Leggiamo nei santi Vangeli la conversione di vari peccatori o posseduti che dopo la conversione o guarigione hanno voluto seguire Gesù, rimanere con Lui. Ricordiamo la conversione di Maria di Magdala, di Levi il pubblicano che diventò san Matteo apostolo ed evangelista. Così Nostro Signore svolgeva la sua opera redentiva, richiamando a vita nuova quelle anime che erano una volta seppellite nell’ignoranza e nel peccato.
Osserviamo la stessa cosa a San Giovanni Rotondo attorno a padre Pio, umile frate cappuccino che non predicava come il divin Maestro per le vie della città o come il Serafico Padre san Francesco, ma nel silenzio del suo confessionale attraeva misteriosamente migliaia di persone che dopo pochi minuti di confessione cambiavano radicalmente vita: abbandonavano la vita di peccato che conducevano per abbracciare una vita tutta di grazia.
Considerando tutte queste conversioni ci si potrebbe chiedere se si tratti davvero di qualcosa di durevole o soltanto di conversioni “a fuoco di paglia” che durano quanto il fervore del momento e destinate a svanire con le prime difficoltà. Secondo la testimonianza di alcune persone e degli stessi penitenti, tra cui persone di fama mondiale, sono state conversioni che durate fino alla morte: si sono convertiti, hanno rinunciato alla vita di peccato e hanno fatto santi propositi durati tutto il restante della loro vita. Ecco quanto racconta un figlio spirituale di Padova dopo esser stato cacciato varie volte da padre Pio: «Anche al secondo viaggio, mi cacciò dal confessionale senza darmi l’assoluzione. E allora provai grande dolore, piangevo disperato per la desolazione. Ma quel rigore, quella intransigenza mi fecero capire l’importanza della confessione, l’importanza della vita spirituale, di non fare il male, e fu quel rigore che cambiò la mia esistenza. Quando per la terza volta mi recai al confessionale di Padre Pio, e questa volta ricevetti finalmente l’assoluzione , ero talmente cambiato e da allora non ripresi più a comportarmi come avevo fatto negli anni precedenti» . Ciò si spiega con il fatto che padre Pio non attraeva a sé quelle anime, non era lui il centro di queste conversioni, ma solo Gesù. Li conduceva a Dio, apriva loro gli occhi per contemplare la bontà di quel Dio che li ha creati e amati e che loro hanno invece offeso trasgredendo la sua Legge.
Padre Pio con le sue preghiere, soprattutto il santo Rosario, e con le penitenze otteneva loro la grazia di capire la caducità della vita presente e il valore della vita spirituale con cui incontriamo Dio. E così nasceva in quei cuori il desiderio dell’Eternità beata promessa ai “servi buoni e fedeli” (cf Mt 25,21).
Preghiamo anche noi padre Pio affinché ci ottenga la grazia della conversione quotidiana per poter vivere sempre nella grazia di Dio impegnandoci con l’aiuto della Madonna nella recita del santo Rosario.