FEDE E CULTURA
La stella più grande del cielo
dal Numero 10 del 9 marzo 2025
di Antonio Farina
Immergendoci nell’immensità dell’universo ci si rende conto della gran quantità di stelle... le cifre sono quasi innumerevoli. Lasciamoci affascinare da questo studio che ci porta naturalmente ad ammirare l’onnipotenza e la grandezza di Dio.
Conosciuta anche con i nomi di RSGC2-18 e Stephenson 2 DFK 1, Stephenson 2-18 è la stella più grande della nostra galassia, la Via Lattea. Mille anni fa si pensava che il cosmo fosse costituito dalla terra, il sole, la luna, alcuni pianeti e le lontane stelle evanescenti che apparivano visibili ad occhio nudo nel firmamento. Soltanto nel 1785 l’astronomo William Herschel “mappando” il cielo con il suo telescopio newtoniano comprese che l’universo era molto, molto più grande di quel che si credeva fino ad allora e che il nostro sistema solare apparteneva ad un “universo isola”, una enorme galassia che contava migliaia e migliaia di stelle. Il nostro sole era solo una di queste stelle. La conoscenza umana aveva improvvisamente “dilatato” di un fattore 1.000.000.000 le dimensioni del cosmo. Tutti rimasero allibiti: lo spazio cominciava ad apparire come qualcosa di immenso e inconcepibile di cui la terra occupava una porzione infinitesima. L’Onnipotenza del Creatore traspariva in tutta la sua grandezza dalla perfezione del cosmo. Poi avvenne una scoperta straordinaria: nel 1929 l’astronomo statunitense Edwin Hubble dimostrò in maniera inconfutabile che quella “macchiolina nebulosa”, visibile anche senza strumenti, situata nella costellazione di Andromeda era a sua volta una immensa galassia grande quattro volte la Via Lattea e contenente 400.000 miliardi di stelle! La sua distanza da noi è di 2.500 anni luce. La luce che in un anno percorre 9.500 miliardi di km impiega ben 2.500 anni per arrivare dalla galassia di Andromeda fino alla terra. Inoltre sul fondo del cielo egli distingueva migliaia di altre galassie lontane miliardi di anni luce! Oggi sappiamo che l’universo visibile è un abisso senza fondo di dimensione talmente assurda da non essere concepibile dall’intelletto umano. Infatti possiamo dire che le sue dimensioni (solo della parte visibile col telescopio spaziale James Webb) è di circa 93 miliardi di anni luce, ma questo significa che la porzione che riusciamo a scorgere del cosmo è una sfera cava col diametro di 930.000.000.000.000.000.000.000 di km! Il concetto di universo si è ancora una volta dilatato ed è diventato quasi inconcepibile contenendo 2.000 miliardi di galassie ognuna contenente in media 150 miliardi di stelle. Questo porta alla conclusione che il numero di stelle dell’universo (per quel che possiamo vedere!) è di 3 seguito da 23 zeri. Cioè: 300.000.000.000.000.000.000.000 stelle. E chissà quante altre ce ne sono! Allora chiedersi quale sia la stella più grande dell’universo non ha molto senso perché, a parte che le vediamo in epoche molto differenti, come si fa a confrontare cose lontanissime ed indistinguibili singolarmente? Se restringiamo (si fa per dire) il confronto alla sola nostra Via Lattea possiamo abbozzare una (molto provvisoria) risposta. Ripetiamo: conosciuta anche con i nomi di RSGC2-18 e Stephenson 2 DFK 1, Stephenson 2-18 è la stella più grande della nostra galassia. È una supergigante rossa che si trova a circa 20.000 anni luce di distanza dalla terra nella costellazione dello Scudo. Brilla all’interno dell’enorme ammasso stellare aperto di Stephenson 2 in compagnia di altre 25 supergiganti rosse (è un record tra gli ammassi conosciuti). Inoltre è il secondo più massiccio tra quelli della Via Lattea (30-50 mila masse solari) e ha un’età stimata tra i 14-20 milioni di anni. Secondo gli ultimi studi, Stephenson 2-18 è ora considerata tra le più grandi stelle conosciute, se non addirittura la più grande: parliamo di un raggio di 2.158 raggi solari. UY Scuti si stima abbia un raggio circa 1.700 volte maggiore di quello del sole (un raggio solare equivale a 696.340 km). La stima della magnitudine assoluta fornisce alla stella una luminosità di quasi 440.000 La (luminosità solare), con una temperatura effettiva di 3.200 K. Se la dovessimo collocare al centro del nostro sistema solare, la sua fotosfera inghiottirebbe l’orbita di Saturno, il signore degli anelli. Ulteriori osservazioni e studi ci diranno di più su questa stella e sulla sfida tra i giganti della Via Lattea. L’osservazione scientifica dell’universo corrobora oggi ancor più che ieri quanto leggiamo nel Salmo 8: «O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra: sopra i cieli si innalza la tua magnificenza [...]. Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?”».
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