L’Avvento è il tempo della preparazione all’arrivo del Salvatore. Se lo accoglieremo nella sua venuta in spirito e potenza saremo pronti ad accoglierlo anche quando verrà da Giudice, al momento del Giudizio universale e particolare. Come disporsi allora?
Il mese di dicembre la Chiesa lo dedica in special modo alla preparazione al giorno del Santo Natale nel quale ricordiamo che il nostro Salvatore si è rivelato sotto la forma di un dolcissimo e indifeso bambino per mezzo della sua creatura prediletta: la Vergine Maria, la Mamma di Gesù e Madre Nostra, sempre vergine e senza alcun’ombra di peccato. In preparazione alla celebrazione del Santo Natale, la Chiesa prepara i fedeli durante il periodo d’Avvento, dal latino Adventus, che significa “venuta”. I fedeli devono, in particolar modo, penetrare nella profondità del mistero di questa “venuta”, che è uno e triplice. Uno perché è sempre il Figlio di Dio ad arrivare, triplice perché viene in tre modi e momenti diversi. San Bernardo spiega chiaramente, nel suo quinto sermone sull’Avvento, che «nella prima venuta, egli viene nella carne e nell’infermità; nella seconda viene in spirito e in potenza; nella terza viene in gloria e in maestà». Come prima venuta si intende la nascita di Gesù nella povera stalla di Betlemme, avvenuta duemila anni fa. La seconda venuta è tutt’ora in atto, poiché Egli stesso ha detto che “se lo amiamo, verrà a noi e stabilirà in noi la sua dimora”, ovvero vivere la vita di grazia per raggiungere la perfezione cristiana. La terza venuta è sicurissima che avrà luogo, ma è incertissima riguardo al quando, poiché la morte viene indistintamente per tutti.
Da questa triplice suddivisione conosciamo che viviamo in questa seconda venuta dove, ogni anno, la Chiesa celebra una nuova nascita del Figlio di Dio venuto per liberare la società dei fedeli da quel giogo di servitù che il diavolo vorrebbe addossarci. Invano il Figlio di Dio sarebbe venuto venti secoli fa per visitare e salvare il genere umano se non ritornasse per ciascuno di noi a formare quella vita soprannaturale che può aver origine solo dal suo divino Spirito. Proprio nella solennità del Santo Natale, la liturgia della Chiesa sollecita in noi questa amorosa e invisibile venuta per assimilarci sempre più alla venuta del Redentore nella carne. Questa preparazione deve interessare ognuno di noi, pietre vive che componiamo la Chiesa di Cristo, suo divino Sposo. Dunque, essendo tutti i cristiani in questo Corpo mistico (la Chiesa), dobbiamo sforzarci, in questo periodo di attesa, di entrare in quegli stessi sentimenti di preparazione che la Chiesa vive. Il mezzo primario per compiere ciò è avviarsi ad una più intensa preghiera: la partecipazione della Santa Messa (se possibile ogni giorno), la preghiera del santo Rosario (tutti e quattro i misteri), la meditazione di libri spirituali sul mistero del Natale. Se noi siamo ben disposti alla divina grazia, il Salvatore verrà in ciascuno di noi per far sì che noi non viviamo più della nostra vita, ma della sua. Infatti, il fine del Cristianesimo non è forse quello di divinizzare l’uomo attraverso Gesù Cristo? Questa è la volontà di Dio: la nostra santificazione. Nelle quattro settimane d’Avvento noi dobbiamo prepararci a ricevere il Bambino Gesù nella nostra anima, come si pulirebbe la propria casa quando devono arrivare gli ospiti: ci si munisce di tutti gli strumenti necessari per tergere da ogni sporcizia la propria abitazione. Così sia anche per la nostra anima; muniamoci degli strumenti che la Santa Chiesa ci offre come la Confessione sacramentale, importantissima per mantenerci sempre aperti alla grazia divina che, in particolar modo, questo mese donerà. Non sciupiamo questa opportunità di conversione; non chiudiamo il cuore a quel bambino che pianse per nostro amore in mezzo al freddo e alla solitudine. Ricordiamoci che Dio «non vuole la morte del peccatore, ma vuole che si converta e viva» (Ez 18,31). Questa seconda venuta è venuta di misericordia, la terza inevitabilmente sarà di giustizia. Da tutto ciò, concludiamo che l’Avvento è il tempo dove dobbiamo diventare dei san Giovanni Battista, ovvero preparare la via del Signore, la via della nostra anima, attraverso la quale entrerà il dolce Bambino Gesù.