IL MEDICO
A proposito di ipercolesterolemia
dal Numero 20 del 19 maggio 2013
a cura del dott. Giuseppe Errichiello

È notorio che il principale fattore di rischio cardiovascolare è un livello di colesterolo più alto della norma. Infatti i valori normali di colesterolo totale devono mantenersi entro i 210 mg%, quelli di colesterolo LDL (cosiddetto cattivo) entro i 130 mg/dl, mentre quelli di colesterolo HDL (cosiddetto buono) entro i 40 mg%. Pertanto innumerevoli studi clinici hanno dimostrato che valori eccessivi di colesterolo totale e di LDL sono correlati con l’aumento di malattie cardiovascolari, specialmente quelle coronariche. Le prove di questa correlazione sono emerse in un celebre studio a lungo termine, condotto su oltre 5.000 abitanti di Framingham (Massachusetts, USA), che ha dimostrato che ogni punto di aumento della percentuale del colesterolo corrisponde ad un aumento del 2-3% nell’incidenza di cardiopatie.
Ormai, da tempo si è evidenziato che nei soggetti con ipercolesterolemia, l’integrazione dietetica con un supplemento a base di tre estratti vegetali, come il riso rosso fermentato (RYR), i policosanoli dello zucchero di canna (SCdP) e l’estratto di foglie di carciofo (ALEs), si è dimostrata efficace nel ridurre i livelli di colesterolo-LDL e colesterolo totale.
Queste sostanze erano spesso presenti in prodotti consigliati per ridurre i livelli di colesterolo, in assenza però di prove scientifiche sulla loro efficacia. Oggi la conferma dell’efficacia giunge dai risultati di una ricerca francese che ha dimostrato una riduzione del 21,4% del colesterolo-LDL e del 14,1% del colesterolo totale dopo un trattamento durato 8 mesi. Gli autori hanno trattato, con una pillola contenente i suddetti tre estratti vegetali, 39 volontari con una moderata ipercolesterolemia. Lo studio, validato scientificamente, è durato 16 settimane e ha coinvolto soggetti d’età tra 21 e 55 anni che non assumevano farmaci ipocolesterolemizzanti. Per valutare l’efficacia dell’integratore, venivano praticati prelievi basali e poi a 4, 8, 12 e 16 settimane. I livelli di colesterolo-LDL e di quello totale si sono ridotti già dopo 4 settimane di trattamento; inoltre, al termine dello studio si è osservata anche una riduzione del 12,2% dei trigliceridi. Pertanto, un’assunzione giornaliera di integratori a base di riso rosso fermentato, policosanoli dello zucchero di canna ed estratto di foglie di carciofo sarebbe una buona strategia, tra l’altro economica, per ridurre la colesterolemia.
Il riso rosso fermentato è un riso comune (oryza sativa) che viene fermentato da vari ceppi di un lievito (monascus purpureus), che deve il suo nome alla colorazione rossa, infatti è anche chiamato “lievito rosso”. Questo riso è un fulcro della cucina e della medicina popolare cinese, usato come colorante per alimenti, tra cui pesce, salsa di pesce, vino di riso, formaggio rosso di soia, vegetali in salamoia e carne salata; esso contiene amido, acidi grassi, fitosteroli, isoflavoni, monacoline e pigmenti naturali (monascine e monascorubine) che esercitano un’attività inibitoria su di un particolare enzima (idrossimetilglutaril coenzima A reduttasi), che si comporta come le statine (farmaci della farmacopea ufficiale oggi conosciuti ed usati come i più potenti per ridurre il colesterolo totale e LDL).
Non è ancora chiaro il meccanismo per cui una dose di riso rosso fermentato risulti più potente nel ridurre il colesterolo di una dose maggiore di statina preparata farmaceuticamente; probabilmente ciò accade per l’attività di altre sostanze in esso contenute (in uno studio su 502 pazienti afflitti da iperlipidemia, con una dose di 600 mg due volte al giorno per 4 settimane si è ottenuta una riduzione del colesterolo totale del 22,7% e del colesterolo LDL del 30,9%). Tra l’altro, il riso rosso fermentato riesce anche a ridurre i trigliceridi…

Fine prima parte

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