SPIRITUALITÀ
Papà Settimio, straordinario padre di famiglia
dal Numero 43 del 20 novembre 2022
di Maria Teresa Brancato

Una famiglia straordinaria quella di Papà Settimio e Mamma Licia. Nella povertà e nelle restrizioni, guidati e sollevati dalla divina Provvidenza, hanno saputo crescere numerosi figli con amore e dedizione. Modelli esemplari per ogni famiglia cristiana. 

Quarantaquattro anni fa, e precisamente il 26 aprile 1978, festa della Madonna del Buon Consiglio, lasciava questa terra di dolore il servo di Dio Papà Settimio, inobliabile padre di 21 figli, preside, professore di materie letterali, ufficiale superiore dell’aviazione, poeta e scrittore.
Nella sua lunga vita la sua gloria più grande è stata proprio la sua numerosissima famiglia, a cui ha dedicato tutto se stesso, ed è stata il mezzo del suo cammino di santificazione.
Ripieno della luce della grazia, dopo la conversione ottenuta per intervento di padre Pio, ha creduto nelle verità eterne rivelate e subito le ha abbracciate e seguite. Da allora si è sentito chiamato ad una vita di verità, di giustizia, di vero amore a Gesù Cristo.
Nel 1926 si è sposato con Licia Gualandris, anche lei serva di Dio, e per entrambi il matrimonio è stato una scelta di fede, l’accettazione di una missione non priva di rinunce e di gravi dolori e che, purtroppo, la società ormai secolarizzata del loro tempo non accettava più. Egli era convinto, come pure la sua sposa, che la fedeltà nel sacramento del matrimonio cristiano assicura agli sposi la stabilità indispensabile per la crescita della famiglia insieme alla pienezza di grazie per una vita di reciproca e generosa donazione, soprattutto quando svanisce l’entusiasmo e sopraggiungono la fatica e il dovere.
Fermamente consapevole che, secondo Dio, la procreazione è il fine primario del matrimonio cristiano, egli non ha mai derogato da questa sua consapevolezza, pur rendendosi pienamente conto che mettere al mondo tanti figli richiedeva enorme responsabilità e grandi sacrifici, e che non bastava solo nutrirli e dar loro il necessario, perché questo lo fanno anche gli animali, ma serviva principalmente educarli all’amore di Dio e del prossimo. Egli però in aiuto aveva un’alleata potente, la Provvidenza divina, in cui credeva fortemente, e che è stata sempre presente nel momento del bisogno, soprattutto nel triste periodo della seconda Guerra mondiale, quando la sua famiglia così numerosa, a differenza di tante molto più piccole, non ha mai sofferto la fame. Anche i figli si sentivano trascinati dalla sua fede così indomita, perché alimentata dalle continue preghiere e dalla recita di tanti Rosari, e anche loro credevano e speravano nella divina Provvidenza poiché avevano notato, non solo quando erano piccoli, ma anche quando erano divenuti adulti, che arrivava sempre nel momento del bisogno.
Infatti, chi se non la divina Provvidenza, ai figli che desideravano lavorare per aiutare la famiglia in tempi, come il dopoguerra, in cui non c’era lavoro, ha fatto trovare supplenze nelle scuole, lezioni private e impieghi nelle biblioteche? E non si è stancata, ma ha continuato a proteggerli anche dopo, attraverso la Vergine Immacolata e san Pio.
Spesso chi conosceva Papà Settimio lo compativa per tutti i figli che aveva e gli diceva che nemmeno la morte lo aiutava, perché i suoi figli erano tutti sani e forti, e lui ne andava orgoglioso. Infatti nella sua casa non c’è mai stato un termometro, così necessario specialmente nel periodo dell’infanzia quando ammalarsi è più facile. Egli considerava ogni nascita una benedizione e quando è nato Giuseppe, il ventunesimo figlio, prima di tutto ha avvertito padre Pio con un telegramma che il Padre ha letto a tutti i frati nel refettorio provocando meraviglia e sbalordimento: «Amato padre Pio, oggi 21 novembre 1950 è nato Giuseppe, il ventunesimo figlio, Iddio ha voluto nella sua immensa bontà darci questo nuovo e mirabile dono che io ho accettato con immensa gratitudine». Veramente sono parole che riflettono la grandezza d’animo e l’eccezionale sua fede nel Dio “che nutre gli uccelli dell’aria e veste i gigli dei campi” (cf Mt 6,26-30). D’altronde anche padre Pio affermava che il matrimonio è per i figli e condannava la maledetta pillola anticoncezionale che, diceva, veniva dall’inferno. Non solo, ma a tutti quei figli del Servo di Di per i quali ha celebrato il matrimonio, augurava sempre di avere una bella corona di figli per popolare la terra e il Paradiso o di avere tanti figli, «non come Papà Settimio, ma qualcuno di più», facendo fare una bella risata a tutti.
Padre Pio amava la famiglia del Servo di Dio, infatti durante una Confessione aveva detto alla moglie Licia, appena sposata, che la famiglia che stava per nascere era la sua famiglia. Spesso, Papà Settimio, prima di ripartire da San Giovanni Rotondo, riuniva tutta la sua famiglia nella chiesetta della Madonna delle Grazie, davanti a padre Pio che stava confessando, per salutarlo, e il Padre, sorridendo, subito la benediceva, e una volta disse alla folla che gremiva la chiesetta: «Guardate, questa è tutta una famiglia, ma ce ne mancano ancora», ha aggiunto con dolore; mancavano infatti i figli maggiori che stavano a Roma a lavorare. A quelle parole del Padre, forte era il mormorio di meraviglia della gente nel vedere tanti figli. E un’altra volta gli disse: «Beato te per questa famiglia».
E allora prendiamo esempio e meditiamo sulla figura di questo straordinario padre di famiglia che ha basato tutta la sua vita sull’attuazione del Vangelo di Cristo che conosceva a memoria, facendo sue le parole di san Paolo nella lettera ai Romani: «La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,9-12). E si sono visti i buoni frutti dei quali il più importante e tanto desiderato è stato avere un figlio sacerdote e fondatore di un fervente Istituto religioso: padre Stefano Maria Pio.
Questa è la potenza della fede! 

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