Il teatro animalista non ha saputo ridimensionarsi neanche di fronte alla tragica vicenda di Andrea Papi. L’assurdità della deriva animalista ha già raggiunto lo scandalo, ed è il momento di levare i dissensi.
La famiglia di Andrea Papi, il runner di 26 anni morto per l’aggressione di un orso nei boschi sopra l’abitato di Caldes, ha annunciato l’intenzione di denunciare la provincia autonoma di Trento e lo Stato per aver reintrodotto gli orsi in Trentino. «Volevano il morto, ora ce l’hanno», ha detto Franca Ghirardi, madre del ragazzo. «Nessuno ci ha vietato di andare nel bosco, se un ragazzo che va a camminare sulla montagna sopra casa viene ucciso da un orso forse qualcuno delle responsabilità se le dovrà assumere». Il governatore trentino Maurizio Fugatti ha emanato l’ordinanza per l’abbattimento dell’orso, che ha aggredito ed ucciso il giovane. «La situazione è di immediato e gravissimo pericolo per l’incolumità e la sicurezza», ha scritto nell’ordinanza, affermando: «Non mi preoccupo del benessere degli animali e delle modalità di cattura, non mi preoccupo se i nostri organi dovessero sbagliare animale nel corso delle operazioni perché dobbiamo mettere in sicurezza le comunità». Mentre l’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa, difensore dei plantigradi, ha dichiarato: «La via dell’abbattimento è sempre quella sbagliata». Insorgono gli animalisti, secondo i quali si tratta soltanto di vendetta. Le associazioni animaliste e ambientaliste, come LAV, OIPAM, WWF si sono schierate subito contro e Legambiente ha chiesto al ministro dell’ambiente l’istituzione urgente di un tavolo di confronto con regioni, aree protette e associazioni: «Solo così si potrà evitare che si dia il via a una nuova caccia alle streghe che abbia per protagonista l’orso». Il governatore Maurizio Fugatti, però, ha firmato l’ordinanza di abbattimento anche di altri tre esemplari pericolosi, perché ce ne sono troppi, ormai a centinaia. Il progetto Life Ursus, finanziato da fondi europei tra il 1999 e 2002 reintrodusse dieci esemplari di orso in Trentino per evitarne l’estinzione.
Anche in questa occasione assistiamo al consueto teatro animalista al quale ormai siamo abituati: prima gli animali e poi l’uomo in un capovolgimento, anzi uno stravolgimento, di quelle che sono le leggi della natura e le gerarchie stabilite dalla retta ragione. E in questa logica si denuncia, ad esempio, il contadino che, per evitare l’aggressione di cinghiali sul proprio terreno, ha creato una gabbia-trappola per catturarli.
Ed ora ridiamoci un poco sopra: viene bloccato uno sfratto esecutivo di un’abitazione perché la gatta deve restare insieme al bambino, la famiglia ha presentato la relazione di un veterinario comportamentista secondo il quale il felino che vive con loro non poteva essere separato dal bambino. Secondo il veterinario la gatta ne avrebbe sofferto e ci sarebbe stata l’ipotesi del reato di maltrattamento di animali. Era la quinta volta che il proprietario dell’immobile tentava di sfrattare quella famiglia. Karl Otto Lagerfeld, noto per essere stato direttore creativo di “Fendi” e “Chanel”, deceduto all’età di 85 anni, nel suo testamento ha disposto che una percentuale del suo ingente patrimonio fosse lasciata alla propria gatta Choupette. Oggi si celebra pure la giornata mondiale del cane adottato. I principali obiettivi dell’iniziativa sono trovare una famiglia ai piccoli amici a quattro zampe che non ne hanno una, sensibilizzare la collettività al tema dell’adozione e contrastare il fenomeno dell’abbandono. L’evento è dedicato agli amici a quattro zampe meno fortunati.
