Sono state finalmente riconosciute le virtù eroiche di suor Lucia di Fatima, apostola del Cuore Immacolato di Maria. È questo certamente un richiamo ad approfondire la missione affidale dal Cielo a beneficio dell’umanità.
Accogliamo con gioia la notizia della promulgazione del Decreto di venerabilità della serva di Dio Lúcia de Jesus e do Coração Immaculado, al secolo Lucia dos Santos, dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Per comprendere quale fu il ruolo di questa umile suora nel mondo, lo facciamo con le parole della stessa Santissima Vergine. Durante una delle apparizioni del 1917, la Madonna le disse: «Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi l’abbraccerà prometto la salvezza, e saranno amate da Dio queste anime, come fiori messi da me ad ornare il suo trono». Si tratta di poche, semplici parole, che tali resterebbero se non ci interrogassimo su quanto il messaggio della nostra amatissima Mamma coinvolga direttamente me, te, in prima persona. Ed invero, è proprio questo il punto nodale: chiedersi qual è la relazione tra la missione della venerabile suor Lucia e la nostra vita, poiché se Dio ha concesso agli uomini il dono di suor Lucia per un lungo periodo di tempo, una ragione c’è ed è quella di far conoscere e amare la nostra Mamma.
Il messaggio della Santissima Vergine fu dato alla Venerabile nel 1917, ma possiamo ritenere che abbia la sua validità ancora oggi e continuerà ad averla per gli anni futuri. Conoscere e amare la Madonna, infatti, non è solo un invito personale rivolto ai singoli uomini di questo tempo, ma un invito rivolto anche all’umanità futura; un invito alla storia dell’umanità del terzo millennio. Quello che noi stiamo vivendo deve connotarsi sempre di più come il tempo di Maria, il tempo dell’Immacolata e, pertanto, deve essere dedicato alla sua conoscenza e al consolidamento dell’amore per Lei.
Conoscenza e amore non sono concetti astratti, la nostra Mamma specifica che Dio «vuole stabilire nel mondo la devozione al [suo] Cuore Immacolato». Abbiamo, dunque, un’indicazione precisa. E poiché il vero devoto è chi imita colui al quale si tributa la devozione, ne consegue che il nostro cuore deve imitare quello di Maria, pensare come se fosse il suo; agire come se fosse il suo. Per arrivare a questo c’è tutto un itinerario spirituale da compiere, a cominciare dalla pratica dei primi cinque sabati del mese. Si tratta di una pia pratica richiesta dalla Madonna a suor Lucia nel corso di un’apparizione del 1925. Essa è la continuazione della pratica dei primi nove venerdì del mese al Cuore di Gesù in quanto le due forme di devozione sono legate dal medesimo fine: la salvezza delle anime.
«A chi l’abbraccerà [la devozione al Cuore Immacolato] prometto la salvezza». Comprendiamo la grandezza di quello che Gesù ci sta promettendo? Il dono della salvezza dell’anima è il più grande dono che si possa concedere agli uomini e Gesù vuole raggiungere tale obiettivo attraverso la Madonna, per opera della sua mediazione. D’altronde, per quale altro scopo agirebbe l’Immacolata se non per cooperare con il Figlio nell’opera di Redenzione dell’umanità? Per quale altra ragione chiederebbe la conversione dei peccatori? Oltretutto, qui notiamo tutta l’umiltà della Madonna nella cooperazione con il Figlio. Non è Lei, infatti, che si propone, ma è Gesù che vuole stabilire la devozione degli uomini al suo Cuore Immacolato ed è sempre Gesù che vuole la conversione dei peccatori attraverso il suo Cuore Immacolato. Quindi, possiamo ben concludere che la devozione al Cuore Immacolato di Maria è una devozione cristocentrica.
Dalla missione di suor Lucia scaturiscono benefici illimitati per la povera umanità peccatrice. Quali mirabili favori! Il più grande peccatore, se “abbraccia” con serietà questa devozione, è deposto dall’Immacolata presso il trono di Dio come se fosse un fiore. Tutto ciò evidenzia ancora una volta la funzione di Mediazione e di Corredenzione della Santissima Vergine e il Decreto di venerabilità di suor Lucia di Fatima si dovrebbe considerare anche come un riconoscimento implicito di queste due azioni vitali dell’Immacolata per la salvezza dell’umanità, al quale si dovrebbe aggiungere solo un riconoscimento ufficiale.
Non ci sono parole sufficienti per ringraziare Gesù per la missione affidata a suor Lucia, alla quale ella ha corrisposto con un’esemplare condotta di vita claustrale, fatta di penitenze, di preghiera. Ci auguriamo che la dichiarazione della sua venerabilità possa rendere anche noi più sensibili e compartecipi della stessa missione tutta a gloria di Maria.