ATTUALITÀ
Animali tutelati come persone? Il Ddl avanza in Parlamento
dal Numero 43 del 21 novembre 2021
di Francesca Romana Poleggi

Siamo alla prima approvazione per un Disegno di legge volto a rafforzare la tutela di ambiente e animali intervenendo su alcuni articoli della Costituzione. Ma all’occhio attento le modifiche proposte appaiono inquietanti: viene tacitamente capovolto un altro principio base dell’ordine naturale.

Lo scorso ottobre la Camera ha approvato un disegno di legge di riforma costituzionale per introdurre nella nostra carta fondamentale un riferimento all’ambiente e agli animali. Il testo è stato già approvato in Senato. Ma per modificare la Costituzione occorre una doppia approvazione di entrambe le Camere a distanza non inferiore a tre mesi l’una dall’altra (art. 138 Cost.)

Completato l’iter (in seconda approvazione servirà la maggioranza di due terzi delle Camere), verrebbe modificato l’art. 9 che tutela il paesaggio, il patrimonio storico e artistico della Nazione. Si aggiungerebbe il seguente capoverso: «La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali». La tutela dell’ambiente già è presente nell’art. 117: ora si aggiunge la biodiversità e gli ecosistemi: non sono più “cose”, oggetti, ma sono “valori” costituzionalmente garantiti (come per esempio il lavoro).

Verrebbe poi modificato l’art. 41. Alla frase: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana», dopo “danno” si aggiunge «alla salute, all’ambiente».

Al secondo comma, «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali», si aggiunge alla fine «e ambientali».

Nota giustamente Tommaso Scandroglio su La Nuova Bussola Quotidiana che la tutela della salute e dell’ambiente è posta prima della tutela della dignità umana. «Ma in realtà dovrebbe essere l’opposto perché è il riferimento alla dignità della persona a costituire il paradigma che orienta il nostro agire morale. Un’azione è buona o malvagia a seconda che sia in accordo o disaccordo con la dignità umana, questo è il principio fondamentale della morale naturale. In tal senso io posso lecitamente arrecare un danno ambientale se è di vantaggio per la dignità personale. Ad esempio, sarebbe bene radere al suolo un intero bosco se è l’unico modo per salvare la vita di una persona».

Dal combinato di queste due norme rinnovate, le leggi del Parlamento dovranno quindi tutelare gli animali tanto quanto le persone. Un domani, perciò, potrebbe essere varata una legge che riconosca agli animali quella “capacità giuridica”, cioè la capacità di avere diritti e doveri, che finora appartiene solo agli esseri umani (art. 1 Cod. civ.).

Anche un bambino può comprendere che non possono esserci diritti senza doveri: il dovere è il comportamento che consente la realizzazione dei diritti altrui. Orbene: la persona che non adempie ai suoi doveri, cioè viola una norma, cioè calpesta i diritti altrui, è responsabile nei confronti dei consociati. Un animale come potrà essere tenuto responsabile delle sue azioni?

Inoltre, il secondo comma dell’art. 1 del codice civile, riconosce in qualche modo anche la capacità giuridica del concepito: la qual cosa è stata in mille modi aggirata e calpestata con la legalizzazione dell’aborto e della fecondazione artificiale. Il concepito, quindi, è di fatto considerato un “sub-umano” perché non ha diritto di vivere. Invece gli animali potranno essere considerati come persone (del resto, di fatto, già oggi si tutelano i cuccioli e i pulcini molto più dei bambini).

Nota Scandroglio che «questo Ddl rappresenta l’ennesimo tentativo di rivoluzionare l’ordine naturale voluto da Dio il quale in Genesi disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”». 

Insensibile a questa rivoluzione, in linea con il pensiero alla moda, qualcuno può facilmente concludere che “in fin dei conti siamo tutti animali”. Beh, consentitemi di rispondergli: “Animale sarai tu!”.

Io rivendico l’essere una persona umana, con una somma dignità, incommensurabile rispetto agli altri esseri viventi perché sono stata fatta ad immagine e somiglianza del Creatore.

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