«I cuori di Gesù e di Maria sono attenti alle vostre preghiere»  dal Numero 27 del 7 luglio 2024

In tutto il messaggio di Fatima, il Cuore Immacolato di Maria viene sempre associato al Cuore di Gesù; entrambi, infatti, ci hanno redenti attraverso l’amore sacrificale: Gesù come Persona divina è Redentore, Maria come persona umana è Corredentrice.

Con queste parole dell’Angelo della Pace si conclude la prima apparizione ai tre Pastorelli, nella primavera del 1916.

“I Cuori di Gesù e Maria”, non semplicemente “Gesù e Maria”. Perché questo accento sul “Cuore”? Risposta. Perché il Cuore rappresenta l’amore sacrificale con il quale siamo stati 
redenti. 

Se, dunque, Cristo è il nostro Redentore, perché aggiungere il nome di Maria? Risposta: perché Maria è la nostra Corredentrice. I Cuori di Gesù e di Maria, dunque, rappresentano l’amore di Gesù Redentore e di Maria Corredentrice. Stanno insieme, perché insieme ci hanno redenti.

Riflettiamo, allora, sull’unione dei due Cuori sacratissimi di Gesù e di Maria. La nozione biblica di Cuore, in riferimento alla persona di Maria, dice «l’amore indiviso con il quale Ella amò Dio e i fratelli e si consacrò generosamente all’opera salvifica del Figlio». Analogamente, il Cuore di Gesù rappresenta l’amore con il quale Egli ha amato il Padre e gli uomini, per i quali si è offerto in sacrificio di redenzione. 

Il Cuore del Verbo Incarnato è considerato come il principale simbolo di quel triplice amore, col quale il divino Redentore ha amato e continuamente ama l’Eterno Padre e l’umanità. Triplice amore: amore divino (carità increata), amore umano spirituale (carità creata infusa), amore umano sensibile.

Questo amore rappresenta il vertice della perfezione creata, in vista della quale Dio ha creato l’universo. “Dio è carità” (cf 1Gv 4,8), e contemplando in questa carità divina infinita il fine della creazione, il beato Duns Scoto intuisce che «in primo luogo, Dio vuole essere amato da Colui che lo può sommamente amare [Gesù Cristo] e, in secondo luogo, Egli previde l’unione di quella natura che lo dovrà sommamente amare [incarnazione]». 

Qui il beato Duns Scoto integra in un solo principio due insegnamenti fondamentali della teologia paolina: il Cristocentrismo e il primato della carità. Perché l’Apostolo dice che “Dio ha creato tutte le cose per mezzo di Cristo e in vista di Cristo” (cf Col 1,16)? Perché in Cristo si realizza la massima carità, che è “al di sopra di tutto, il vincolo di perfezione” (cf Col 3,14) e la carità di Cristo è simboleggiata dal suo Cuore.

Le rivelazioni private del Sacro Cuore (Paray-le-Monial, 1673-1689) a santa Margherita Alacoque confermano la rivelazione pubblica paolina e la contemplazione scotista. Dio stesso ha voluto attirare l’attenzione della Chiesa più che sulla persona divina del Verbo e sulla sua natura umana assunta, sul mistero della carità che, come un fuoco spirituale, ha divorato l’umanità di Cristo, a partire dalla sua volontà umana. È un passo in avanti nella comprensione del mistero di Cristo, secondo la promessa dello stesso Cristo: «Lo Spirito Santo vi guiderà alla verità tutta intera» (Gv 16,13).

E il Cuore di Maria? Risponde il beato Pio IX: “È stato voluto con lo stesso decreto dell’Incarnazione”. Anche sul piano soprannaturale, la donna è in relazione all’uomo come “adiutorium simile sibi [l’aiuto simile a sé]”. Parlandoci ripetutamente del Cuore Immacolato di Maria unito al Cuore sacratissimo di Gesù, il messaggio di Fatima ci vuole introdurre ad una comprensione più profonda dell’opera di Dio: il centro e il fine della creazione non è il Cuore di Cristo da solo, ma è il Cuore di Cristo assieme al Cuore di Maria. 

La Redenzione segue la stessa economia: Gesù e Maria, predestinati come il Re e la Regina dell’universo creato, sono voluti da Dio anche come i protagonisti principali della sua Redenzione, la quale è essenzialmente un’opera di amore sacrificale. 

Ma, dirà qualcuno: questa associazione dei Cuori non rischia forse di mettere la Madonna sullo stesso piano di Gesù, cosa contraria alla fede, perché Gesù è Dio, mentre la Madonna è pura creatura?

Risposta: l’abuso non toglie l’uso. Tale rischio sussiste solo a condizione di ignorare o disprezzare l’insegnamento dogmatico della Chiesa. Una volta affermato che Cristo è persona divina e Maria è persona umana, segue che al primo va tributato il culto di adorazione, alla seconda il culto di venerazione (più precisamente, di “super venerazione”, a motivo della sua santità eminente). 

In quanto la Redenzione è opera di una Persona divina, nulla può esserle aggiunto. Ma considerando che Gesù è anche uomo, e ci ha redenti per mezzo di atti compiuti tramite la sua natura umana (principalmente la Passione e la Morte), da questo punto di vista la Redenzione di Cristo ha una certa “finitudine”, per la qual cosa san Paolo può dire «completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo» (Col 1,24). Ora, se san Paolo che era stato un peccatore, può “completare i patimenti di Cristo”, perché non potrebbe “completare i patimenti di Cristo” anche la Vergine Maria, e in un modo molto più perfetto, quanto più perfetta è la sua Immacolata santità, rispetto a quella di san Paolo? Questo “modo più perfetto” è la Corredenzione, per la quale dobbiamo dire «che ella abbia redento con Cristo il genere umano».

Questo insegnamento è contenuto implicitamente, ma chiaramente per chi lo vuol vedere, nell’unione dei due Cuori, presente trasversalmente in tutto il messaggio di Fatima, dall’inizio alla fine:

1) Prima apparizione dell’Angelo: «I Cuori di Gesù e Maria sono attenti alla voce delle vostre suppliche». 

2) Terza apparizione dell’Angelo: «Per i meriti infiniti del Sacratissimo Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori». 

3) Testamento di Giacinta a Lucia (1920): «Dì a tutti che Dio ci concede le grazie per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, che la preghino; il Cuore di Gesù vuole che accanto al suo cuore si veneri il Cuore Immacolato di Maria» (suor Lucia, III Memoria).

4) Apparizione del 10 dicembre 1925 a Pontevedra. Gesù Bambino accanto alla Madre con il Cuore nella mano: «Abbi compassione del Cuore della tua Santissima Madre, coperto dalle spine». 

5) Apparizione del 29 giugno 1929 a Tuy: la Madonna con in mano il Cuore fiammeggiante trafitto dalle spine appare al lato di Gesù Crocifisso e delle Specie eucaristiche.

Chi ha occhi per vedere, veda.

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