RISPOSTA AI LETTORI
Chi era san Giuseppe per Gesù?
dal Numero 38 del 7 ottobre 2018

Caro Settimanale, mi chiamo Giovanna ho 13 anni, frequento la parrocchia di Sant’Antonio e volevo fare una domanda: Giuseppe, che sarebbe il padre adottivo di Gesù, dallo stesso Gesù e dagli altri veniva considerato veramente suo padre? E se è no, mi potreste dire il perché? Pensavo a quella volta che Gesù al tempio dice: «Non sai che devo occuparmi delle cose del Padre mio?», dicendo davanti a san Giuseppe che il suo padre era Dio... (Giovanna P.)

Cara Giovanna, alla tua domanda rispondiamo di sì, san Giuseppe era considerato da tutti il padre di Gesù. Prima di tutto prendiamo la testimonianza del Vangelo che in diversi passi lo presenta come suo vero padre: per esempio quando Gesù ormai adulto predica nella sinagoga di Nazareth in san Luca si legge che «tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è il figlio di Giuseppe?”» (Lc 4,22). Anche Gesù chiamava Giuseppe col nome di padre. La Madonna stessa dice a Gesù nel momento del suo ritrovamento nel Tempio: «Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2,48).
Come sicuramente saprai dal catechismo, Giuseppe non era il padre biologico di Gesù, perché l’umanità di Gesù era frutto della verginità di Maria Santissima per una speciale opera dello Spirito Santo, ma gli era padre in tutti gli altri sensi: sotto il profilo legale (Giuseppe era il primo responsabile della Sacra Famiglia); gli era padre perché lo ha mantenuto con i proventi del suo lavoro di carpentiere, lo ha protetto, educato, gli ha insegnato il suo mestiere e Gesù gli stava pienamente sottomesso (cf. Lc 2,51); gli era padre soprattutto per l’affetto paterno che gli donava e per l’affetto e protezione che donava a Maria, sua dolcissima sposa e madre di Gesù.
L’episodio del ritrovamento di Gesù al Tempio ci mostra proprio quanto san Giuseppe amasse Gesù con vero amore di padre: in quei tre giorni dello smarrimento del figlio Gesù dodicenne, le sue sofferenze debbono essere state tante e tali che la Madonna, che ne era stata testimone, nel rivolgersi a Gesù ritrovato gli presenta il dolore di suo padre anteponendolo al suo: «Tuo padre e io angosciati ti cercavamo...». Gesù, con la sua risposta: «Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?», vuol dare ad intendere che quello smarrimento e quel ritrovamento erano avvenuti per un misterioso disegno del Padre che loro per ora non comprendevano appieno: era il segno di un altro smarrimento e un altro dolore, ben più profondo, quello che priverà la Madre, gli apostoli e i discepoli della presenza di Gesù dal momento della sua morte fino a quello della risurrezione.
A tal proposito, raccontano che una volta padre Pio, grande devoto di san Giuseppe, sentendo terminare la coroncina al Sacro Cuore di Gesù con l’invocazione: “San Giuseppe, amico del Sacro Cuore di Gesù, prega per noi!”, ne fece pubblica protesta con i frati della sua comunità, i quali gli chiesero: «Ma come dovremmo chiamarlo, allora, san Giuseppe?... Con quale nome, secondo voi, Padre?». «Secondo me?!... – rispose subito padre Pio – Bisogna chiamarlo secondo la Sacra Scrittura... E secondo la Sacra Scrittura san Giuseppe è il padre putativo di Gesù, è colui che ha fatto da padre a Gesù», disse con forza padre Pio, citando i predetti passi della Sacra Scrittura. Da quella sera si cambiò l’invocazione a san Giuseppe, dicendo: «San Giuseppe, padre putativo del Sacro Cuore di Gesù, prega per noi!». E padre Pio si commuoveva.

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