La Santissima Trinità dal Numero 42 del 30 ottobre 2016
di del Beato J. H. Newman

Maria Santissima non occupa un semplice posto a caso nella Storia della salvezza, Ella ha con Gesù e per Gesù un ruolo decisivo che presuppone in Lei doni di grazia e privilegi di molto superiori a quelli degli altri Santi... Ecco perché il Beato J. H. Newman afferma che “nessun limite, se non quelli legati alla sua condizione di creatura, può essere messo alla santità di Lei”...

Considerate questo fatto: nei suoi rapporti con noi Dio ha seguito ordinariamente questa norma: che la santità personale fosse concomitante all’alta dignità spirituale di una posizione o di un’opera. Gli Angeli, che – come dice il termine stesso – sono i messaggeri di Dio, sono anche perfetti in santità, perché “senza santità nessuno vedrà Dio” (cf. Eb 12,14). Nessuna cosa contaminata può essere ammessa nella corte celeste; per i suoi abitanti saliti vicino al trono nel loro servizio, più santi essi sono e più sono assorbiti nella contemplazione di quella Santità cui servono. I Serafini, che circondano da vicino la Gloria divina, gridano giorno e notte: «Santo, santo, santo, Signore Dio degli eserciti» (Is 6,3).
La stessa cosa in terra: i profeti hanno ordinariamente non soltanto doni, ma grazie; essi sono ispirati non solo per conoscere e insegnare i voleri di Dio, ma sono anche trasformati interiormente per uniformarvisi. La verità infatti può essere predicata nella debita maniera soltanto da coloro che la sentono personalmente; possono trasmetterla pienamente da Dio all’uomo soltanto coloro che prima di trasmetterla l’hanno fatta propria. [...].
Essere profeta è qualcosa di molto più personale che aver doni. È un ufficio sacro, che implica una missione ed è caratteristica specifica non dei nemici di Dio bensì dei suoi amici. Questa è la regola della Scrittura. Chi fu il primo profeta e predicatore della giustizia? Enoch, il quale camminò “per fede e riuscì gradito a Dio” (cf. Gen 5,22; Eb 11,5) e fu prelevato da un ambiente ribelle. Chi il secondo? Noè, il quale “condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che deriva dalla fede” (cf. Eb 11,7). Quale il successivo grande profeta? Mosè, il legislatore del popolo eletto, che era “il più umile fra tutti gli uomini che abitano la terra” (cf. Nm 12,3). Poi viene Samuele, che servì il Signore nel tempio fin dall’infanzia (cf. 1Sam 2,18); e poi Davide, il quale, anche se cadde nel peccato, si pentì e fu “un uomo secondo il cuore di Dio” (cf. At 13,22). E sulla stessa scia Giobbe, Elia, Isaia, Geremia, Daniele e al di sopra di tutti Giovanni Battista, e poi ancora san Pietro, san Paolo, san Giovanni e tutti gli altri, tutti esempi insigni di virtù eroica e modelli per i loro fratelli. [...].
Anche la natura interviene a testimoniare questa connessione tra santità e verità. Essa ci suggerisce che la fonte dalla quale deriva una dottrina pura sia essa stessa pura, che la cattedra dell’insegnamento divino e l’oracolo della fede siano la casa degli Angeli; che la sacra dimora nella quale viene elaborata la parola di Dio e dalla quale questa esce per la salvezza del popolo sia santa, così come santa è questa parola. [...].
Come potrebbe verificarsi che la parola di verità e di santità possa uscire con profitto da labbra impure e da un cuore profano? No, perché quale è l’albero, tale è il frutto. «Guardatevi dai falsi profeti – dice il Signore –, dai loro frutti li conoscerete. Si raccoglie forse uva dai rovi o fichi dai rovi?» (Mt 7,15-16). [...].
Per quanto riguarda Maria, si impone un altro ragionamento. Nel piano divino di Salvezza, Maria non occupa un semplice posto a caso: il Verbo di Dio non entrò semplicemente in Lei per poi uscirne; non passò attraverso di Lei come ci visita nella santa Comunione. Non si trattò di un corpo celeste che il Figlio eterno assunse, modellato dagli Angeli e portato quaggiù in questo mondo. No: Egli “succhiò”, Egli assorbì nella propria Persona divina il sangue di Lei, la sostanza della sua carne; divenendo uomo da Lei, Egli ricevette i lineamenti e la figura di Lei come caratteristiche appropriate con le quali si sarebbe presentato all’umanità. Il figlio è uguale al genitore, e noi possiamo benissimo supporre che attraverso la somiglianza di Cristo con Maria si manifestasse la relazione di Maria con Cristo. La santità di Lei deriva non solo dal fatto di essere sua madre, ma anche dal fatto che Egli è figlio suo. «Se il primo frutto è santo – dice san Paolo – pure il tronco è santo; se il tronco è santo, tali saranno anche i rami».