Naturalmente di bambini abbandonati non se ne parla neppure e nessuno se ne preoccupa! Sui muri delle nostre città si leggono manifesti funebri: «Addio Sissi, ti abbiamo amata», è l’accorato saluto dedicato all’animale domestico dai suoi padroni. «Ci hai regalato 14 anni di amore e noi ti abbiamo amata tantissimo. Per noi non eri un cane, ma un componente della nostra famiglia. Abbiamo vissuto sempre insieme fino a quando ti sei spenta tra le mie braccia. Mi hai lasciato un vuoto immenso e incolmabile, mi consola averti abbracciata, baciata e stretta mentre mi salutavi. Sarai sempre il nostro angelo custode». Inconcepibile!!!
Ciascuno dovrebbe avere la libertà di dire e scrivere quello che pensa su questo vero e proprio scandalo ormai diffusissimo nel mondo occidentale. Non se ne può proprio più di questi animalisti, che vanno persino a scuola per imparare a comunicare con il loro fido. L’ENPA (Ente Nazionale Protezioni Animali) ha deciso di pubblicare un vademecum per cercare di rendere più facile la comprensione dei nostri amici a quattro zampe. Non basta più dargli da mangiare e portarlo a spasso, bisogna anche cercare di comprendere cosa ci comunica il nostro amico tramite i suoi messaggi silenziosi, per riuscire ad avere una buona relazione con lui. Se la coda è diritta oppure vibra potrebbe esprimere aggressività, se le orecchie sono tese all’indietro esprimono paura, se al contrario tendono in avanti esprimono rabbia...
In Spagna si proteggono cani e gatti in caso di divorzio. Gli animali domestici non sono più considerati oggetti con un proprietario, ma esseri senzienti: nei casi di divorzio i giudici dovranno quindi valutare il benessere degli animali prima che degli esseri umani, come già avviene in Francia e Portogallo; una simile riforma del codice civile farà aumentare gli affidamenti congiunti di cani e gatti.
Come si vede ci sarebbe da ridere se non fossimo nel bel mezzo di un vero e proprio tsunami che ci sta travolgendo con la nuova ideologia animalista e integralista che sta avanzando «in maniera tale da mettere a rischio la stessa valenza universale e intangibile della vita umana».
C’è una deriva animalista che a volte si fonde perfino col furore religioso: dalla censura allo spot di “Telefono Azzurro”, che aveva lanciato lo slogan “prima i bambini”, considerato offensivo da taluni animalisti arrabbiati, fino alla notizia della persecuzione, per mano degli integralisti indù, di un fotografo indiano che sta sfidando la cultura dominante della sua gente che conferisce valore sacro alle vacche proteggendole dagli abusi più di quanto faccia con le donne.
Non capiamo se per questa nuova ideologia animalista siano gli animali che devono salire al livello degli uomini o siano gli uomini che debbano abbassarsi al livello degli animali. Secondo la dottrina cattolica di sempre, in natura esiste una gerarchia che va dai minerali ai vegetali, agli animali e agli uomini e, per chi ci crede, agli angeli. La notizia della censura dello spot di “Telefono Azzurro”, che affermava una verità sacrosanta, la priorità nella tutela di bambini minori rispetto ai cani, ma anche le notizie inquietanti che arrivano dall’India, sulla repressione delle idee di tutela delle donne rispetto all’intangibilità delle mucche, sono campanelli d’allarme che vanno nella stessa direzione: il disprezzo della vita umana da parte di fanatismi animalisti o religiosi che in molti casi rappresentano le facce della stessa medaglia.
In India è stato calcolato che ogni 15 minuti viene violentata una donna, dai 6 ai 60 anni. Per gli indù uccidere una mucca è peggio che uccidere una donna.
Nello spot di “Telefono Azzurro”, di cui fu chiesto e ottenuto il ritiro, invece, in una casa in fiamme si sente un cane abbaiare mentre un uomo entra nell’appartamento divorato dal fuoco. Due bambini sul divano sono terrorizzati e con loro il cane, quello che ha abbaiato. L’uomo prende il cane in braccio e lo porta in salvo, lasciando i bambini al loro destino. “Telefono Azzurro” in occasione della 31esima Giornata universale dei diritti dell’infanzia (celebrata il 20 novembre) aveva lanciato l’hashtag #primaibambini, biasimando implicitamente chi si preoccupa degli animali e dimentica e trascura i cuccioli d’uomo. Ed era stato travolto dalle polemiche.