A 1.263 metri di altitudine, immerso nella natura e nel più profondo silenzio, si erge il santuario di Montevergine fatto costruire da san Guglielmo durante uno dei suoi lunghi viaggi. Egli, ispirato da Dio, volle dedicare questo santuario alla Madre di Dio, la Semprevergine.
San Guglielmo nacque a Vercelli nel 1085. Egli era un infaticabile pellegrino nato in un’epoca ove i lunghi e faticosi viaggi erano molto comuni. Anch’egli partì a soli 14 anni verso San Giacomo di Compostela, in Spagna. Il giovane Guglielmo lasciò i vestiti del nobile casato e si ricoprì di un umile mantello e a piedi nudi intraprese il suo viaggio che durò ben quattro anni, durante i quali era in continua unione con Dio e comunicava con gli uomini che incontrava accendendo in loro l’amore di Dio, quell’amore del quale la sua anima era ripiena. La sua vita era tutta dedita a Dio, all’umiltà e alla rinuncia della carne, a quella rinuncia necessaria per favorire l’ascesa spirituale. Il suo corpo e la sua anima erano consacrati al Signore. Non permetteva che nulla di terreno, di carnale, di peccaminoso macchiasse la sua candida anima verginale. Faceva digiuni e penitenze, portando anche dei cilici per domare la carne e la concupiscenza che fanno guerra all’anima. Dormiva poco e sulla nuda terra, dedicando gran parte della notte alla preghiera.
Ritornato in Italia, decise di partire per la Palestina. Intraprese il lungo viaggio verso la terra d’Oriente, ma presso Oria fu assalito da alcuni ladri, i quali lo ridussero in fin di vita. Il sogno di raggiungere la Terra Santa svanì piano piano e lungo il periodo di convalescenza, confidandosi con san Giovanni da Matera, comprese che la volontà di Dio era di rimanere in Italia per il bene di molte anime. Ebbe la conferma di ciò dal Signore stesso che pochi giorni dopo gli apparve in visione predicendogli la fondazione della Congregazione verginiana. Docile alla voce del Signore, Guglielmo si fece eremita e cominciò a percorrere l’Italia meridionale cercando un luogo adatto per la sua vita solitaria e meditativa. Si fermò nelle zone dell’Irpinia, ove, ispirato da Dio, volle costruire una chiesa a Montevergine, una frazione di Mercogliano, in provincia di Avellino, dedicandola alla Madonna, Madre di Dio e Semprevergine. Questo magnifico santuario, che si erge sul monte Partenio a 1.263 metri di altitudine, circondato dalla natura e immerso nel più profondo silenzio, in quel silenzio che è richiamo alla contemplazione, al raccoglimento, all’unione profonda dell’anima con Dio, deve la sua origine proprio alla devozione che san Guglielmo e i suoi discepoli nutrivano per la Madonna. Questi dedicò sia la chiesa sia il primo cenobio di Montevergine alla Madonna.
Nel corso degli anni, poi, sorsero altri monasteri che dipendevano dall’abbazia del monte Partenio e nel 1126 si diede vita alla Congregazione verginiana. San Guglielmo morì a Goleto, in Irpinia, il 24 giugno 1142.
Da molti secoli, pellegrini da tutto il mondo si recano a far visita all’icona della Madonna di Montevergine, soprattutto in occasione delle feste mariane. Quest’icona rappresenta la Madonna seduta su di un trono, attorniato da angeli, con il Bambino Gesù tra le braccia, il quale è seduto sulle sue ginocchia e tiene sollevato con la manina il panneggio del manto della dolce Madre. Precedentemente, la testa della Madonna, come quella del Bambinello, era aureolata e incoronata da una splendida corona dorata. Nel 1799, però, un furto sacrilego privò la Madonna della corona.
Osservando l’immagine, risulta chiara la differenza tra il volto della Madonna e il volto di Gesù e quello degli angeli, poiché originariamente la Madonna di Montevergine era nata come ritratto della Vergine che successivamente venne completato e restaurato. Lo sguardo della Vergine è dolce, profondo e dona a coloro che lo contemplano un profondo senso di pace.
Chiediamo a san Guglielmo la grazia di accrescere in noi l’amore alla Vergine e alle anime, di vivere, come lui, una vita di unione con Dio, di preghiera, di lotta contro i vizi e le concupiscenze per raggiungere così le vette della santità, protetti e assistiti dalla Vergine Maria che ci illumina e ci dona pace e serenità lungo il faticoso pellegrinaggio terreno verso la Patria beata.