Di qui i titoli che siamo soliti attribuire alla Vergine. Cristo è la Sapienza di Dio, perciò Maria è la Sede della Sapienza; la Presenza di Cristo costituisce il Cielo, perciò Maria è la Porta del Cielo; Cristo è Misericordia infinita, Lei sarà perciò la Madre della Misericordia. È “la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza”. Come stupirsi perciò che Maria abbia lasciato dietro di sé nella Chiesa quaggiù “un profumo come di cinnamomo e balsamo e dolcezza simile a mirra eletta”?
Questa è dunque la verità che fu sempre viva nel profondo del cuore della Chiesa, testimoniata dall’acuto discernimento dei suoi figli: che nessun limite, se non quelli legati alla condizione di creatura, può essere messo alla santità di Maria. Abramo credette che un figlio gli sarebbe nato dalla sua anziana moglie? Più grande deve essere considerata la fede di Maria nell’accettare il messaggio di Gabriele. Giuditta consacrò a Dio la propria vedovanza fra la sorpresa della sua gente? Molto più fece Maria dedicando a Dio fin dalla sua giovinezza la propria verginità. Samuele fin da bambino abitò nel tempio, separato dal resto del mondo? Anche Maria fu dai suoi genitori portata a vivere nei sacri recinti del tempio, anche Lei nell’età in cui i bambini iniziano a scegliere tra il bene e il male. Salomone fu fin dalla nascita chiamato «caro al Signore»: non sarà cara a Dio fin dalla nascita colei che era destinata a diventare madre sua? Ma ancora. San Giovanni Battista fu santificato dallo Spirito Santo prima ancora di nascere; e Maria sarà soltanto uguale a lui? Non è giusto che il privilegio superi quello del Battista? C’è da stupirsi se la Grazia (che prevenne di tre mesi la nascita del Battista) nel caso di Maria fu concessa addirittura nel primissimo istante della sua esistenza, se precedeva l’imputazione del peccato, sottraendola in anticipo all’usurpazione di satana?
Maria dev’essere superiore a tutti i Santi; il fatto stesso che alcuni privilegi siano stati loro concessi ci persuade che – quasi come esigenza della sua situazione – Maria li ebbe uguali e anche più eminenti. Il suo concepimento fu immacolato, in maniera che potesse superare tutti i Santi quanto al tempo e quanto alla pienezza della sua santificazione (1).
Ma in un periodo di feste, miei cari fratelli, io non devo stancarvi con una discussione, quando dovremmo in modo speciale offrire alla Vergine l’omaggio del nostro amore e della nostra fedeltà. [...].
Quanto avete bisogno della Vergine-Madre, del suo aiuto, del suo esempio! Che cosa farà progredire su questa stretta via voi che vivete nel mondo, se non il pensiero e il patrocinio di Maria? Chi se non Maria suggellerà i vostri sensi, chi calmerà il vostro cuore, allorché visioni e suoni pericolosi vi assedieranno?
Quando sarete stanchi del prolungarsi della lotta contro il male, o stanchi dell’incessante necessità delle precauzioni, stanchi del dover stare sempre all’erta, tediati dalle ripetizioni, preda di tensioni nello spirito, stanchi della vostra derelitta e triste condizione, che cosa vi darà pazienza e perseveranza se non una comunione d’amore con Lei? Maria vi conforterà nei vostri scoraggiamenti, vi solleverà nelle vostre fatiche, vi rialzerà dopo le cadute, sarà la ricompensa per i vostri successi. Vi mostrerà il Figlio suo, il vostro Dio, il vostro tutto.
Quando vi sentite lo spirito eccitato o troppo infiacchito o depresso; quando sentite di aver perso il vostro equilibrio spirituale, quando vi sentite lo spirito inquieto e capriccioso, o nauseato di quanto ha oppure brama ciò che non ha; quando il vostro occhio è sollecitato dal male e quando la vostra debole umanità vacilla sotto l’ombra del tentatore, che cosa vi riporterà in voi stessi, alla pace e alla salvezza, se non la fresca brezza dell’Immacolata e la fragranza della rosa di Sharon?
È vanto della Religione cattolica il dono di rendere casti i giovani cuori, e questo perché? Perché la Chiesa ci dà Gesù Cristo in cibo e come madre Maria, che ci nutre. Realizzate questo vanto della Chiesa anche in voi stessi; dimostrate al mondo che non seguite falsi insegnamenti; con la semplicità del vostro comportamento e con la santità delle vostre parole e azioni difendete davanti agli occhi del mondo la gloria della madre vostra Maria che esso bestemmia. Andate da Lei per ottenere il cuore regale dell’innocenza. Maria è lo splendido dono di Dio, che supera le fascinazioni di un mondo perverso: nessuno mai la cercò in sincerità rimanendone deluso.  

Nota
1) Per apprezzare la forza e la precisione di questa argomentazione si deve ricordare che il dogma dell’Immacolata Concezione non era stato ancora proclamato.

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