L’Apparizione francese ci parla di “Consacrazione” alla Santissima Vergine. è la via più facile per raggiungere il Figlio e tracciata da Lui stesso. In cosa consiste? è un Santo, anche lui francese, a delinearne i caratteri fondamentali.
(sesta parte)
Cos’è la Consacrazione? In breve diciamo: è la perfetta donazione di se stessi alla Madonna perché Lei disponga interamente di colui o colei che le si consacrano e dipendono da Lei come un piccolo bimbo dalla sua madre.
La Consacrazione a Maria ha radici anzitutto nella Sacra Scrittura: l’Evangelista san Giovanni ci fa sapere che fu proprio Gesù il primo a consacrare a sua Madre il genere umano quando, dall’alto della Croce, le disse: «Donna, ecco tuo figlio». Gesù ha inoltre chiesto all’umanità di consacrarsi a Maria, dicendo a Giovanni: «Ecco tua Madre»[1], cosa a cui Giovanni rispose accogliendo Maria «tra le sue cose più preziose». È stata poi la Madonna in persona a chiedere, con molta insistenza a partire da Fatima in poi, la Consacrazione delle persone, delle famiglie e addirittura delle Nazioni intere, al suo Cuore Immacolato. Perché?
«Perché Dio vuole che sia riconosciuta una cosa molto semplice, cioè che tutte le grazie e i doni che Egli fa all’umanità passano per le mani di Maria: Fare la consacrazione a Maria, dunque, vuol dire riconoscere oggettivamente questa imprescindibile funzione mariana e consentire a Maria di fare nella nostra anima ciò che Gesù le ordinò dalla Croce; al tempo stesso ci impegna ad accoglierla nel nostro cuore, nella nostra vita interiore, nelle nostre scelte, cioè a metterci alla sua scuola come un figlio nei confronti della Madre, che da essa impara letteralmente tutto»[2].
La sintesi teologico-spirituale di san Luigi M. Grignion de Montfort
La Teologia della Consacrazione mariana è racchiusa nell’aureo Trattato della vera Devozione a Maria di san Luigi M. Grignion a cui abbiamo accennato a più riprese. Non già che lui sia l’unico o il solo a parlare di questo tema ma certamente la sua può considerarsi una vera e propria sintesi dal punto di vista della Teologia e della spiritualità che supera le altre per completezza e precisione di termini e di concetti.
Un altro di coloro che hanno parlato e vissuto la realtà di questa Consacrazione, per esempio, è certamente il grande san Massimiliano M. Kolbe che ha messo in atto l’intera teologia montfortana forse più di ogni altro santo nella storia, dando alla Consacrazione una dinamica spiccatamente apostolico-missionaria con sfumature militaresche e radicandola nella spiritualità francescana che, secondo il Santo polacco, è collegata lungo i secoli da un glorioso filo d’oro, proprio la devozione mariana che sfocia, come conseguenza naturale, nella Consacrazione illimitata di sé all’Immacolata.
Non possiamo poi certo dimenticare il Papa del Totus Tuus che ha svelato questo Segreto della Consacrazione mariana nel suo ruolo di Pastore di tutta la Chiesa presentando a tutti e a ciascun fedele l’esigenza di donarsi alla Vergine Santissima senza riserve, con piena fiducia.
Così diceva, per esempio, nel famoso “Atto di affidamento del genere umano a Maria”, l’8 ottobre 2000: «“Donna, ecco il tuo figlio!”. Affidando a Te l’apostolo Giovanni, e con lui i figli della Chiesa, anzi gli uomini tutti, Cristo non attenuava, ma piuttosto ribadiva, il suo ruolo esclusivo di Salvatore del mondo. Tu sei splendore che nulla toglie alla luce di Cristo, perché esisti in Lui e per Lui. Tutto in Te è “fiat”: Tu sei l’Immacolata, sei trasparenza e pienezza di grazia [...]. Oggi come mai nel passato, l’umanità è a un bivio. E, ancora una volta, la salvezza è tutta e solo, o Vergine Santa, nel tuo figlio Gesù. Per questo, Madre, come l’Apostolo Giovanni, noi vogliamo, prenderti nella nostra casa (cf. Gv 19,27), per imparare da Te a conformarci al tuo Figlio».
In ogni modo torniamo a san Luigi e, nel parlare della Consacrazione secondo la forma da lui presentata, possiamo schematizzare in questo modo:
a) la Consacrazione mariana si presenta come la perfetta rinnovazione dei voti, o promesse, del santo Battesimo e perciò non può considerarsi come qualcosa di secondario per il cristiano: «Ogni cristiano, prima del battesimo, era schiavo del demonio, perché a lui apparteneva. Nel battesimo, direttamente o per bocca del padrino o della madrina, egli ha poi rinunciato [...] e ha scelto Gesù Cristo come suo padrone e sovrano Signore, per dipendere da lui come uno schiavo d’amore. è ciò che si fa anche con questa forma di devozione: [...] si rinuncia al demonio, al mondo, al peccato e a se stessi e ci si dona interamente a Gesù Cristo per le mani di Maria. Anzi si fa pure qualcosa di più, poiché nel battesimo, di solito, si parla per bocca d’altri, cioè del padrino e della madrina e quindi ci si dà a Gesù Cristo per procura; qui invece ci si dona da se stessi, volontariamente e con conoscenza di causa»[3].
