RELIGIONE
Figlio prediletto della Madonna
dal Numero 39 del 5 ottobre 2014
Di Padre Stefano M. Manelli, FI

Ogni Sommo Pontefice, quale rappresentante di Cristo, è figlio particolarmente amato dalla Madonna. Nel corso della storia, sono molti i Pontefici che hanno ben corrisposto a questo amore, venerando in special modo la Vergine Santa e coronandola con i più bei titoli e privilegi.

Se il Papa rappresenta Gesù e quasi lo impersona nella sua missione e nei suoi poteri divini, egli è certamente il «figlio prediletto della Madonna», si potrebbe dire che è il «primo figlio» tra tutti i figli di Maria Santissima. È impossibile non vedere questo legame speciale che unisce inseparabilmente il Vicario di Cristo alla Madre di Gesù e Madre della Chiesa. Come non pensare alla Madonna presente e vicina soprattutto a san Pietro agli inizi della vita della Chiesa? Come non vederla accanto a lui e tra gli Apostoli specialmente nei momenti di grandi travagli per le prime persecuzioni insorgenti contro i cristiani? Se era ancora viva sulla terra, come non immaginarla presente al primo Concilio della Chiesa, il Concilio di Gerusalemme, quale Madre visibile e dolcissima, tutta sapienza radiosa di Spirito Santo?
E tutti i Papi, si può dirlo, hanno ben avvertito questo legame particolare che li unisce alla Madre di Gesù e Madre della Chiesa, ricorrendo a Lei, pregandola, affidandosi a Lei con la fiducia dei figli più bisognosi della sua potente mediazione di grazia, necessaria alla missione di Salvezza universale che la Chiesa deve svolgere sui cinque Continenti, tra tutti i popoli del pianeta terra, per «illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i loro passi nella via della pace» (Lc 1,79).
Per questo i Sommi Pontefici non hanno certamente lesinato impegno e sforzi sia nel difendere le verità di Fede nel mistero di Maria, sia nel promuovere, tra i fedeli, il culto e la devozione alla Madre di Dio e Madre nostra. Basterebbe qui ricordare, in particolare, tra i Papi più vicini a noi, il Papa Pio IX, passato alla storia come il «Papa dell’Immacolata» con la Bolla dogmatica Ineffabilis Deus, il venerabile Papa Pio XII, passato alla storia come il «Papa dell’Assunta» con la Bolla dogmatica Munificentissimus Deus, il Papa Paolo VI, passato alla storia come il «Papa della Madre della Chiesa» con l’Enciclica mariana Marialis cultus. E il diadema della «marianità» è certamente il diadema più delicato e prezioso che un Vicario di Cristo può portare con sé nel Regno dei Cieli.

«Prega Dio per noi...»
Dagli annali della storia ecclesiastica del VI secolo riportiamo questo episodio straordinario della vita di san Gregorio Magno.
«Sotto il pontificato di San Gregorio Magno, la peste infieriva a Roma, spaventosamente. Il Papa indisse una solenne processione da Santa Maria Maggiore a San Pietro; ma anche in quel tragitto, e in una sola ora, perirono ancora ottanta persone.
Il Papa, mosso da pietà e da viva fede, prese allora tra le mani l’immagine miracolosa della Madonna, attribuita a san Luca, e, a piedi scalzi, con un sacco di penitenza sulle spalle, attraversò il resto della città per raggiungere san Pietro.
       Giunto il Papa sul ponte che ora si chiama Sant’Angelo, tutti intesero per l’aria un canto angelico: Regina coeli, laetare... Regina del Cielo, rallegrati...
Il popolo cadde in ginocchio, ascoltando commosso le melodie celesti. San Gregorio aggiunse: Ora pro nobis Deum. Alleluja... Prega Dio per noi. Alleluja.
In quel momento, in cima al mausoleo di Adriano, apparve un Angelo, che rimetteva una spada nel fodero.
Da quel momento la peste non fece più una sola vittima».


Incoronato dall’Immacolata
Un altro episodio significativo e straordinario si legge riguardo al beato Pio IX, il Papa che l’8 dicembre 1854 aveva proclamato dogma di Fede la verità dell’Immacolata Concezione, e perciò chiamato il «Papa dell’Immacolata».
Avvenne, dunque, che il giorno della morte del beato Pio IX, un bambino gravemente ammalato, in Belgio, si sollevò d’improvviso sul letto e gridò: «È morto il Papa! Ho visto l’Immacolata togliersi la corona, e metterla sul capo del Papa».
       Possiamo immaginare l’impressione dei genitori del bambino, i quali, sulle prime, credono che il bambino sia impazzito; ma, nello stesso tempo, vedono che il bambino è improvvisamente guarito. E subito dopo, arrivò infatti la notizia che realmente il Papa Pio IX era morto proprio allora. Quale non fu allora la commozione di tutti...

