L’amore è diffusivo. I veri amanti, perciò, non possono fare a meno di portare l’Amato alle anime che incontrano, anche se a volte può capitare di trovarsi in situazioni inaspettate come avvenne al nostro Servo di Dio...

Sfogliando le pagine dell’Epistolario del Santo del Gargano possiamo penetrare in quel «sono un mistero a me stesso» di cui egli parla e scoprire di quanti doni fosse ricolma la sua anima e quanti insegnamenti egli ci ha lasciato.

La vita francescana, che è vita di piena conformità a Cristo mediante l’osservanza del santo Vangelo, tocca il vertice della sua perfezione nell’Immacolata. Questa marianità, che investe il francescanesimo “ab intus”, è stata posta in luce da padre Stefano M. Manelli, grande riformatore della vita francescana del XX secolo, sigillandola nel Voto mariano.

Karol Wojty?a, il papa del “Totus tuus” distintosi per i suoi documenti magisteriali a carattere mariano, è stato prediletto e guidato dalla Madonna in tutti i momenti cruciali della sua vita e del suo pontificato e a Lei deve la sua santità da “gigante”.

Il francescano è chiamato a donarsi con amore ardente per la salvezza delle anime. È ciò che voleva il Serafico dai suoi frati ed è ciò che lo ha spinto a chiedere e ottenere il cosiddetto “Perdono di Assisi”.

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro (Lc 24,28-29).

L’amore divino è l’amore più sublime, perché non conosce neanche l’ombra della morte. In esso si trova la Vita che dà vita, e non tramonta. 

Torniamo ad ammirare i sublimi esempi dei servi di Dio Settimio Manelli e Licia Gualandris, con la loro numerosa famiglia benedetta da Dio. La loro arma segreta? La fede alimentata dalla preghiera, soprattutto dal santo Rosario.

Niente è piccolo di quel che si fa per Dio, e niente può essere considerato lieve quando si tratta di offenderlo. Com’è importante essere fedeli e costanti nell’amarlo e servirlo!

Non è consolante sapere di avere sempre al proprio fianco un compagno fedele, benché invisibile, che ci ama e ci protegge? Sappiamo far frutto di questa presenza, imparando a pregare con maggior devozione la bella preghiera all’Angelo custode.