Il giovane di oggi si trova al centro di una macchina “trita-tutto”; deve confrontarsi cioè con un mondo che sbriciola continuamente ogni valore, anche quello certo e oggettivo della Verità. In quest’ottica si comprende come la formazione di una persona sana, forte ed equilibrata sia resa oltremodo difficile se non impossibile.
Le paure e le incertezze dei giovani d’oggi sono prodotti che ineluttabilmente ci riconducono al loro processo di formazione. Nella caleidoscopica società contemporanea i media hanno assunto il ruolo di educatori sostituti dei genitori e, con i loro messaggi, veicolano i valori di riferimento durante la crescita della persona.
Anche una famiglia sana deve fare i conti con questi antieducatori; infatti, sono moltissime le difficoltà in cui i genitori incappano. Il gruppo dei pari, poi, gli amici coetanei, non sono immuni dai messaggi mediatici, sono anch’essi contagiati dall’influenza nefasta dei diseducatori domestici (Tv, musiche, videogiochi); il gruppo di amici è come esposto ad un virus che provoca inevitabili epidemie.
I valori tradizionali su cui si è costruita la nostra civiltà sono abbondantemente aggrediti, ridicolizzati, considerati noiosamente obsoleti. Film, musiche, produzioni definite impropriamente documentari, sembrano perseguire l’unico scopo di smantellare quanto costruito in 2000 anni di Cristianesimo. Il principale aspetto che si è cercato di demolire, il primo fine di questa tendenza distruttiva è stato quello di relativizzare la Verità, facendo penetrare la convinzione, nella mentalità di larghi strati sociali, che non esiste una verità assoluta, una verità superiore alle altre; pertanto chi non la pensa così è un integralista alla maniera dei talebani. Con ciò, l’integralista è colui che cerca di applicare nella vita pratica gli insegnamenti della propria religione, indipendentemente dal loro contenuto, come se amare fino al sacrificio di sé, sia la stessa cosa che farsi esplodere per eliminare il maggior numero possibile di infedeli. Non ha importanza, allora, se la Verità di Gesù Cristo è lontana miliardi di anni luce da quella predicata da Maometto; se i contenuti delle religioni sono antitetici: si è considerati integralisti comunque e pertanto suscitatori di sdegno sociale. Senza più la Verità, però, tutto può diventare verità e, di conseguenza, non è più nitido il confine tra bene e male, anzi il male è chiamato bene e il bene male. Tale tendenza è oggi addirittura consacrata nella nuova religione della New Age, la Nuova Era, dove vi troviamo una brodaglia di vari orientamenti, considerati tutti dello stesso valore, della stessa dignità.
Tale prospettiva teorica avvolge il mondo giovanile e non aiuta l’adolescente ad avere certezze, a costruirsi una sua solida identità, quindi la fragilità esistenziale è il prezzo che esso paga; diventa il punto di approdo di questo processo. E se pensiamo alle famiglie ferite dalla piaga della separazione o del divorzio constatiamo, purtroppo, l’ulteriore aggravamento della situazione, in quanto vien meno quel naturale punto di riferimento degli esseri umani.
Così confuso il giovane si confronta con il mondo, anzi con la rete, come chi si trova tra l’incudine e il martello. Da una parte fruisce dei modelli di riferimento irraggiungibili che propone lo schermo televisivo e dall’altra si raffronta in modo impersonale con le persone con cui chatta in internet. Quest’ultimo modo di confrontarsi è più rasserenante. La comunicazione è, in un certo qual senso, anonima; l’interlocutore, questo sconosciuto, non può giudicare l’aspetto o la modalità di comunicazione del suo interlocutore e, così, i nostri difetti sono più difficilmente rilevabili; s’instaura la comunicazione tra due “io ideali”, è come se mancasse un confronto reale e a volte leale con l’altro.
L’uomo, però, è nato per riconoscersi in Dio e quando non lo trova cerca disperatamente delle radici alternative. Ecco allora le mode, le religioni surrogate, l’adesione alle sette, l’avvicinamento al satanismo, il divertimento estremo, la ricerca del nuovo, dell’originalità fino al punto di diventare ridicoli; il buon gusto, infatti, finisce in soffitta perché non si fonda più su una ragione assoluta poiché tutti i gusti sono riconosciuti come buoni, allora è bello il tatuaggio, sono belli i tagli di capelli più stravaganti, colorati con i colori più insoliti possibili, è bello il brutto, lo sproporzionato, il pericolo, l’estremismo. Del resto se non c’è più un confine tra bene e male, perché mai dovrebbe esserci uno spartiacque tra il bello ed il brutto?
In questo tritacarne gigantesco che è il mondo, il giovane è macinato dall’ingrata macchina dell’egoismo individualistico. Anche l’altro diviene un oggetto funzionale al raggiungimento dei propri fini e non è più rispettato come persona.
C’è bisogno più che mai di una nuova evangelizzazione alla guida della Madonna. Immergendosi in Lei è possibile il miracolo della depurazione da tutte quelle scorie che ci tengono lontani dalla Verità evangelica insegnata dal Figlio suo. Solo così, dopo l’eliminazione di tutte le sostanze nocive, potremmo riprendere la normale vita di grazia e il vero cammino verso la felicità del cuore.