Il Papa «Totus tuus»
Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, si è presentato a noi, fin dall’inizio, come il Papa della Consacrazione totale a Maria Santissima, il Papa «Totus tuus» della Madonna. L’esperienza giovanile della lettura e meditazione del libro di san Luigi Maria Grignion di Montfort – il Trattato della vera devozione a Maria –, la conoscenza della vita e della spiritualità del suo grande conterraneo, san Massimiliano Maria Kolbe, chiamato il «Folle dell’Immacolata», il Santo martire della «consacrazione illimitata all’Immacolata», hanno portato il Papa Giovanni Paolo II, fin dalla giovinezza, a quella donazione totale a Maria Santissima, scolpita, potremmo dire, nell’espressivo motto «Totus tuus».
È stato detto, giustamente, che mai nella storia degli stemmi pontifici c’è stato uno stemma come quello del Papa Giovanni Paolo II, nel quale campeggia una grande «M» (= Maria) sotto l’ala della Croce. E sul lato destro del palazzo vaticano, in alto, a vista dalla Piazza San Pietro, tutti possono vedere l’edicola dell’immagine di Maria Santissima e Gesù Bambino, con la scritta del motto mariano del Papa polacco, «Totus tuus». E quel Gesù Bambino in braccio alla Madonna serve bene a ricordarci che Gesù fu «tutto di Maria», anzi fu esclusivamente e sublimemente «tutto di Maria», e ancora più, fu «tutto Maria», per il mistero ineffabile della concezione verginale che lo rese anche geneticamente tutto e solo «Maria», perché frutto esclusivo della verginità immacolata di Maria.
Numerosissimi sono stati gli atti del Pontificato di Papa Giovanni Paolo II in onore di Maria Santissima, segnati dalla presenza di Maria o almeno arricchiti della delicata e preziosa sfumatura mariana. Si potrebbe anzi dire che il Pontificato di Giovanni Paolo II ci appare tutto costellato dalla presenza viva di Maria Santissima. È impossibile riferire tutto. Qui possiamo soltanto accennare poche cose, a rapido volo di uccello.

Il «Papa della Corredentrice»
Pensiamo ai pellegrinaggi apostolici del Papa Giovanni Paolo II nei Santuari mariani più famosi nel mondo, quali, ad esempio, Loreto e Pompei in Italia, Lourdes in Francia, Fatima in Portogallo, Saragozza in Spagna, Guadalupe nel Messico, Czestochowa in Polonia, Apareçida in Brasile... Pensiamo alla canonizzazione di san Massimiliano Maria Kolbe, il 10 ottobre del 1982, ossia del santo e dell’apostolo mariano più grande nei nostri tempi, dal Papa proclamato anche «Patrono del nostro difficile secolo».
Pensiamo all’Anno mariano del 1987-1988, celebrato in tutto il mondo, e ai circa sessanta «Atti di consacrazione o di affidamento» fatti dal nostro Papa alla Madonna pressoché in ogni parte della terra. Pensiamo alla sua preghiera mariana «prediletta»: la preghiera del Santo Rosario. Era veramente bello vedere il Papa con il Rosario in mano nella Cappella pontificia, nei giardini vaticani, e persino nel Palazzo dell’ONU! E il suo dono preferito a quanti lo avvicinavano, di solito era una bella coroncina bianca in bustina marrone di plastica. Quante coroncine non ha egli distribuito? Forse, già per questo è egli un grande apostolo del Rosario. E anch’egli, forse, può ben passare alla storia come il «Papa del Rosario», a somiglianza del Papa san Pio V e del Papa Leone XIII.
Ma soprattutto, il Papa Giovanni Paolo II passerà alla storia come il Papa della grande Enciclica mariana Redemptoris Mater, e più specificamente come il Papa della «Mediazione Materna» di Maria, che nel suo sviluppo e coronamento significa la «Corredenzione universale» operata da Maria Santissima in unione strettissima e indissolubile con il suo Figlio Redentore universale.
Noi crediamo sinceramente che, per la storia futura, il Papa Giovanni Paolo II sarà in particolare il «Papa della Corredentrice», perché egli stesso è stato vicinissimo e legatissimo alla «Corredentrice» quale «martire vivente», da Lei salvato nell’attentato del 13 maggio 1981 in Piazza San Pietro. Che il Papa Giovanni Paolo II, «figlio prediletto della Corredentrice», portasse alla definizione dogmatica la verità di Fede della «Corredenzione mariana», era un «voto» del cuore di tanta parte della Chiesa universale, era un «voto» del cuore di noi figli della Chiesa nata sul Calvario dal Cuore trafitto di Cristo e dal Cuore trapassato di Maria.

Il Papa Francesco
Che cosa ha fatto il novello Papa Francesco la mattina seguente alla sua elezione al soglio pontificio, avvenuta la sera del 13 marzo 2012?... Volle recarsi, senza alcuna “pompa magna”, nella Basilica Pontificia di Santa Maria Maggiore, all’Esquilino, per affidare alla Madonna, “Salus populi romani”, il suo novello Pontificato da portare innanzi fra le tante e grandi tribolazioni della Chiesa e del mondo.
Segno di benedizione e di speranza questo affidamento del Pontificato alla divina Madre della Chiesa, alla Mediatrice di tutte le grazie! Voglia l’intera Chiesa corrispondere a questo prezioso gesto iniziale del Papa, con una devozione mariana tanto più ricca di fede e di opere, quanto più grandi e spaventosi sono i disastri su questo povero pianeta terra.

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