di P. Stefano M. Manelli, FI
CME, Frigento (AV)
Possiamo dire subito, in termini più semplici, che la Mariologia nella storia della Salvezza vuole presentare il Mistero di Maria Santissima nella sua azione salvifica dell’umanità redenta, lungo lo svolgersi della storia nei millenni di vita sul pianeta-Terra.
Il Mistero di Maria Santissima, infatti, in forza della sua eterna predestinazione «uno eodemque decreto» con il Mistero del Verbo Incarnato (vedere la bolla dogmatica Ineffabilis Deus), fa parte costitutiva, secondo la Scuola francescana scotista, del disegno d’amore di Dio Unitrino a riguardo della Creazione, dell’Incarnazione, della Redenzione e della Glorificazione.
Il presente testo della Mariologia nella storia della Salvezza, di fatto, vuole sforzarsi di cogliere e di illustrare la “presenza” costante del Mistero di Maria destinato a camminare e ad operare sul pianeta-Terra, nella storia dell’umanità redenta, di secolo in secolo, di millennio in millennio, fino all’escaton di tutti i tempi.
Il presente testo della Mariologia nella storia della Salvezza, perciò, non vuole essere un testo esclusivo né di Mariologia, né di Storia. Esso vuole, in certo modo, fare una sintesi dell’una e dell’altra, colte nella loro concreta “fattualità” sia mariologica che storica.
Sono già numerosi, infatti, i testi, più lunghi o più brevi, di Storia della Mariologia, così come sono ben numerosi i trattati di Mariologia Dogmatica o di Teologia Mariana, antichi e recenti, presenti negli Studi Teologici. Si può e si deve sempre ricorrere a questi studi per una conoscenza più completa e approfondita in quegli specifici campi e settori di studio.
Il presente studio, invece, vuole avere uno sguardo di ricerca più vasta e armonica tra la presenza e l’azione del Mistero di Maria in rapporto alla vita di Fede nella Chiesa e nel mondo, secondo la concreta attualizzazione in avanti, sul fondamento della Rivelazione biblica: attualizzazione concreta dei Dogmi mariani e degli studi mariologici che s’intrecciano con la vicenda storica della Chiesa e del mondo, e che, sappiamo bene, si presenta legata ad alti e bassi, a crisi e riprese, a progressi e regressi, in base alle vicissitudini e agli uomini che di tempo in tempo si avvicendano sul quadrante della storia, nella vita della Chiesa e del mondo.
Possiamo tutti leggere una frase molto significativa della Redemptoris Mater del beato Papa Giovanni Paolo II che afferma con decisione la «presenza attiva ed esemplare» (n. 1) della Madonna nella vita della Chiesa e nella vita cristiana, con l’esortazione premurosa, quindi, a studiare e ad approfondire «la natura della molteplice presenza della Vergine nella vita della Chiesa» (vedi L’Osservatore Romano, 12/13, 1988, p. 4).
Qui si tratta, allora, di arrivare a capire noi tutti, studiando e meditando, che non dobbiamo vivere soltanto “alla luce” del Mistero di Maria Santissima, nostra Divina Madre, ma ancora più vivere “alla presenza”, fra noi, di questa Santissima Madre nostra, della quale vorremmo che si potesse ripetere, anche per il nostro tempo, l’esclamazione ispirata ed entusiasta di san Bernardo che poteva affermare: «Tutto il mondo risplende per la presenza di Maria»!
Con questa speranza viva e vibrante si vuole anche contrastare e porre finalmente la parola “fine” alle crisi antimariane degli ultimi cinquant’anni di vita della Chiesa, che, di fatto, ha subìto una amarissima «epoca glaciale mariana» (G. Söll), ma che al presente si anima più che mai della sospirata e vicina attesa del “Trionfo del Cuore Immacolato di Maria”.