I Dolori di Maria Una Corona per conoscerli e amarli/2 | Mese di settembre dal Numero 32 del 4 settembre 2022
di di Padre Stefano M. Miotto, FI

Continuiamo la meditazione sui sette Dolori di Maria Santissima. La scorsa settimana abbiamo considerato i primi tre, con il presente articolo riusciremo a completare il nostro tema.

Nel quarto Dolore si contempla l’incontro di Gesù con Maria Santissima sulla via del Calvario. La Madonna non poteva scappare impaurita in quel momento supremo nel quale si compiva la nostra redenzione. Il suo amore la spingeva a seguire l’Agnello divino e a unire il suo dolore di Madre a quello del Figlio tanto amato. È impressionante notare che in quel momento furono ben pochi quelli che seguirono Gesù e non lo abbandonarono. Chissà quante persone beneficate e miracolate da Gesù, proprio in quel momento, voltarono la faccia e gridarono: “Crocifiggilo!”. È proprio vero che solo nel dolore si riconosce il vero amore. Maria Addolorata dimostrò pienamente questo amore e si mise sulle tracce del Figlio, mescolando, su quella via, le sue lacrime al Sangue sparso da Gesù. Non poteva far nulla, non le rimaneva che “con-patire”. 

In mezzo a quella folla piena di odio o di indifferenza, gli occhi di Maria furono gli unici a parlare d’amore. Il suo sguardo fu come una carezza materna che si posava sul corpo martoriato del Redentore. 

Sulla strada del nostro calvario, anche noi dobbiamo incontrare lo sguardo materno di Maria. Solamente Lei ci potrà essere di conforto nel momento del dolore, quando noi porteremo la nostra croce dietro al Maestro divino. Come ha abbracciato Gesù, così l’Addolorata abbraccerà anche noi, infondendoci forza e coraggio.

 

Nel quinto Dolore si contempla l’Addolorata sotto la Croce. Come giglio tra le spine, Maria Santissima stava ai piedi della Croce. Ella, immersa nel dolore più atroce, contemplava Gesù e lo ripensava tenero bambino quando lo stringeva tra le sue braccia e al suo cuore. Sul Calvario vi erano altre braccia a reggerlo, le fredde braccia di una croce. Ella lo rivedeva bambino, quando, con la sua voce divina, allietava la dolce dimora di Nazareth. Sul Golgota, invece, l’Addolorata udiva i colpi del martello sui chiodi, le grida selvagge della folla, e le rare parole di Gesù morente. 

Tra queste parole, vi furono quelle che annunciarono a Maria la sua Maternità spirituale. Dall’alto della Croce, Gesù disse rivolto a Giovanni: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19,26). Fu come un’altra Annunciazione: nella prima, l’angelo Gabriele recò il grande messaggio della Maternità divina; con questa, invece, Gesù manifestava alla Vergine Addolorata che Ella era la vera Madre dei viventi.

Ella accettò con amore la volontà del Figlio morente e, insieme a Giovanni, accolse ciascuno di noi. San Giovanni Damasceno, in una sua celebre omelia, disse che la spada del dolore, che non raggiunse Maria a Betlemme quando Ella diede alla luce Gesù nella gioia e senza dolore, la raggiunse invece sul Calvario, quando diede alla luce noi tutti. Pertanto, il dolore di Maria Santissima ai piedi della Croce fu come il dolore di un parto. Quanto dolore siamo costati alla nostra Madre! Ma Ella accolse quel dolore con amore, per suo mezzo noi abbiamo ricevuto la salvezza di Dio. 

 

Nel sesto Dolore si contempla Gesù deposto dalla Croce. Maria può di nuovo stringere a sé il corpo esanime di Gesù e coprirlo di carezze e di baci. In questo mistero vogliamo considerare in modo particolare l’offerta di Maria. Ella non assistette in modo passivo alla crocifissione del Figlio, ma aderì pienamente alla volontà del Padre che permise quella morte per la salvezza dell’umanità. Ella disse il suo “sì” anche, e soprattutto, sotto la Croce e, stringendolo tra le sue braccia, offrì Gesù al Padre per la nostra salvezza. 

Questo gesto di offerta si ripete ad ogni celebrazione della Santa Messa per le mani del sacerdote. Quando meditiamo questo mistero preghiamo per i sacerdoti, affinché siano sempre all’altezza della loro vocazione, e per tutti i cristiani, perché sappiano sempre offrire la loro vita in unione con Gesù, per la salvezza dell’umanità.

 

Nel settimo Dolore si contempla Gesù posto nel sepolcro. Immaginiamo quello che dovette essere lo strazio della Madre nel vedere che il suo Gesù veniva posto nel sepolcro. Ella ripensò alle parole di suo Figlio quando disse che solo morendo un chicco di grano può dare una messe molto abbondante (cf Gv 12,24). Ella sapeva che Gesù sarebbe risorto, sapeva che da quella morte sarebbe scaturita la salvezza per il mondo intero, ma intanto soffriva tremendamente, e il suo Cuore fu consolato solo quando Ella vide il Figlio risorto.

Nel cuore di tanti fratelli e sorelle, purtroppo, Gesù è come in un sepolcro. Per tutti loro la Vergine Addolorata prega e implora la grazia della sospirata conversione. Uniamoci anche noi a questa preghiera, affinché tutti i cuori si aprano e siano ricolmi della grazia del Signore. 

Siamo ormai giunti al termine della nostra meditazione. Prima di concludere, cerchiamo di formulare un proposito molto importante: quello di meditare spesso sui Dolori di Maria. Sarà questo un modo molto valido per imprimere nel nostro cuore un sincero dolore di tutti i nostri peccati.

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