MARIA SS.
Il “Fiat” corredentivo dell’Immacolata Madre di Dio
dal Numero 12 del 23 marzo 2025
di Suor Ostia del Cuore Immacolato
Il “Fiat” che pronunciò la Madonna all’Annunciazione non fu solo per l’Incarnazione del Verbo, ma anche per tutta la Redenzione, ben sapendo che essa si sarebbe svolta nel continuo sacrificio di Lei e del suo amato Figlio. Ella già allora iniziò la sua missione di Corredentrice.
Fin dall’antichità – con l’autorità perfino di sant’Agostino –, la Chiesa ha tradizionalmente associato il giorno dell’Annunciazione al 25 marzo. Questo giorno cade sempre durante la Quaresima ma tale coincidenza non è un semplice caso poiché con l’Incarnazione del Verbo è iniziata l’opera della nostra salvezza, della nostra Redenzione. «A Lei, come alla propria sposa, il Padre affida il Figlio, il Figlio discende nel Suo grembo verginale, divenendo figlio di Lei [...] frutto dell’amore di Dio e dell’Immacolata». Il Verbo si è fatto carne nell’Immacolata, scegliendo tale creatura che l’Angelo stesso definisce «Piena di grazia» (Lc 1,28) – Piena d’amore –, Colei che dal suo primo esistere fu sempre totalmente con e di Dio, in un crescendo di grazia che faceva fremere tutto il Cielo nell’attesa del grande evento dell’Incarnazione. Se il Fiat di Maria Santissima segna l’inizio della maternità corredentiva, il tempo che precede questo momento decisivo è un tempo preziosissimo di preparazione, di intensa preghiera e sollecitudine. L’Immacolata desiderava, sollecitava e bramava il grande evento dell’Incarnazione redentrice. Il suo sguardo puro e umilissimo era terreno fertile che attirava la divina Provvidenza con tutte quelle grazie abituali e attuali che, nella loro abbondanza, potevano «contribuire a che il “fiat” fosse pronunciato con la maggiore consapevolezza e generosità e col massimo merito». Tutto in Lei è sempre avvenuto in modo interiore, nascosto, ma intensissimo. Nella sua umiltà estrema non pensava certo di essere Lei la prescelta a tale evento, ma quando l’Angelo le espresse la volontà divina nei suoi confronti, tutta la consapevolezza di ciò che avrebbe comportato il suo assenso fu motivo di altissima responsabilità e conoscenza soprannaturale delle sue conseguenze. Diciamo questo per sfatare le tante dicerie che Ella non fosse consapevole in quel momento. Il suo “Fiat”, invece, è così importante da cambiare la storia, sconfiggere il demonio e riparare perfino la disobbedienza fatta da Eva nel paradiso terrestre. San Giovanni Paolo II guardando al suo “Fiat” lo vede come un «aderendo con tutto il suo essere al disegno del Padre, al fatto storico-salvifico della morte di Cristo». Il servo di Dio Pier Carlo Landucci precisa che «in realtà, il “fiat” di Maria significava accettare di diventare la madre del figlio destinato al supremo strazio della Passione, e quindi in definitiva, in terra, la madre del figlio più addolorato, ossia la madre più addolorata. La Vergine dovette pronunciare quel “fiat” con supremo straziante eroismo». Un eroismo che dava inizio alla sua maternità corredentiva – di intensa collaborazione all’operare della Redenzione – e che trova il suo compimento supremo sul Calvario. Questo inserirsi dell’Annunciazione nel cuore della Quaresima ci porta dunque a contemplarla nel momento supremo, quando unisce il suo “Fiat” a quello del Figlio morente sulla Croce, quando il Redentore la consegna all’umanità come Madre. L’Annunciazione ci porta in spirito al compimento della Quaresima, al momento supremo del Triduo Sacro, quando la nostra Madre Corredentrice, ai piedi della Croce, «stava al lato del Crocifisso soffrendo profondamente con il suo Unigenito; si associò con spirito materno al suo sacrificio; acconsentì con amore alla sua immolazione; lo offrì e offrì se stessa al Padre». Con dom Guéranger esultiamo dunque per il trionfo del “Fiat” della nostra Madre Corredentrice, poiché: «Non vi fu mai sconfitta più umiliante e completa di quella di Satana in questo giorno. Il piede della donna, che gli offrì una sì facile vittoria, grava con tutto il suo peso sulla superba testa che gli schiaccia... In premio di sì glorioso trionfo, una donna d’ora innanzi regnerà, non solo sugli angeli ribelli, ma su tutto il genere umano, anzi su tutti i cori degli spiriti celesti. Dall’eccelso suo trono, Maria madre di Dio domina sopra l’intera creazione».
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