Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che lo Spirito Santo è «il principio di ogni azione vitale e veramente salvifica in ciascuna delle diverse membra del corpo [mistico di Cristo]» (n. 798), cioè in ogni cristiano. Per cui, affinché ogni uomo possa adempiere alla missione affidatagli da Dio, lo Spirito Santo distribuisce «a ciascuno i propri doni come piace a Lui» (1Cor 12,11) e ad alcuni dispensa grazie speciali, detti carismi, per renderli idonei a compiere il proprio ministero al fine di edificare il Corpo mistico di Cristo (cf LG 12). Alla luce di quanto appena detto, appare chiaro, allora, che la missione di portata mondiale che Dio aveva affidato al crocifisso del Gargano richiedeva da parte di Dio un’assistenza particolare, per cui in san Pio la presenza dello Spirito Santo era attiva e continua con una profusione abbondantissima di carismi che egli mise a pieno servizio della Chiesa e dei fratelli, tanto da essere definito un santo carismatico come pochi. Tutti coloro che lo avvicinavano o gli sono vissuti accanto hanno avuto la piena convinzione che Dio lo avesse arricchito di doni straordinari.
San Paolo nella sua prima lettera ai Corinzi ci dice che «vi sono diversità di carismi» (1Cor 12,4) e, ripercorrendo la vita e la missione di padre Pio alla luce dell’elenco che ne fa l’Apostolo, dobbiamo convenire che nel Santo cappuccino li ritroviamo quasi tutti in sovrabbondanza: il linguaggio della sapienza, il linguaggio della scienza, la fede, il dono di operare guarigioni, il potere dei miracoli, il dono della profezia, il dono di discernere gli spiriti, la varietà delle lingue, le bilocazioni, i profumi...
Intorno a padre Pio si sono ritrovati i più grandi personaggi della scienza, della medicina, della cultura, della politica che andavano a lui anche con problemi, idee da chiarire, domande impegnative all’altezza del loro livello, e tutti, pur provenendo da continenti, razze e psicologie diverse, trovavano in lui scienza, sapienza e risposta. Da dove aveva origine la sua sapienza? Egli stesso lo disse a un figlio spirituale: «Tutto so e tutto vedo in Colui che è in me e sopra di me».
E Colui che era in lui e sopra di lui gli aveva dato il dono della scrutazione dei cuori grazie al quale ne conosceva i segreti, i pensieri e gli affetti; vedeva lo spirito di chi lo avvicinava, sapeva leggere se era buono o cattivo, capiva se c’era volontà di cambiare o volontà fiacca... in altre parole, come egli stesso disse a una figlia spirituale, ti conosceva «dentro e fuori, come tu ti conosci il viso allo specchio» e di ciò si serviva per richiamare le anime alla conversione e per dirigerle spiritualmente.
Racconta padre Marcellino IasenzaNiro che un giovane di Padova si era avvicinato a padre Pio per una benedizione, ma il Padre guardandolo gli disse: «Togli dal portafoglio la tessera comunista assieme alle fotografie di quelle donnacce sporche che conservi gelosamente. Non ti vergogni con tali fotografie addosso?». Il giovane, tremante, annuì e padre Pio aggiunse: «E giacché hai intenzione di fare pulizia, adesso che torni a casa, lacera le altre cose invereconde che conservi nel cassetto del tavolo».
San Paolo, elencando i carismi elargiti dallo Spirito Santo, parla del dono della profezia, che è da intendersi come il dono di saper parlare sotto l’influsso dello Spirito Santo per l’edificazione della comunità, quindi di ammaestrare, esortare, consigliare e in particolare di conoscere il futuro contingente. Che padre Pio abbia avuto questo carisma è cosa talmente evidente che sarebbe incalcolabile il numero di persone pronte a testimoniarlo. È ben nota la profezia fatta dal Santo circa il pontificato di Paolo VI, annunciato all’allora arcivescovo di Milano ben due anni prima tramite il commendatore Galletti; previde la crisi economica e la svalutazione della moneta; parlò chiaramente dell’avvento del comunismo in Italia, precisando che non sarebbe stato lungo; sull’andamento sociale ha previsto che le generazioni future «non avranno lagrime per piangere gli errori dei padri» e che per la soppressione dei valori cristiani e umani sarebbe diventato «tutto tenebre»; aveva previsto molti elementi e particolari della situazione catastrofica che vive oggi l’umanità, tra cui l’ignominia dell’aborto.
