne qualcosa di straordinario. A raccontarcelo è Pio Trombretta, figlio spirituale di padre Pio e direttore, per volontà dello stesso Santo, della rivista Casa Sollievo della Sofferenza. Sotto lo pseudonimo di Gherardo Leone, egli scrisse quanto segue: «Nella grotta di San Michele, in quel momento di grande intensità spirituale, nella penombra della grotta arcangelica, padre Pio prese piena coscienza della sua missione religiosa ed ebbe anche il presentimento di quanto il Signore gli stava riservando».
San Massimiliano M. Kolbe, di cui abbiamo parlato nel numero precedente, e san Pio da Pietrelcina sono stati gli ispiratori del grande riformatore della vita francescana nel post-concilio, padre Stefano M. Manelli, fondatore dei Francescani dell’Immacolata, nuova famiglia francescana nella quale, per la prima volta nella storia della Chiesa e del francescanesimo, è stato formalizzato esplicitamente il legame indissolubile tra la Madonna e l’Ordine Serafico. Padre Stefano M. Manelli nel 1970 scrisse la Traccia Mariana di vita francescana, che divenne «il “testo fontale” del carisma specifico che configura la forma di vita francescana e mariana» dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata. È stato poi precisato che «la Traccia, insieme alla Regola Bollata di San Francesco d’Assisi, sono patrimonio intangibile del suddetto Istituto, avendo per questo il valore canonico di “institutum”».
Il fondatore dell’Istituto la descrive così: «Questa “Traccia Mariana di vita francescana”, tutta ispirata al Voto mariano, fa unità con la prima Regola di san Francesco d’Assisi, di cui esprime la dimensione mariana secondo gli insegnamenti e gli esempi di san Massimiliano Maria Kolbe [...]. Sulla “Regola” e sulla “Traccia” si basano le Costituzioni dell’Istituto, che sviluppano in forma organica la vita francescana vissuta “nella luce dell’Immacolata”, come diceva e voleva san Massimiliano Maria Kolbe.
Perché san Massimiliano Maria Kolbe voleva la vita francescana “nella luce dell’Immacolata”? La risposta è semplice e luminosa: perché soltanto nell’Immacolata la vita francescana tocca il vertice della sua perfezione e fa raggiungere la massima conformità a Gesù, che è tutta la nostra santità (cf Rm 8,29)» (Traccia Mariana di vita francescana, Prefazione). E poco più avanti aggiunge altre parole dalle quali traspare luminosamente – come già da quelle precedenti – che l’Ordine Serafico è propriamente mariano, e come vi sia un “filo d’oro” (SK 21; 1261) che parte da san Francesco e arriva fino ai giorni nostri: «Ricordando Santa Maria degli Angeli, che fu la prima Casa Mariana e “culla” dell’Ordine serafico, possiamo comprendere facilmente il valore di questa “Traccia”, che ci è venuta da Lei e che vuole rendere ogni nostra casa religiosa una piccola o grande “Niepokalanów” (ossia: “proprietà dell’Immacolata”), per portare avanti la “Missione dell’Immacolata Mediatrice” fino alla fine dei tempi. Il Serafico Padre san Francesco e san Massimiliano Maria Kolbe ci aiutino a realizzare, con immutata fedeltà a questa “traccia”, l’ideale sublime di vita evangelica, a servizio della Regina e Madre Immacolata, a Lei illimitatamente consacrati con il Voto Mariano, per la massima gloria di Dio e per l’universale salvezza delle anime» (Traccia Mariana di vita francescana, Prefazione).
Ma con quali parole inizia la Traccia Mariana? «Vita comunitaria di Preghiera, di Povertà, di Penitenza, nello spirito del voto di totale consacrazione all’Immacolata, perché Ella ci trasformi in Gesù Crocifisso a somiglianza di san Francesco, e ci renda suoi strumenti nella conquista di tutte le anime a Dio». In queste parole è riassunto tutto l’ideale di san Massimiliano e quello di san Francesco. Nelle Costituzioni originarie, infatti, troviamo scritto che «il fine generale e fondamentale dell’Istituto è la più grande gloria di Dio mediante la santificazione propria e la salvezza di tutti, per mezzo dell’Immacolata» (n. 5). In questi testi sentiamo riecheggiano le parole che san Francesco rivolse a quanti erano presenti alla Porziuncola: «Io vi voglio mandare tutti in Paradiso!». Questa è la grande brama che arde nel Cuore dell’Immacolata, di san Michele arcangelo e di ogni santo frate francescano, e la Madonna ha scelto di realizzarla attraverso il Voto mariano – voto nato proprio con padre Stefano M. Manelli e l’Istituto da lui fondato – il quale «è una promessa solenne, fatta a Dio nella professione religiosa, della consacrazione illimitata di sé all’Immacolata, come sua “proprietà assoluta” per affrettare l’avvento del Regno di Cristo nel mondo; esso comporta l’obbligo di compiere la stessa missione universale dell’Immacolata Mediatrice» (Costituzioni, n. 18).
Quanto appena descritto ha avuto pieno compimento, di fatto, con l’erezione canonica a diritto pontificio dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, erezione sigillata personalmente dal Sommo Pontefice san Giovanni Paolo II, il 1° gennaio 1998, solennità della Maternità divina di Maria Santissima.
Al termine delle nostre riflessioni su questo tema, sperando che siano state utili per risvegliare le coscienze e richiamare l’attenzione verso i molteplici giubilei francescani che hanno avuto inizio in questo anno 2023 e che termineranno nel 2026, ci ripromettiamo di offrirne altre prossimamente.