SPIRITUALITÀ
Piccola via | Fedeltà nelle piccole cose
dal Numero 37 del 1 ottobre 2023
di Aurora De Victoria /17

Niente è piccolo di quel che si fa per Dio, e niente può essere considerato lieve quando si tratta di offenderlo. Com’è importante essere fedeli e costanti nell’amarlo e servirlo!

Il Signore dice: «Chi violerà anche uno solo di questi comandamenti, anche minimi, sarà considerato minimo nel Regno dei cieli. Chi invece li avrà praticati e insegnati sarà considerato grande nel Regno dei cieli» (cf Mt 5,19).

Santa Teresa d’Avila afferma che non esistono peccati “piccoli” davanti a Dio. Con ciò ella non intende annullare la reale distinzione fra peccato mortale (o grave) e peccato veniale (o lieve), che esiste e non si discute, ma intende sensibilizzarci sulla bruttezza e meschinità del peccato, anche veniale. Ella dice che, quando c’è in questione l’offesa a Dio, è alquanto ardito considerarla cosa “lieve”, anche se si tratta di peccato veniale, perché comunque offende Dio, che è Maestà e Bontà infinita.

La nostra coscienza deve divenire più sensibile e delicata e dobbiamo giungere al punto in cui non commetteremmo non solo un peccato veniale ma persino una sola imperfezione volontaria, pur di non offendere Dio. Questo è un passaggio obbligatorio per tutti coloro che vogliono giungere alla santità (alla quale il Signore chiama tutti, per cui non dovrebbe restare un “optional” incompiuto!).

Ma qui non si tratta solo di peccato. La nostra fedeltà nell’abbracciare l’amore e il servizio di Dio dev’essere adamantina. Ormai dovremmo aver compreso che la “Piccola via” è una via di perfezione, fatta di eroismi, piccoli nel loro apparato esterno (ossia alla portata di tutti) eppure grandi, perché richiedono comunque tenacia e buona volontà, come tutte le opere importanti, quale è la nostra corrispondenza all’amore del Signore e la nostra santificazione.

Per questa via, se davvero vogliamo giungere alla meta, dobbiamo avere costanza, perseveranza, e tanta fedeltà nel corrispondere alle molteplici grazie del Cielo, all’aiuto divino immancabile in ogni tratto di questo percorso intrapreso per Lui. Sappiamo che una grazia attira l’altra e produce altra grazia; mentre un’incorrispondenza volontaria crea una piccola rottura e spesso rende più difficile e attenua la grazia per la corrispondenza successiva.

Dunque, dobbiamo essere molto fedeli, dobbiamo essere “amici fidati” di Dio. Spesso Egli ci mette alla prova per saggiare il nostro spirito. Siamo quindi sottoposti a oscurità, prove, aridità; ma Egli lo permette per «provare quali sono i soldati forti per vincere la sua battaglia» (san Giovanni della Croce).

«Oh, se l’anima riuscisse a capire che non si può giungere nel folto delle ricchezze e della sapienza di Dio – afferma ancora san Giovanni della Croce –, se non entrando dove più numerose sono le sofferenze di ogni genere riponendovi la sua consolazione e il suo desiderio! [...] Per entrare dentro alle ricchezze della sapienza divina la porta è la croce che è stretta; pochi desiderano oltrepassarla, mentre sono molti coloro che amano i diletti a cui si giunge per suo mezzo» (Cantico spirituale B, strofa 36, n. 13).

Cerchiamo di riflettere su queste parole di luce e aderiamo al profondo significato che esse esprimono, impegnandoci d’ora in avanti a non considerare niente di “poco conto” quando si tratta di venir meno ad un comando di Dio, a un impegno preso nei suoi confronti, o anche solo ad una buona ispirazione, sebbene ciò spesso si riveli per noi essere una croce, una “porta stretta” e angusta.

Del resto, “tutto è poco quel si che fa per il Signore”, mentre Egli ci promette grandi ricchezze in ricompensa di quel poco. Egli premierà generosamente la nostra fedeltà, che spesso comporterà grandi sacrifici. Ma noi abbiamo una Mamma in Cielo, eppure vicinissima a noi, la quale è Mediatrice di tutte le grazie, sempre pronta ad elargircene in abbondanza; vuole solo che gliele chiediamo.

Con la Mamma il cammino diviene più bello e facile. Come dice san Massimiliano: «Le difficoltà sono grandi, ma nell’Immacolata la speranza!».  

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