RELIGIONE
Risorgere dalle rovine La Basilica di San Benedetto a Norcia
dal Numero 27 del 7 luglio 2024
di Giuseppe Fiore

In questi giorni celebriamo la memoria di san Benedetto, padre del monachesimo occidentale, il cui spirito pulsa ancora nella basilica di Norcia. Dopo il sisma del 2016, che sembrava averla distrutta per sempre, è risorta dalle macerie come segno di speranza per un mondo che ha dimenticato Dio.

Nella bella regione umbra d’Italia, nella provincia di Perugia, si erge una città che è tutta un monumento alla memoria del grande san Benedetto: Norcia. Ogni cosa, in questo luogo, è un richiamo al padre del monachesimo occidentale del V-VI secolo, insieme all’inseparabile figura di santa Scolastica, sua sorella gemella, che qui vi nacquero.

Punto focale del centro storico di Norcia è la Basilica di San Benedetto, fronteggiante la piazza che porta lo stesso nome.

Secondo la tradizione, la basilica venne eretta tra il 1290 e il 1338 su quelle che erano le rovine dell’antica cripta sorta, a sua volta, sulla casa natale dei due Santi. Tra varie scosse sismiche, a partire dal 1703, la basilica ha subito non pochi cambiamenti e fu oggetto di particolari attenzioni per il recupero del suo assetto originale, oltre che di una speciale e attenta cura per poterla restaurare e riportare all’antico splendore. Dalla facciata a capanna, ornata di due ordini di lesene a forma di pilastri, si accede all’unica navata interna attraverso un portale ogivale a fasci di colonne, impreziosito di una lunetta con la Madonna, il Bambino e due angeli adoranti in scultura, sormontata da un rosone con i quattro Evangelisti.

All’interno della chiesa non potevano certo mancare le statue di san Benedetto e santa Scolastica, tra affreschi e pitture su tela del 1600 e 1700. Un coro di legno del 1515, inoltre, arricchisce il luogo di monastica sacralità, ricordando il canto corale dei monaci benedettini, la cui maggior parte della giornata è a questo dedicata.

Attraverso una scalinata si può giungere alla cripta in opus reticolatum, suddivisa in tre navate, di cui quella centrale viene indicata come il luogo della casa natale del Santo, e quella di sinistra, con un’absidiola appartenente ad un edificio pubblico romano del I secolo d.C., corrisponde al primitivo oratorio di san Benedetto.

Sulla fiancata esterna destra della basilica troviamo il cosiddetto “Portico delle Misure”, edificato dal Comune e dalle autorità ecclesiastiche nel 1570 e che veniva utilizzato come mercato coperto di cereali e dove sono ancora ben visibili nove “misure”. Queste altro non sono che recipienti in pietra, utilizzati come unità di misura per le merci, alcuni dei quali sono ancora provvisti delle “rasiere”, spatole metalliche agganciate al muro.

Il 30 ottobre 2016 la basilica ha subito un ulteriore e gravissimo danno a causa di una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5, i cui lavori di recupero e restauro si auspica terminino intorno al 2025.

Il monastero benedettino annesso alla basilica, rimasto vuoto a partire dal 1810, quando l’intera comunità venne soppressa in seguito alle leggi napoleoniche, dal 2009 è stato occupato provvidenzialmente da una fervente comunità di 15 monaci, provenienti perlopiù dagli Stati Uniti d’America, che si è riproposta di vivere la Regola del loro Fondatore proprio in questo luogo a lui strettamente legato. Così il monastero ha ripreso a fiorire, a beneficio di tutti i norcini, in particolare, che possono anche partecipare ogni giorno alle funzioni liturgiche dei monaci benedettini, come la Santa Messa in latino, i Vespri e la Compieta.

Questa sembra essere una ricchezza davvero incommensurabile per lo sviluppo spirituale del centro Italia, avente come uno dei punti fulcro e cardine l’abbazia di Norcia e ove, come cuore pulsante di vivida fede e amore, nell’osservanza più pura dell’antica Regola monastica benedettina, viene sparsa d’intorno la grazia delle preghiere e dei sacrifici. Una vita spesa per Dio solo viene a ricostruire e ad erigere un nuovo monumento d’orazione, sulle macerie di distruzione e dolore che sembravano aver seppellito per sempre lo spirito di san Benedetto, insieme alla sua basilica. Dalle rovine materiali e spirituali, private della presenza salutare di santi monaci e di chiese e monasteri adibiti al solo culto religioso, risorgono oggi la basilica e l’abbazia di san Benedetto da Norcia, luminosa speranza per un avvenire migliore, in una vita dedita a Dio, Padrone e Signore di un mondo alla deriva, che sembra averlo quasi dimenticato.

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