Nella vita spirituale si va avanti tra una caduta e l’altra. “Si va avanti” – si noti bene –, altrimenti si va indietro, secondo l’insegnamento classico dei maestri di spirito. «Si sa, infatti, che in questo cammino non andare avanti equivale a tornare indietro e non guadagnare è come perdere» (san Giovanni della Croce, Salita al Monte Carmelo, c. 11, n. 5). Il nostro compito, dunque, per evitare questa inerzia spirituale, consiste nel mettere in pratica l’insegnamento di Gesù: «Vegliate e pregate per non cadere in tentazione» (Mt 26,41). Ma di fatto la vita spirituale, oltre a difficoltà e imperfezioni, annovera anche cadute e peccati. Come fare allora, quando ci si trova in questa situazione?
La Madonna, quale Madre che ci ha partorito alla vita di grazia nel dolore e tra le lacrime sulla vetta del Calvario, trepida per noi suoi figli, soprattutto quando, mettendoci davanti a Dio, sentiamo talmente gravare sulle nostre spalle il peso dei nostri peccati da essere tentati di allontanarci da Lui. È l’arte del demonio: prima ci toglie il santo timor di Dio per farci peccare, e poi ci fa dubitare della misericordia divina onde, scoraggiati per la colpa commessa e timorosi del giudizio di Dio, non ritorniamo più al Padre. Eppure, come afferma san Pio da Pietrelcina, «l’insulto più grande che si possa fare a Dio è di non avere fiducia in Lui». Quindi il segreto è non perdere la fiducia in Dio, ma il mezzo affinché ciò avvenga può essere solo il ricorso alla Madonna.
In questi momenti di smarrimento è necessario fare nostro il consiglio di padre Pio: ricorrere alla Madonna, la Mamma celeste, la quale sa bene come presentarci al Padre, nonostante la nostra indegnità. Ella infatti – continua il nostro Santo – copre a tal punto le nostre colpe agli occhi di Dio da apparire quasi “bugiarda”, come ogni mamma che vuol nascondere uno sbaglio del figlio al papà, il quale invece chiede conto del suo operato. Questa affermazione – che sulle prime potrebbe apparire non solo audace ma anche errata – padre Pio la rivolse a un suo confratello, padre Pellegrino, che, persa la pazienza, aveva fatto una riprensione giusta, ma con estrema durezza, ad una povera ragazza. Il Santo, durante la Confessione, gli impose una penitenza singolare: «Vai dalla Madonna e ripeti: “Io avevo torto e quella povera figlia aveva ragione”». Ma il penitente all’udire queste parole si ribella, poiché – a suo dire – ripetere questo equivale ad affermare una cosa assurda, inesatta, falsa. Padre Pio, fattosi serio, con tono alto di voce gli risponde: «E la Madonna, quando vuol nascondere le nostre magagne agli occhi di Dio, non deve ricorrere, in un certo senso, alle bugie? Ti assicuro che Lei, per amor nostro, diventa la madre più bugiarda dell’universo. E le sue bugie davanti a Dio diventano le verità più sacrosante». Le “bugie” della Madonna altro non sono che delle scuse materne con cui Ella difende i suoi figli dinanzi alla giustizia di Dio, imputando ogni cosa alla loro debolezza e miseria. È la mamma che col suo amore copre gli errori dei figli, fino a prendersene lei stessa colpa e pena.
Questo episodio del Santo del Gargano ci fa balzare agli occhi due grandi verità: la Madonna scusa, maschera le nostre colpe agli occhi di Dio, purché noi ci comportiamo da figli, ricorrendo a Lei senza paura di svelarle i nostri difetti, ma anzi mostrandoglieli nella loro realtà – fosse anche la più miserevole –, così che Ella possa coprirli col manto del suo amore materno; dobbiamo usare misericordia verso il nostro prossimo, poiché Dio “rimette a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” e ci avverte che «con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi» (Mt 7,2). Accettare il perdono di Dio e perdonare il nostro prossimo sono realtà concatenate e inscindibili, le quali però presuppongono un profondo atto di umiltà da parte dell’uomo: riconoscere la propria colpa, tornare indietro – come il figliol prodigo –, ma... andando prima dalla Mamma celeste. È questo il segreto della vita spirituale: far di tutto per evitare il peccato e ogni possibile caduta, ma anche avere l’umiltà e il coraggio di rialzarsi qualora si cada, di riconoscersi colpevoli peccatori e di presentarsi come tali di fronte alla nostra Mamma del Cielo, la quale è Immacolata e perciò con le sue mani purissime laverà le nostre colpe, asciugherà le nostre lacrime, ci rialzerà nelle nostre cadute, rinsalderà la nostra speranza e infine ci condurrà all’eterna salvezza. Lei è disposta a tutto, anche a “mentire”, pur di ricondurci felici alla «casa del Padre» (Gv 14,2). Chi avrà paura di questa Madre? Come potrà il Padre non accogliere quel figlio che, non solo torna pentito, ma non torna neppure solo, ma accompagnato da un’avvocata e garante che è la Madre stessa di Dio?
Caro Lettore, qualsiasi cosa accada, che dipenda da te o no, di cui sei colpevole o no, ma il cui peso ti schiaccia impedendoti di poter cambiare la situazione e di tornare a correre libero nel tuo cammino di santificazione... ricorda che c’è ancora una speranza, una speranza che vale più di ogni tua certezza: “Vai dalla Madonna e ripeti: Io ho torto e gli altri hanno ragione”... Lascia quel peso a chi lo può sostenere, quella situazione a chi la può risolvere, quel difetto a chi lo può coprire. Non ti ribellare, non farne una questione di principio e di giustizia, poiché “se la nostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entreremo nel regno dei cieli” (cf Mt 5,20). Affida tutto nelle mani di questa “Mamma bugiarda” e a tua volta sii comprensivo col tuo prossimo. Fatto ciò, non dubitare della bontà di Dio, poiché, ci insegna ancora padre Pio, «la Madonna impone la pazienza anche a Dio e, quale Madre esemplare, gli fa mutare atteggiamento: dall’essere favorevole alle cose divine e giuste, lo porta ad essere favorevole alle esigenze degli uomini e qualche volta anche ai difetti degli uomini».
di Francesco Radesi, Il Settimanale di Padre Pio, N. 32/2023