La devozione al santo Rosario nacque in un periodo di confusione dottrinale, durante il quale fu uno scudo potente e un’arma efficace. Perché non intensificarla proprio oggi, in questi tempi in cui lo sfondo dottrinale e morale sembra ancor meno felice di allora?
Quando san Domenico fu ispirato a “marianizzare” la sua predicazione, la Francia era devastata dall’eresia degli albigesi. Questa setta ebbe grande diffusione e aveva come sua origine diversi principi derivanti dal manicheismo. La bontà e l’onnipotenza di Dio erano negate e si credeva facilmente in un principio cattivo, che spesso aveva il sopravvento per la sua “temuta” potenza malvagia. In altri termini, anche la gente semplice era soggiogata da tali false credenze e cadeva facilmente in questa brutta eresia. Di fondo, naturalmente, c’era una grande ignoranza della fede cattolica e la mancanza di chi annunciasse al popolo la bellezza e la verità della Rivelazione.
La devozione al santo Rosario nasce in questo contesto e ci piace sottolinearlo perché la situazione attuale non è molto diversa da quei tempi. Le eresie, la mancanza di fede e l’ignoranza della verità incombe in tutta l’Europa, un tempo tanto cristiana. Se ci pensiamo bene non è difficile capire come le varie apparizioni mariane (pensiamo alle principali quali Lourdes, Fatima, La Salette) abbiano raccomandato la corona come “segreto” di salvezza e di ritorno alla fede proprio in prospettiva dello spirito di apostasia che stiamo vivendo.
Tornando a san Domenico, ricordiamo che anche ai suoi tempi era attaccata non soltanto la morale cristiana, ma anche i grandi misteri della fede: la creazione come l’Incarnazione redentiva, la discesa dello Spirito Santo e, di conseguenza, la Vita eterna a cui tutti siamo chiamati. In quel “disastro” spirituale e morale il nostro Santo viaggiava attraverso i villaggi dominati dall’eresia, riuniva il popolo e predicava sui misteri della salvezza: Incarnazione, Redenzione, Vita eterna. Il metodo era molto elementare ma “condito” dallo “zucchero” dell’intervento della Mamma celeste.
Il grande teologo domenicano padre Réginald Garrigou-Lagrange racconta che «proprio allora la Santa Vergine fece conoscere a san Domenico un modo di predicazione fino allora sconosciuto, che essa gli affermò essere per l’avvenire una delle armi più potenti contro l’errore e le avversità. Arma utilissima, che fa sorridere l’incredulo, perché non capisce i misteri di Dio». La Madonna stessa insegnò il metodo per far “penetrare” nell’incredulo la dolcezza e la verità dei misteri della nostra fede. Infatti, san Domenico mise in pratica l’insegnamento della Madonna e «come Maria gli aveva ispirato, egli distingueva i diversi misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi, predicava alcuni istanti su ognuno di questi quindici misteri, e dopo la predica di ognuno, faceva recitare dieci Ave Maria». Fu questo il “segreto” del risveglio della fede!
Tale metodo di predicazione ebbe subito grande successo e diffusione. La sua semplicità ci appare disarmante davanti a tutti i metodi dotti e sofisticati che oggi si potrebbero intraprendere. Invece era proprio l’Ave Maria che aveva la funzione di far penetrare la verità, cancellando l’errore che fino a quel momento dominava le menti degli ascoltatori. Di fatto, uno dei primi grandi frutti di questo metodo fu la vittoria dei crociati a Muret contro gli albigesi: mentre Simone di Montfort era alla testa dei crociati e combatteva, san Domenico si era ritirato in una piccola chiesetta e implorava soccorso dalla Vergine e lo ottenne con la vittoria schiacciante sugli eretici.
Anche oggi, con il solo recitare il santo Rosario con attenzione e grande fede nei misteri, possiamo accendere il dono della fede in tante anime che magari attendono proprio la nostra intercessione presso la Santa Vergine per impetrare un dono così importante e poco domandato. Inoltre, se pensiamo all’arricchimento dei “misteri luminosi” (grazie a san Giovanni Paolo II), comprendiamo che questo “dolce metodo” insegnato e praticato da san Domenico può risvegliare la fede eucaristica in molte anime che l’hanno smarrita. L’efficacia del metodo sta nell’intervento stesso della Madonna, attraverso quelle dieci Ave Maria recitate con tanta fede e confidenza in Lei. Abbiamo a disposizione un “metodo di ritorno alla fede” che è attestato dai santi, dalle apparizioni mariane e dalla storia stessa: sta a noi metterlo in pratica a favore della nostra Europa tanto amata dalla Madonna, per il trionfo delle sue radici cattoliche mai sradicate nonostante tutte le contrarie e tempestose apparenze.