FEDE E RAGIONE
La Luna simbolo dell’Immacolata
dal Numero 20 del 19 maggio 2013
di Antonio Farina

Un Pianeta dal volto misterioso, ricco di fascino per artisti e scienziati, la luna è un corpo celeste relativamente piccolo ma fondamentale per la sopravvivenza sulla Terra; posta in una posizione mediana tra questa e il Sole, è immagine della Santissima Vergine.

Glorifichiamo il Signore attraverso la scienza. In questo articolo cercheremo di rendere Gloria a Dio e all’Immacolata contemplando un aspetto singolare della Creazione: la Luna.
Fin dai tempi del re David si è sempre riconosciuta la suggestività del cielo notturno che ci ricorda l’immensità di Dio: «I cieli cantano le tue meraviglie, Signore...» (Sal 89,1). Come pure: «Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?» (Sal 8,4). Siamo tanto abituati alla presenza della Luna nel cielo che quasi non ci meravigliamo più della sua presenza silenziosa e maestosa mentre passa tra le stelle come una Regina. Eppure la Luna, che è l’unico satellite naturale della Terra, ha in sé qualcosa di sublime, molto allusivo e perfino qualcosa di misterioso. Per esempio, gli scienziati sono abbastanza sbigottiti davanti a questa curiosa “coincidenza” cosmica: la Luna è un corpo celeste molto più piccolo del Sole, anzi enormemente più piccolo del Sole, ma la sua distanza dalla Terra è esattamente quella che occorre per “eclissare” il Sole ai nostri occhi. Chi ha assistito qualche volta ad un’eclissi di Sole si è reso conto che il disco lunare copre esattamente il disco solare e non ci avanza (spesso) neanche una frazione di grado: si trovano perfettamente. Ora questa è una coincidenza veramente notevole perché il Sole dista da noi 150 milioni di chilometri e la Luna soltanto (in media) 384.000 km. Essa ha un diametro di 3.476 km (quindi un quarto di quello terrestre che è di 12.756 km) ed è una bazzecola rispetto al diametro del Sole: ben 1.393.000 km! Non ne parliamo del suo volume: è soltanto una frazione di milionesimo di quello solare (64.359.705 volte più piccolo per la precisione), quindi come una capocchia di spillo rispetto ad un pallone da basket.
Altri “numeri” che riguardano la Luna e che possono interessare sono: la sua massa 73.500 miliardi di miliardi di kg e la sua densità media tre volte e mezzo quella dell’acqua. Pensate cosa accadrebbe se la Luna ci cascasse addosso. Sarebbe la fine immediata della Terra. Il suo periodo di rivoluzione intorno alla terra è di 27 giorni, 7 ore e 43 minuti, però tra una luna piena e la successiva passano 29 giorni, 12 ore e 44 minuti. Da qui è disceso il conteggio del tempo in mesi.
È notevole considerare quanto è importante la Luna da un punto di vista cronologico: come il sistema terra-sole scandisce i giorni e gli anni, così all’incirca la Luna scandisce i mesi.
Ma non tutti sanno che la Luna è fondamentale per la stessa nostra sopravvivenza sulla Terra. Difatti è stato dimostrato di recente che senza la Luna l’orbita e la rotazione della Terra sarebbero instabili e si verificherebbero disastri immani ed inconcepibili, tipo che la Terra precipiti sul Sole o si perda nello spazio siderale a -273° sotto zero! Dunque sembra proprio che il sistema Terra-Luna sia stato progettato e calibrato con una precisione eccezionale per ospitare la Vita. Inoltre un altro piccolo mistero che riguarda la Luna è il fatto che essa ci mostra sempre la stessa faccia. Poiché il periodo di rotazione intorno al suo asse coincide con il periodo che essa impiega per girare intorno alla Terra, la conseguenza è che noi possiamo vedere sempre e solo una metà della “sfera” lunare. L’altra metà è sempre rimasta nascosta. Molti scrittori e poeti, come Ludovico Ariosto e Giacomo Leopardi sono rimasti affascinati e quasi stregati dalla bellezza della Luna specie dal mistero della sua faccia nascosta all’umanità che sarebbe stata la sede delle cose più fantastiche (il senno di Orlando...) ed inimmaginabili. Oggi sappiamo, attraverso i satelliti artificiali posti in orbita circum-lunare e dalle stesse missioni Apollo che portarono nel 1969 alla “conquista” della Luna, che la sua faccia nascosta non offre niente di più o di nuovo rispetto a quella che vediamo: è butterata di crateri, arida e desolata, solo il suolo è leggermente più tormentato dal bombardamento meteoritico.
