FEDE E CULTURA
La Beata Vergine a Lourdes: l’evento che risposte alle menzogne del tempo
dal Numero 6 del 7 febbraio 2021
di Corrado Gnerre

Nella grotta di Lourdes, dall’alto di quell’insolita cattedra, la Creatura più sapiente e umile ha dato agli uomini la lezione più importante. Non la filosofia materialista, né la scienza o la tecnica possono risolvere il problema dell’uomo. Apprendiamo allora la “filosofia di Maria”.

Facciamo qualche riflessione su Lourdes. Riflessioni sì di ordine teologico ma che si avvalgono anche di considerazioni storiche e filosofiche. D’altronde la Provvidenza che agisce nella storia degli uomini offre molteplici significati e insegnamenti.

La prima considerazione è questa: perché Lourdes? La Provvidenza avrebbe potuto scegliere anche un’altra località. Perché proprio Lourdes? Lourdes è in Francia e la Francia nella seconda metà del XIX secolo fu la patria del positivismo. D’altronde il padre di questa corrente filosofica fu Auguste Comte (1798-1857), appunto francese. Ora, se si fa bene attenzione, ci si accorge che le apparizioni di Lourdes e il suo messaggio sono un vero e proprio “manifesto antipositivista”. Per capirlo bisogna individuare i punti significativi del positivismo.

Prima di tutto il positivismo afferma che è vero solo ciò che cade sotto l’esperienza sensibile. Più chiaramente: ciò che si può vedere e toccare. La stessa parola “positivismo” viene dal latino “positum”, che vuol dire “ciò che è posto”, ciò che è evidente.

Proprio perché il positivismo è strutturalmente materialista, dice che l’uomo non è altro che il suo corpo. Così come vengono negate tutte le realtà spirituali, viene negata anche l’anima. L’uomo non avrebbe nulla di spirituale e pertanto non sarebbe destinato alla Vita eterna.

Da questa antropologia materialista consegue di fatto la negazione della libertà. L’uomo non sarebbe libero bensì totalmente condizionato dalla cultura e dal contesto sociale. Puro determinismo. Un’importante precisazione: un conto è parlare d’influenza sociale (che non si può negare), altro di determinismo sociale. Che l’uomo subisca l’influenza del contesto in cui vive è innegabile. Si sa che da una buona famiglia più facilmente verranno buoni figli, mentre da una famiglia di delinquenti più facilmente figli delinquenti, ma non c’è nessun automatismo di sorta. Da buone famiglie possono venir fuori cattivi figli e viceversa. Ciò perché, malgrado le influenze, permane sempre la libertà individuale. Tornando al determinismo sociale del positivismo è per questo che tale corrente sostituisce la filosofia con la sociologia, innalzando quest’ultima a “regina” delle scienze.

I tre punti del positivismo, gnoseologia materialista, antropologia materialista e negazione della libertà individuale, trovano ampia risposta e soprattutto chiara confutazione nel messaggio di Lourdes. Vediamo come.

Partiamo dalla negazione della libertà individuale. La Vergine disse a Bernadette di essere l’“Immacolata Concezione”, venendo pertanto a confermare il dogma dell’Immacolata Concezione promulgato dal beato papa Pio IX quattro anni prima, nel 1854. Affermare di essere l’Immacolata Concezione significava ricordare due cose: primo, solo Lei (la Vergine Maria) è stata concepita immacolatamente; secondo, non può essere dimenticato il peccato originale, non se ne può prescindere se davvero si vuole capire la natura umana e la storia. Ricordare il peccato originale vuol dire ricordare all’uomo il mistero della sua libertà e la negazione di qualsiasi determinismo sociale: malgrado una società perfetta (quale società potrebbe essere migliore del paradiso terrestre?), l’uomo è riuscito a peccare ugualmente. Ma una riflessione va fatta anche a proposito del fatto che la Vergine non dice “Io sono stata concepita immacolatamente”, ma “Io sono l’Immacolata Concezione”. Si tratta di un’identificazione tra la persona e la scelta morale. La Vergine è l’immacolatezza in quanto tale, è la purezza verginale perenne.

Veniamo ad un altro punto: la gnoseologia e l’antropologia materialiste. A riguardo ci sono due elementi che vanno considerati nelle apparizioni di Lourdes. Si tratta di due cose che la Vergine disse di fare a Bernadette. La prima di mangiare dell’erba amara che si trovava nella grotta di Massabielle (la grotta dove si verificarono le apparizioni), la seconda di scavare nella terra fin quando avesse trovato dell’acqua (che poi sarebbe stata la famosa acqua miracolosa). Specialmente nella prima, la veggente fu chiamata a compiere un atto oggettivamente imprudente: mangiare dell’erba senza sapere di che erba si trattasse e per giunta non pulita. Ma anche per la seconda c’è molto che riduce l’uomo alla sua pochezza: affidarsi ad un elemento semplice come l’acqua per poter curare se stesso.

Ebbene, consideriamo questi due aspetti: da una parte eseguire un comando senza riflettere più di tanto (mangiare l’erba amara), dall’altra affidarsi ad un elemento proverbiale per la sua semplicità (cosa c’è di più semplice dell’acqua?). Si tratta di due dati che pedagogicamente riducono l’uomo alla sua precarietà. Ovviamente qui non si tratta di screditare il progresso scientifico-tecnologico in quanto tale, progresso che ha trovato proprio nella cultura cristiana il terreno fertile per potersi sviluppare, quanto di ricordare all’uomo che né il suo pensiero né ciò che scopre o inventa né tantomeno ciò che produce possono costituire delle risposte esaurienti per la sua condizione e per il suo esistere.

A Lourdes, la Vergine ricorda all’uomo che non può illudersi di fare da sé. La stessa indicazione della preghiera del Santo Rosario come preghiera per la salvezza propria e del mondo intero riconduce l’uomo ad un’appartenenza stretta: far scorrere tra le dita una catena che è segno di legame e di dipendenza.

Tutto ciò che l’uomo costruisce può essere di per sé buono (non si discute), ma ad una condizione: che l’uomo stesso non dimentichi la sua indiscutibile ed evidente verità antropologica di essere “creatura”.

Il mondo però non volle capire. Il richiamo di Lourdes fu disatteso. E il mondo s’indirizzò verso il baratro. L’ottimismo che avrebbe portato alla cosiddetta belle époque naufragò sugli scogli della crudeltà e di quell’“inutile carneficina” che sarebbe stata la Grande Guerra. Altro che progresso scientifico e tecnologico come soluzione di ogni problema! I problemi aumentarono e l’uomo diveniva sempre più vittima di se stesso e dei suoi deliri sacrileghi.

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