b) In sostanza «si tratta, in poche parole, di compiere tutte le proprie azioni per mezzo di Maria (cioè “non bisogna mai andare a Gesù, nostro Signore, se non per mezzo dell’intercessione di Maria e del suo credito presso di Lui, non pregandolo mai senza di Lei”[4]), con Maria (cioè “nel prendere la Madonna come modello perfetto delle nostre azioni”[5]), in Maria (cioè “abituarsi a poco a poco a raccogliersi dentro di sé per formarsi una piccola idea o immagine spirituale di Maria”[6]) e per Maria (“essendo schiava di questa augusta Regina, bisogna che l’anima non lavori più che per Lei, a suo vantaggio, per la sua gloria come fine prossimo e per la gloria di Dio come fine ultimo”[7]), per poterle compiere più perfettamente per mezzo di Gesù Cristo, con Gesù Cristo, in Gesù e per Gesù»[8].
c) Questa Consacrazione a Maria produce degli effetti meravigliosi[9] in colui che la compie. Ecco quanto insegna san Luigi: primo: conoscenza di se stessi, spirito di umiltà e confidenza in Dio e nella Vergine Santissima; secondo: la Santa Vergine ti farà parte della sua fede, che sulla terra è stata più grande della fede di tutti i patriarchi, i profeti, gli apostoli e i santi; terzo: questa Madre del bell’amore toglierà dal tuo cuore ogni scrupolo e timore servile disordinato: lo aprirà e dilaterà per correre sulla via dei Comandamenti del Figlio suo nella santa libertà dei figli di Dio e per introdurvi il puro amore; quarto: la Santa Vergine ti colmerà di una grande fiducia in Dio e in Lei; quinto: l’anima della Santa Vergine si comunicherà a te per rendere gloria al Signore; il suo spirito entrerà al posto del tuo per rallegrarsi in Dio, suo Salvatore; sesto: per mezzo di questa pratica, osservata molto fedelmente, darai più gloria a Gesù Cristo in meno tempo che non in molti anni con un’altra pratica, anche se più difficile. San Luigi enumera diverse ragioni ma la più determinante è la seguente: «La Vergine Santa, a causa della sua grande carità, accetta sicuramente di ricevere nelle sue mani verginali il dono delle nostre azioni e conferisce loro una bellezza e uno splendore meravigliosi, li offre poi Lei stessa a Gesù Cristo, il quale senza dubbio ne risulta più glorificato che se noi li offrissimo con le nostre mani colpevoli».
Ci rendiamo conto che si potrebbe andare avanti ancora per molto tempo per la ricchezza che questo argomento racchiude in sé ma dobbiamo fermarci. L’obiettivo, quello di una rapida presentazione della Consacrazione alla Vergine Maria, come tesoro prezioso che si trova aprendo lo scrigno della nostra Apparizione di La Salette, è raggiunto. Ma c’è ancora un ultimo tesoro – e ben prezioso! – da scoprire...
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Note
[1] Si può dire che è precisamente questo il fondamento scritturistico più forte, più evidente della teologia della Consacrazione mariana. Non è un caso, infatti, se Giovanni Paolo II, il Papa del Totus Tuus, ha prediletto questo riferimento evangelico più di tutti gli altri. È stato il testo che ha commentato con maggiore abbondanza e maggior trasporto. Questo Pontefice è stato davvero, per eccellenza, uno di coloro che meglio hanno scoperto quel Segreto di Maria di cui parla il Montfort annunciandolo poi a tutto il mondo cattolico perché ciascun battezzato lo facesse suo. Tra i suoi meravigliosi discorsi a proposito, ecco un esempio tra tanti: «Desidero che tutto il popolo, con voce unanime, possa dire alla Vergine Maria, come le dico io: “Totus tuus”: Tutto tuo sono, o Maria! La Vergine di Nazareth, la piena di grazia che si consacrò interamente alla volontà del Padre, ci esorta a vivere in unione con Lei e a iniettare le sue virtù e la sua fedeltà a Cristo in piena sintonia con il Vangelo, seguendo i suoi passi e meditando le sue parole, per renderle carne e vita nel mondo di oggi. In tal modo Dio continuerà a penetrare profondamente nella storia degli uomini come fece mediante l’incarnazione del Verbo, per opera dello Spirito Santo, con la cooperazione di Maria» (Giovanni Paolo II, Insegnamenti, Saluto e benedizione alla città di Conception – Cile).
[2] L. Pompei, La Consacrazione a Maria, pp. 12-13.
[3] San Luigi M. Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, n. 126.
[4] Idem, Il Segreto di Maria, n. 48.
[5] Ivi, n. 45.
[6] Ivi, n. 47.
[7] Ivi, n. 49.
[8] Idem, Trattato della vera devozione a Maria, n. 257.
[9] Il Santo francese ne parla nella sezione del Trattato che va dal n. 213 al n. 225.