Il prezioso aiuto della coscienza
dal Numero 30 del 28 luglio 2019
Di per sé sappiamo bene che cosa dobbiamo fare e che cosa dobbiamo evitare per piacere a Dio e vivere da veri cristiani, perché il Signore ci ha lasciato delle “regole” con i dieci Comandamenti. Però è anche vero che sembrano regole più che altro generali e per certi aspetti astratti. Mi è capitato, come penso a tutti nella vita, di essermi trovato di fronte a dilemmi che riguardano situazioni molto concrete e circostanze ben precise. In una determinata situazione, come posso capire che cosa devo fare in concreto? Come faccio a sapere se quello che faccio è giusto o è sbagliato? (Mauro M.)
Qualche domanda sul buddismo
dal Numero 29 del 21 luglio 2019
[...] Da un periodo a questa parte noto soprattutto nel mio ambiente universitario un certo interesse da parte di molti per la religione buddista. [...]. Da quello che ho ascoltato e letto, mi sembra vi sia molta affinità tra la religione cattolica e quella buddista, soprattutto per quanto riguarda la preghiera e le pratiche penitenziali. Inoltre mi sembra che il buddismo sia l’unica o forse una delle poche religioni che, oltre alla nostra, abbia delle persone che si consacrino a Dio (Budda nel loro caso). Vorrei un vostro parere al riguardo, e soprattutto che mi spiegaste brevemente in cosa consista la differenza tra l’una e l’altra religione e in che ottica inquadrare i monaci buddisti rispetto a quanti si consacrano a Dio nella religione cattolica. (Giorgio M.)
Cosa si intende con la parola “morale”?
dal Numero 28 del 14 luglio 2019
Cara Redazione, mi chiamo Luca e studio ingegneria. Vorrei chiedervi se poteste spiegarmi, in modo semplice così che possa a mia volta spiegarlo, che cosa di preciso si intende quando si usa la parola “morale”. So che è addirittura una disciplina studiata in alcune facoltà, ma qual è il suo oggetto di studio? Vi ringrazio! (Luca D.)
Di quale olio si tratta?
dal Numero 27 del 7 luglio 2019
Carissimi, poiché apprezzo le vostre risposte chiare sulla base della Dottrina cattolica, vorrei sapere cosa ne pensate di questo fatto che è capitato a mia sorella. Si è recata con un gruppo di amiche in pellegrinaggio ad un Santuario della zona dove opera un sacerdote considerato carismatico. Dopo aver a lungo pregato e fatto Confessione e Messa, il sacerdote ha proposto e amministrato a tutti i partecipanti una unzione; mia sorella non ricorda bene se si trattasse dell’Olio crismale o dell’Olio degli infermi. Il fatto è che mia sorella ha 37 anni e gode di buona salute, e dice di essersi accostata a questa unzione ai fini di prevenire eventuali malattie. Per quanto ne so tali unzioni non sono “usuali”; cosa se ne deve pensare? [...]. (Arturo J.)
Dove porta questo ecumenismo?
dal Numero 26 del 30 giugno 2019
Caro Settimanale, sono un giovane inglese, vissuto fin da piccolo in Italia, e vi scrivo per un chiarimento dottrinale in tema di ecumenismo. Se la suprema legge della Chiesa è rimasta quella della salvezza delle anime, sulla scorta di questo principio e della dottrina cattolica insegnata per quasi 2000 anni, viene spontaneo chiedersi se i vari incontri ecumenici oggi così diffusi siano utili a quel fine. E quali siano i frutti di questi incontri, che come Nostro Signore ci ha insegnato ne indicano la bontà o meno. Il frutto che spesso si raccoglie è l’indifferentismo religioso, cioè il ritenere che appartenere ad una religione o ad un’altra sia indifferente, e lo scandalo per chi, soprattutto semplice e in buona fede, rischia di andare in confusione circa il proprio Credo. Ricordo il dolore provato quando anni fa, durante la mia frequenza al ciclo istituzionale di una pontificia facoltà romana, un nostro professore in privato manifestò disappunto ad alcuni di noi studenti a proposito dell’ingresso di quel mezzo milione di fratelli cristiani anglicani nella Chiesa Cattolica. Sembra che eventi come questo segnino la rovina del “dialogo ecumenico”. Ma è possibile che l’ecumenismo sia diventato esso stesso più importante del suo fine che, correggetemi se sbaglio, non può che essere il raggiungimento della piena comunione nella Chiesa Cattolica? [...]. (Louis H.)