La Luna è un luogo inospitale: è un deserto sconfinato con una superficie circa uguale a quella delle due Americhe, ma desertica, flagellata dal Sole, priva dell’atmosfera. Pensate che nelle zone di luce la temperatura arriva a +100°C e nelle zone di ombra è di -100°C! Si finirebbe arrosto o congelati. Sarebbe così anche sulla Terra se il Signore non avesse provveduto a ricoprirla con la coltre protettiva dell’atmosfera di ossigeno, azoto e umidità che chiamiamo aria.
Che ci siamo andati a fare? I motivi sono molteplici ma forse quello principale è il “progresso” dell’umanità. Mettere il naso fuori della Terra è stato sempre il sogno dell’uomo. “Allunare” sulla Luna ci è sembrata la realizzazione delle aspirazioni di intere generazioni di scienziati, studiosi e sognatori. Molte sono state anche le ricadute tecnologiche del progetto Apollo come lo sviluppo dei computers e di nuove sostanze chimiche e materiali studiati per resistere alle avverse condizioni lunari.
Ma qual è l’origine della Luna? L’origine della Luna è ancor oggi un argomento controverso. Le teorie sulla sua formazione sono molto diverse e non c’è un’opinione unanime tra gli studiosi.
Tre sono le ipotesi più accreditate:
    1) che la Luna si sia formata in una regione lontana, ma che poi sia stata “catturata” dal nostro Pianeta grazie alla forza di gravità.
    2) Che la Luna sarebbe una “compagna” della Terra fin dalla creazione, formatasi a partire da frammenti che si trovavano in orbita terrestre. Cosiddetta ipotesi “dell’accrescimento progressivo”. 
    3) Infine, l’ipotesi più spettacolare, che la Luna si sia prodotta dopo una formidabile collisione della Terra con un corpo di grandi dimensioni (alcuni dicono grande come Marte!) che impattando sulla superficie terrestre ne avrebbe estratto o portato via un’enorme quantità di materiale che, entrato in orbita, successivamente si compattò formando la Luna. Una roba successa miliardi di anni fa. 
Qual è la verità? Al momento attuale lo sa solo Dio che l’ha creata.
Ma torniamo al senso simbolico ed anche mistico della Luna. Lo splendore della Luna nella notte come guida e luce che dissipa le tenebre, il fatto che il Sole (il luminare maggiore) sia stato sempre allegoricamente identificato con la potenza vitale e creatrice di Dio stesso, ma che subito dopo il luminare minore sia associato all’Essere più vicino a Dio e cioè all’Immacolata, ebbene tutto ciò ci pare perfettamente ragionevole e condivisibile. Inoltre ha il pregio di collocare la Santissima Vergine nella sua dimensione autentica: singolarissima ed unica Mediatrice Universale tra Gesù-Dio e l’umanità. Infatti anche la Luna è l’unico corpo celeste notevole tra la Terra ed il Sole (gli altri pianeti del sistema solare orbitano indipendenti intorno al Sole, mentre la Luna è vicina alla Terra).
Per di più la Luna non brilla di luce propria ma di luce riflessa dal Sole esattamente come l’Immacolata non è “divina” ma brilla della Luce pienissima e spirituale della Grazia. Ella è la Piena di Grazia! Allora si comprende bene il linguaggio dei mistici che esclamano: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiera a vessilli spiegati?» (Ct 6,10) oppure «Donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi, coronata di dodici stelle» (Ap 12,1) . Qualche scettico potrà obiettare che tutto questo sia frutto solo di una fortuita “coincidenza” cosmica e dell’attività esaltata della nostra fantasia fervorosa che si sforza di trovare nessi tra la realtà fisica creata e la dimensione spirituale. Noi riteniamo al contrario, condividendo la visione anche di Don Dolindo Ruotolo, che nel Creato nulla è “casuale” o fine a se stesso ma tutto è stato ordinato dalla Sapienza di Dio per un fine trascendente e reca impressa l’impronta del Creatore e delle realtà più sublimi dello Spirito.  

Note
1) Cf. Padre Stefano M. Manelli, Mariologia Biblica, Casa Mariana Editrice, Frigento (Av), p. 76: «La figura di Maria, qui disegnata con le immagini più seducenti del cosmo (l’aurora, la luna, il sole) e della forza degli uomini preannuncia suggestivamente il “grande segno” dell’Apocalisse...». Molti la pensano equivalentemente, cf. R. Laurentin, La Vergine Maria, Roma 1983, ecc.

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