RELIGIONE
Degni più del Cielo che della terra
dal Numero 05 del 2 febbraio 2025
di Marco e Caterina Vinciguerra
Presentiamo alcuni profili di coniugi santi, in un tempo come il nostro in cui il matrimonio è molto attaccato. Queste figure, come i coniugi Martin, ci dimostrano che la santità nel matrimonio è possibile se si saprà guardare come modello alla Santa Famiglia di Nazareth.
La santità è un percorso individuale, lo sappiamo, ma qualche volta è una strada da percorrere insieme. È questo il caso delle vere famiglie cristiane, piccole chiese domestiche in cui si esercitano le virtù evangeliche e in cui l’obiettivo primario dei genitori è quello di crescere nella fede i figli; una fede così forte che li possa sostenere e guidare in ogni momento della vita. Diceva Papa Paolo VI che «il mondo non ha bisogno di maestri ma di testimoni»: il padre e la madre, dunque, se sapranno essere i primi testimoni per i figli – ma testimoni convinti e credibili – e se sapranno educare i figli con amore e rispetto senza condizionamenti, in piena libertà e verità, allora vedranno che i figli impareranno ad ascoltare la voce del Signore in ogni avvenimento della loro vita e potranno costruire un’intima relazione con Lui per arrivare anche ad una piena realizzazione umana. Nella storia della Chiesa sono moltissimi gli esempi di coniugi che hanno costituito famiglie sante, dagli albori del Cristianesimo, quando ancora erano in vigore le persecuzioni, fino ai tempi attuali. Se prendiamo come riferimento i tempi più recenti possiamo ricordare i genitori di santa Teresina di Lisieux, Ludovico Martin e Maria Azelia Guerin, canonizzati il 18 marzo del 2015 da Papa Francesco. Essi ebbero nove figli, sette femmine e due maschi, ma quattro di essi morirono in tenera età. Ad ogni nascita i coniugi Martin offrivano il figlio a Dio e chiedevano a Lui che il figlio potesse diventare un vero cristiano. Per questo, saranno loro stessi ad introdurre i figli alla conoscenza dottrinale ed affettiva verso il Signore, ad insegnare loro le prime preghiere e a curare personalmente la preparazione ai sacramenti. Nella vita dei coniugi Martin ogni comportamento tra di loro, ma anche verso gli anziani infermi e verso i figli, era vissuto in un’ottica di fede semplice, fatta di affidamento a Dio, di preghiera vissuta in tutta la giornata, di partecipazione alla Messa quotidiana e alle catechesi domenicali, alle attività caritative e alle offerte spirituali per la conversione di quanti sapevano lontani dalla fede. Questa pratica di vita divenne, in modo naturale, esempio per i figli che impararono semplicemente guardando operare i genitori: «Per imparare a pregare, mi bastava guardare papà, la sua era una preghiera di un Santo», diceva santa Teresina del Bambino Gesù riferendosi al suo papà Ludovico Martin. Dolori e contrarietà sono stati il pane quotidiano dei coniugi Martin come lo sono anche di tutte le famiglie di oggi, ma ciò nonostante i loro figli impararono dai genitori nella propria casa i valori della fedeltà, dell’onestà e del sacrificio, questo perché i coniugi Martin hanno saputo conciliare tenerezza e rigore, allegria e austerità, autorevolezza e dolcezza, trasformando così la famiglia in un focolare “luminoso e allegro” come diceva anche san Josemaría Escrivá. Ma in che modo e da che parte si comincia? Con piccoli gesti e atteggiamenti di cui è piena la giornata di tutte le famiglie: la serenità nell’affrontare i piccoli problemi come le grandi difficoltà, la tendenza a sorridere nonostante i dispiaceri e le preoccupazioni, l’impegno dei genitori nell’ascoltare i figli e dei coniugi ad ascoltarsi tra di loro, la continua lotta per estirpare l’orgoglio, facendo tutto con lo sguardo rivolto verso il Cielo e con un sincero spirito soprannaturale. Il vero modello di tutte le famiglie cristiane non può che essere la Santa Famiglia di Nazareth in cui Gesù, san Giuseppe e Maria Santissima conducevano una vita semplice e apparentemente ordinaria: la Madonna ebbe il compito di crescere il divino Bambino con tutte le premure di una madre normale, ma con la grande responsabilità nel cuore per la missione che le era stata affidata da Dio; san Giuseppe, padre putativo di Gesù, ebbe il compito di custodire Gesù e Maria Santissima; Gesù, il Figlio di Dio, visse nel nascondimento della sua famiglia terrena per trent’anni, ubbidiente a sua madre e a suo padre e aiutando il padre nel lavoro, grande esempio di umiltà. La Famiglia di Nazareth sia modello e protezione per le famiglie cristiane di oggi!
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