Tra l’Altare e il Calvario...
dal Numero 25 del 23 giugno 2019
Spett.le Settimanale, sono un giovane universitario e studio a Roma, dove frequento da un po’ di tempo una chiesa in cui la Messa mi piace perché è celebrata con molta cura e concentrazione. Ho inteso dire dal sacerdote di questa parrocchia che oggi la Chiesa è in rovina perché si è perso il significato della Messa e non si comprende più che la Messa è il sacrificio di Cristo, mentre invece tra quanto accaduto sul Calvario e quanto si verifica sull’Altare non c’è differenza se non che manca l’aspetto “cruento”. E infatti è la prima volta che rifletto su questo aspetto, avevo sempre associato la Messa più al momento dell’Ultima Cena di Gesù con i discepoli. Il sacerdote, che però è molto anziano, mi ha fatto notare che questo è un “dogma della fede” definito al Concilio di Trento. Dopo alcune ricerche mi sono accorto che è veramente così. Ora però resto pensoso e mi chiedo: come è possibile ciò? Siccome – consigliato sempre dallo stesso sacerdote – da qualche settimana leggo il vostro giornale, ho pensato che forse voi potreste aiutarmi a capire... (Gianfranco M.)
Politici e Rosario...
dal Numero 23 del 9 giugno 2019
Salve, ho una domanda non proprio politica, ma quasi. Nei giorni precedenti le elezioni europee, si è alzato un polverone mediatico contro il gesto del leader della Lega Salvini che ha ostentato e baciato il Rosario e il Crocifisso. Anche a casa mia se n’è parlato, c’è chi è pro e chi è contro. Cosa pensare? (Daniele C.)
Se la mia collega diventa “evangelica”
dal Numero 22 del 2 giugno 2019
Caro Settimanale, una mia collega di lavoro convive con un separato e da questi ha avuto due figli; da tempo ce l’ha con la Chiesa perché non può fare la Comunione. Siccome da un po’ è diventata amica di una evangelista, si sta facendo adescare perché – penso – loro sono più accomodanti! Ogni tanto mi parla di come sono bravi e delle belle preghiere che fanno, io ho risposto che sono cattolica e amo la Chiesa e di non parlarmene più. Però, vorrei sapere con esattezza tutte le eresie e gli errori di questi evangelisti, per poter all’occorrenza ribattere con fermezza, e perché ho anche tre bambini e sapere le cose è giusto per poterle spiegare bene anche a loro. Vi ringrazio e porgo i miei saluti. (Lorenza T.)
Comunicarsi prima e confessarsi poi?
dal Numero 13 del 31 marzo 2019
Gentile Redazione, volevo sottoporvi una questione per averne una delucidazione sicura. Ho una figlia già grande che purtroppo non fa un cammino serio di fede. Però la domenica va alla Messa e le sono rimasti certi buoni principi, come quello di non fare la Comunione se sa di essere in peccato mortale. Tempo fa però mi ha detto che un sacerdote dal quale è andata a confessarsi l’ha assicurata che se si trova a Messa e vuole fare la Comunione ma si accorge di avere qualche peccato grave sulla coscienza, può formulare un sincero atto di pentimento interno, comunicarsi e confessarsi quando può dopo la Messa. Le ho espresso la mia perplessità, in quanto non credo che quello che fino ad oggi era considerato sacrilegio sia ora diventato lecito. Allora lei, volendo approfondire, ha chiesto al sacerdote dove fosse espressa questa possibilità. Lui ha risposto che “è una prassi tradizionale della Chiesa espressa già nel Concilio di Trento (Denz. 1677) e non significa fare sacrilegio, a patto che si emetta un sincero atto di contrizione, infatti Dio non è vincolato strettamente ai Sacramenti se il penitente è sincero”. Cosa pensare? (Giovanna D.)
Gesù come il “Figlio dell’uomo”
dal Numero 12 del 24 marzo 2019
Cara Redazione, quando ascolto il Vangelo a Messa mi colpisce e incuriosisce quando Gesù dice di essere il “figlio dell’uomo” oltre che il “figlio di Dio”. Capisco cosa intenda dire con “figlio di Dio” ma non comprendo cosa voglia dire con “figlio dell’uomo”. Vi sarei grata se poteste spiegarmelo o almeno darmi qualche indicazione. (Giorgia D.M.)