Ma anche le singole anime che a lui si avvicinavano hanno sperimentato il suo spirito di profezia. Un giorno un figlio spirituale chiese al Padre una benedizione perché doveva partire per motivi di lavoro, il Padre guardandolo con volto serio gli ripeté per due volte: «Va’ piano!». Questi, che in genere era molto prudente nella guida, comprese l’avvertimento del Padre solo quando, entrato in un centro abitato – viaggiava a non più di 30 km/h –, all’improvviso un bambino correndo gli tagliò la strada. Frenando bruscamente riuscì a fermarsi ad appena mezzo metro dal bambino!
Padre Pio aveva anche il dono dei miracoli ed era egli stesso un miracolo vivente se si considera che nel suo corpo le leggi della natura e i comuni quadri fisiologici erano superati da fenomeni come ipertermia, inedia abituale, limitazione quasi totale del sonno, lacrime di sangue, levitazione, ecc. Quindi un miracolo che operava miracoli! Miracoli e guarigioni erano quasi all’ordine del giorno e la casistica è grande quanto il numero dei figli, sarebbe impossibile elencarli tutti. Al tocco della sua mano piagata o per la sua intercessione i tumori sparivano, i paralitici camminavano, gli occhi ritornavano a vedere, le membra risanavano e... le anime guarivano dalla tremenda malattia del peccato. Un giorno ad un uomo che gli chiedeva preghiere perché soffriva terribili dolori allo stomaco a causa di un’ulcera che i medici avevano deciso di operare, il Padre disse: «Eh, questi medici vogliono sempre tagliare! Ci penso io!», e gli diede tre colpetti sullo stomaco con la mano piagata. L’uomo, tornato a casa, non avvertì mai più quei violenti dolori, solo qualche leggero disturbo che il Padre gli lasciò per tenerlo desto e riconoscente verso Dio.
Cosa dire poi delle bilocazioni, della conoscenza di lingue non studiate, del profumo, dell’invisibilità? Un giorno, racconta padre Marcellino IasenzaNiro, un figlio spirituale disse a padre Pio di essere stato a Roma alla proclamazione liturgica della Regalità di Maria, e il Padre gli chiese: «Mi hai visto a Roma?». «No, Padre!», rispose l’uomo. E padre Pio gli disse: «Peggio per te che non hai occhio per saper vedere!».
Il Padre non conosceva né francese, né greco, né inglese, né tedesco eppure diversi stranieri si sono confessati con lui parlando la propria lingua, a volte anche in forma dialettale, senza alcun problema, e nell’Epistolario troviamo diverse lettere del Padre in un francese linguisticamente elegante. Innumerevoli, poi, sono coloro che hanno sentito un particolare profumo emanare dalla persona di padre Pio o dagli oggetti da lui toccati, tanto che un figlio spirituale attesta: «Qualche volta per sapere dove stava padre Pio bastava seguire la scia del profumo». Profumo che per alcuni significava la sua presenza, per altri il suo assenso, il suo conforto, per altri ancora era un avvertimento o un segno di protezione.
Padre Tarcisio da Cervinara racconta che un giorno aspettava il Santo, che si trovava nella sua cella, per accompagnarlo al confessionale; dopo mezz’ora di attesa seppe che il Padre era già in confessionale. Stupito di ciò poiché non l’aveva visto uscire dal refettorio, gli chiese spiegazione, e padre Pio gli rispose: «Ho camminato capa capa [sulle teste dei fedeli]».
Non basterebbero pagine e pagine per esaurire tutti i carismi di cui lo Spirito Santo arricchì padre Pio, e la prova che tutti venivano da Dio è stata: la sua obbedienza alla Chiesa, per la quale è stato pronto a interrompere ogni attività al comando dell’autorità ecclesiastica senza mai criticare; la sua umiltà: si sentiva un povero peccatore e attribuiva a Dio tutto ciò che di buono e santo faceva; la sua carità verso i fratelli: per essi ha speso tutto ciò che Dio gli ha donato. Padre Pio ci insegni a non sciupare questo grande dono di Dio: lo Spirito Santo!
di Suor M. Eucaristica Lopez, Il Settimanale di Padre Pio, N. 21/2023