Rispettabili Padri, vi chiedo di sciogliermi un dubbio. Nella bolla dogmatica “Ineffabilis Deus” con cui si è proclamato il dogma dell’Immacolata Concezione è scritto tra le altre splendide cose: «Per natura più bella, più graziosa e più santa degli stessi cherubini e serafini e di tutte le schiere degli angeli; superiore a tutte le lodi del cielo e della terra». Sono rimasto stupito in particolare dell’espressione “per natura... più santa degli stessi cherubini, ecc.”. Presupposto che la Madonna ha una natura solo umana, e non anche divina; la mia domanda è: come si può dire che sia “per natura” (!) più santa degli angeli, che hanno una natura superiore? Confido nel vostro aiuto. Grazie! Rispettosi saluti, Fabrizio.
Caro Fabrizio, il passo a cui ti riferisci è effettivamente di difficile interpretazione. Rassicurando che la traduzione italiana citata corrisponde al testo originale latino, non dobbiamo dimenticare che il termine “natura” conta diversi significati, non tutti i quali sono da intendersi con rigore filosofico. Nel contesto filosofico-teologico il termine “natura” corrisponde grosso modo all’essenza ed è solitamente definita come “principio remoto di operazione degli enti”. Effettivamente la natura designa la specie a cui un determinato ente appartiene e quindi le operazioni e le azioni di cui è capace: pertanto l’uomo ha una natura umana – ed è capace perciò di operazioni umane – e l’angelo una natura angelica. La natura delimita i rispettivi enti a un certo grado di perfezione e di essere, permettendo loro di sviluppare una certa gamma di operazioni e non altre. Come spiegare però l’uso che se ne fa nella Bolla? Provando a ricercare le occorrenze del termine nel documento ci accorgiamo che perlopiù il termine è usato nel suo senso rigoroso, ma, oltre al passo che hai citato, in un altro si esalta la Vergine come “bella per natura”, in cui difficilmente il significato di “natura” sarebbe quello rigorosamente filosofico. In entrambi i casi sembrerebbe che questo “per natura” quasi equivalga a “per nascita/concezione” oppure “dalla sua nascita/concezione”, ovvero designi lo stato effettivo della Vergine Maria al momento della sua Immacolata Concezione. E come ben sappiamo questo stato non è quello della natura umana segnata dal peccato originale né quello della natura umana pura (senza grazia ma anche senza peccato), bensì quello della natura umana perfezionata e santificata dalla grazia. Ovvero nel passo citato non si sta dicendo che in forza della sua natura umana la Vergine Maria sarebbe più bella, più graziosa e più santa degli angeli. Infatti questa interpretazione sarebbe problematica almeno per due aspetti: innanzitutto perché, in forza della superiorità della natura angelica su quella umana, gli angeli per natura sono più belli e più graziosi di un essere umano, così come più intelligenti, più sapienti, più buoni, ecc. In secondo luogo sarebbe un non senso dire che in forza della natura umana la Madonna sarebbe più santa, in quanto la santità è determinata dalla grazia, la quale appunto si sovrappone alla natura umana – e anche a quella angelica – e non si confonde e identifica con essa. Dunque il passo citato sembrerebbe piuttosto voler dire che per il modo in cui Dio stesso l’ha concepita e portata all’esistenza – ovvero quella di una natura umana perfezionata da una pienezza di grazia ineffabile – Maria è sin dalla sua concezione superiore in tutto agli angeli e spiritualmente più perfetta. Questa perfetta santità di Maria si esprime talora anche dicendo che il grado di grazia e di santità della Madonna al momento della sua concezione fu superiore alla somma della grazia di tutti i santi e gli angeli del Cielo.