Tra i moltissimi santi che nel corso dei secoli hanno visitato la celebre Basilica lauretana, gioiello posto al cuore dell’Italia cattolica, c’è anche santa Veronica Giuliani. Ma il suo non fu un pellegrinaggio ordinario. Ascoltiamo da lei come e cosa avvenne.
Non è certamente cosa ordinaria il poter rinnovare la propria Consacrazione all’Immacolata in un volo mistico che trascende il tempo e lo spazio. Ma per alcuni giganti della santità è possibile anche questo… Un esempio clamoroso ci viene dal caso singolarissimo di santa Veronica Giuliani, della quale il 9 luglio celebreremo la festa liturgica.
Da una pagina autografa della Santa, datata 10 dicembre 1714, festa della Madonna di Loreto, apprendiamo che questa Monaca tenuta per voto a una stretta clausura ricevette l’obbedienza dal Padre confessore di recarsi a visitare Maria Santissima a Loreto. Fa sorridere, qui, l’annotazione di santa Veronica che, ad un comando così insolito, sentì nel suo animo queste parole del demonio: «Ma non vedi che tu e il confessore siete matti!». In effetti il demonio, da astuto ragionatore, non poteva che cercare di mettere in questione la fede della Santa davanti a un’obbedienza tanto inconsueta. Ma dopo la santa Comunione ella ebbe la visione della Madonna che la sollecitò ad obbedire al confessore, dicendole: «Obbedisci e vieni con me»! La Madonna le fece fare un vero e proprio pellegrinaggio. Infatti, si recò prima a Perugia, poi a Santa Maria degli Angeli in Assisi. Visitata la Basilica della Porziuncola, da lei descritta poi dettagliatamente al confessore (e non l’aveva mai vista prima!), riprese il suo “volo” per trasferirsi nella grande Basilica di san Nicola da Tolentino. Anche questa chiesa venne poi descritta nei particolari. Da Tolentino, ripercorrendo l’itinerario che secondo la tradizione fu seguito dagli angeli che traslarono la santa Casa, “volò” infine a Loreto. L’espressione usata dalla Giuliani, per essere precisi, è: «Come di volo mi trovai a Loreto, nella Chiesa di Maria Santissima».
L’anno successivo, sempre in data 10 dicembre, santa Veronica vi tornerà, questa volta senza fare tappe intermedie. A questo punto, però, merita di essere riportato il racconto di colei che visse in prima persona un’esperienza così paradisiaca. Leggiamo dal Diario: «O Dio! Parevami di trovarmi in Paradiso, per la grande musica celeste che sentivo! In un tratto i miei angeli mi presentarono ai piedi di Maria, ed Ella, con faccia ridente e maestosa, mi disse: “Questa grazia l’hai per mezzo dell’obbedienza; ed è frutto dell’obbedienza ogni grazia che ti farò”… Ella mi fece segno di darmi in braccio il suo Figlio Santissimo e poi lo ritirava. In quell’atto non posso dire quello che questo cuore e quest’anima ebbe, con tutto che non avessi nelle mani Gesù, non essendo degna di questo… Rinnovai le proteste, feci la rinuncia al demonio ed a tutte le sue cose. Non voglio, né nell’anima, né nel corpo, niente, niente da lui. Così, anche ai piedi di Maria Santissima, parvemi farle un dono di quest’anima con le sue tre potenze, di questo corpo con i suoi sentimenti, e restai tutta, in tutto, donata a Maria» (1). In quel luogo tanto santo e benedetto, Veronica si consacra a Maria – come si intuisce dal testo – in modo così totale che le parole non sono in grado di spiegare. Si consacra alla Madonna, donandosi tutta, corpo e anima, al fine di restare «tutta, in tutto, donata a Maria».
La Giuliani ci svela che i suoi “accompagnatori”, i suoi “angeli”, la portarono proprio lì, ai piedi di Maria Santissima, davanti al suo volto ridente e maestoso. Un particolare, questo, che ci ricorda come la santa Casa sia un luogo abitualmente frequentato dagli “ospiti mistici e celesti”, dove risuona una “grande musica celeste”. Il “volo” di santa Veronica alla santa Casa fu fatto proprio per rinnovare la sua totale consacrazione alla Mamma Celeste. E nel suo secondo pellegrinaggio mistico nella santa Casetta, Veronica si sente esortare così dalla Madonna: «Sono la vera Madre di Dio; e per segno di ciò, adoro la Santissima Trinità, e voglio che ora anche tu rinnovi la tua figliolanza della Santissima Trinità. Sei figlia del Padre, sei sposa del Verbo Eterno, sei discepola dello Spirito Santo: un solo Dio Trino e Uno» (2). Questo episodio ci sprona a rivolgerci a Santa Veronica e ci invita a portarci in spirito, con i nostri angeli, nella santa Casetta lauretana, laddove si è compiuta l’Incarnazione del Verbo. Non c’è posto migliore per rinnovare la nostra consacrazione all’Immacolata Madre di Dio, rinnovando così le promesse del nostro Battesimo, la nostra Fede, la nostra figliolanza con la Santissima Trinità.
Note
Ivi, p. 957.