I FIORETTI
Come un giglio tra le spine: san Pio e la purezza
dal Numero 24 del 16 giugno 2024

Il legame di san Pio con la virtù della purezza è sempre stato molto stretto, sin dalla sua infanzia: si può ben definire il Santo del Gargano «santo di corpo e di spirito» (1Cor 7,34). Infatti, chi l’ha conosciuto può forse dimenticare il dono del profumo che emanava dalla sua persona, denso e penetrante, che richiamava la fragranza angelica e liliale della verginità consacrata?


C’è un episodio dell’infanzia di padre Pio che ci fa comprendere quanto importante fosse per lui la custodia di questa virtù e a quali prove sia stata da subito sottoposta. Il piccolo Francesco Forgione, quando era studente, divenne oggetto di invidia di alcuni suoi compagni di classe. Un giorno, uno di questi, scrisse, a suo nome, una finta dichiarazione d’amore diretta ad una bambina del luogo. Il biglietto era falso, chiaramente e il piccolo Forgione fu accusato ingiustamente. Conoscendo dunque la sua grande purezza e il forte senso di pudore, possiamo comprendere quanto grande dovette essere il rinnegamento da lui esercitato in questa vicenda, in quanto non disse nulla a sua discolpa.


Nell’Epistolario sono numerose le lettere, indirizzate a diversi destinatari, che ci mostrano l’importanza data da san Pio a questa virtù. In una di queste, san Pio scrive ai giovani novizi cappuccini inculcando l’amore alla verginità che è «amore santo e desiderabile per altrettante ragioni, per quante stelle sono nel firmamento, e senza del quale lo stato verginale è disprezzabile e falso» (Ep. IV, p. 440).
Non dobbiamo però pensare che san Pio abbia lasciato esortazioni sulla purezza solo per i religiosi; il Santo infatti ne indirizzò molteplici anche agli sposi, soprattutto a voce o nelle direzioni spirituali. Egli voleva che questi improntassero la loro vita sul modello della Sacra Famiglia: alla Madonna si doveva ispirare ogni mamma di famiglia e al castissimo san Giuseppe ogni papà.


A questo punto verrebbe quasi spontaneo chie­­dersi: per un grande santo come san Pio fu sempre facile la custodia della purezza? Assolutamente no: il demonio infatti lo tentava spesso e molto violentemente proprio su questa materia. Abbiamo delle testimonianze veramente impressionanti sull’acerba lotta condotta da san Pio per non cadere nelle tentazioni diaboliche: «Il demonio non può darsi requie […]. E ciò principalmente si sforza di ottenerlo a mezzo delle continue tentazioni contro la santa purità, che va suscitando nella mia immaginazione» (Ep. I, p. 196); e anche «questo spirito maligno cerca d’introdurmi nel cuore pensieri d’immondezza» (Ep. I, p. 219). 


Quanto scritto, dunque, ci può rincuorare: la custodia di questa virtù, infatti, è possibile solo a prezzo di una dura lotta, con la vigilanza, con la preghiera, soprattutto quella mariana, con i sacramenti e con la fuga da tutte le occasioni di pericolo. Viviamo in un mondo infangato, in cui la purezza è come “un giglio tra le spine”. Impariamo dunque da san Pio ad amare questa virtù nonostante la società ci voglia imporre il contrario, e a prendere come modello la Madonna, Santissima e Purissima per eccellenza, in ogni momento della nostra vita.   

di Giacomo Spadafora

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